|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
numero 78 giugno 2002 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Annullati
i licenziamenti alla DaimlerChrysler in Brasile
Dopo
la forte opposizione al piano per un taglio di posti di lavoro nella società,
i lavoratori e il loro sindacato hanno raggiunto un accordo con l'azienda.
Brasile:
in seguito alla valida resistenza al piano annunciato il 16 agosto dalla
DaimlerChrysler riguardo il licenziamento immediato di 656 lavoratori non
produttivi (tra indiretti e impiegati) dello stabilimento di Sao Bernardo do
Campo, i lavoratori e il sindacato Abc dei metalmeccanici.hanno riportato una
storica vittoria.
Dopo
i blocchi di lavoro nei tre diversi settori dell'azienda il 21, 23 e 26
agosto, i dirigenti hanno deciso di rinunciare al piano di licenziamenti,
avanzando la nuova proposta - quella di un programma di sospensione volontaria
dal lavoro nel periodo dal 2 al 17 settembre, in cambio di alcuni benefit -
che è stata accettata da tutti i 5.500 lavoratori non produttivi.
Il
18 settembre un incontro tra il sindacato e il consiglio dei lavoratori e la
classe dirigente valuterà la situazione ed eventuali proposte alternative, se
non sarà stato raggiunto l'obiettivo di 570 lavoratori.
Con
il progetto di ristrutturazione, l'azienda intende cessare lo sviluppo di
nuovi prodotti, affidare all'esterno le attività e combinare le attività tra
i reparti.
(2
settembre 2002)
Consigli
di Stato per rafforzare la cooperazione
America
latina: in agosto, in Argentina Aoma, Smata, Asmira e Uom hanno costituito il
Consiglio nazionale della Fism per gli affiliati nella Repubblica argentina.
In
Messico, gli affiliati hanno istituito il Consiglio nazionale dei
metalmeccanici della Fism-Messico.
Anche
in Cile, gli affiliati hanno formato un Consiglio nazionale.
"Questo
processo è davvero incoraggiante - ha dichiarato Malentacchi - ed è stato più
veloce di quanto credessimo."
"Una
delle ragioni di questa rapida corsa all'azione è la difficile situazione che
i sindacati dell'America latina stanno affrontando. Prendiamo l'Argentina ad
esempio, dove la spaventosa situazione economica e politica sta mettendo il
sindacato sotto pressione: i sindacati devono collaborare più strettamente
per mantenere e incrementare la propria influenza, e il ruolo del Consiglio è
quello di iniziare e di aiutare questo processo."
Il
Programma di azione della Fism per il 2002-2005 riporta la necessità per i
sindacati di istituire nuove e adeguate strutture, appropriate per i
cambiamenti globali. Ha proposto l'istituzione dei consigli nazionali della
Fims per:
·
incoraggiare la cooperazione
tra i sindacati;
·
mediare nelle dispute e nelle
rivalità interne;
·
costruire l'unità tra
sindacati riguardo ai punti centrali della contrattazione collettiva, della
formazione e dell'organizzare i non organizzati.
(30
agosto 2002)
Nessuna
amnistia per i coreani
Benché
non sia stata concessa l'amnistia per i sindacalisti coreani in carcere, la
lotta per i diritti sindacali continuerà
Repubblica
coreana: il 15 agosto è stato celebrato il Giorno dell'indipendenza della
Corea del Sud, senza che venisse concessa alcuna speciale amnistia per i
sindacalisti in prigione, da parte del presidente Kim Dae-jung o dal suo
governo, anche se molti cittadini e la maggioranza in Parlamento aveva spinto
per questo.
La
Fism aveva organizzato per la seconda volta la Giornata internazionale di
azione per la Sudcorea a giugno, anche con moltissime lettere di protesta
durante le ultime due settimane, che chiedevano il rilascio di Dan Byung-ho,
presidente del Kctu e di altri 50 sindacalisti, incarcerati per la loro
attività sindacale: nel luglio scorso, come risultato della campagna di
protesta, sono stati rilasciati due leader del sindacato della Daewoo.
Su
proposta del Kmwf, la Kctu sta organizzando adesso un incontro nazionale
contro la repressione del governo sul sindacato e per il rifiuto a concedere
amnistie ai lavoratori ancora in carcere.
A
settembre, una delegazione dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo)
visiterà la Corea del Sud, per controllare le condizioni dei prigionieri,
secondo le indicazioni dell'Ilo.
(16
agosto 2002)
Molte
compagnie transnazionali hanno più potere degli Stati
L'accrescimento
di potere è pericoloso per la democrazia e per lo sviluppo, afferma la Fism
Secondo
la nuova lista pubblicata dalla Unctad (Conferenza delle nazioni unite sul
commercio e lo sviluppo), 29 delle 100 maggiori entità economiche mondiali
sono società transnazionali (Tnc). La classifica dell'Unctad viene stilata in
base al calcolo del valore aggiunto, una misura usata per calcolare il
prodotto interno lordo del paese (Unctad definisce il valore aggiunto come la
somma di salari, guadagni al lordo delle imposte, svalutazioni e
ammortizzatori).
Tra
le Tnc che occupano i posti più alti dell'economia mondiale per valore
aggiunto ci sono la General motors (Gm), la Ford, la DaimlerChrysler, la
General electric, la Toyota, la Siemens e la Volkswagen. La Gm, con un valore
aggiunto di 56 miliardi di dollari, è appena più piccola dell'economia del
Pakistan (62 mld), ma più grande di quella del Peru (53 mld). La Ford (44 mld)
e la DaimlerChrysler (42 mld) sono più grandi dell'economia della Nigeria (41
mld), con la Ge che segue vicina a 39 mld.
Commentando
la lista dell'Unctad, il segretario generale della Fism Marcello Malentacchi
ha dichiarato che non è possibile che così tanto potere sia concentrato in
così poche mani. "L'accumulazione del potere economico da parte delle
Tnc mostrata in questa classifica à pericolosa per la democrazia e lo
sviluppo, perché si estende oltre il controllo dei governi e dei Parlamenti
eletti democraticamente."
"Questo
è un aspetto. L'altro, che peggiora la situazione, è che questo gruppo di
Tnc è responsabile della maggior parte dei trasferimenti di capitale che
avviene giornalmente nei mercati azionari, producendo un enorme ondata di
speculazioni, e non più lavoro."
Malentacchi
ha dichiarato che gli scandali recenti della Enron, World.com, altre società
internazionali, Abb, Ebner, sono un piccolo esempio di come la legge sia stata
aggirata, ignorata, e deliberatamente violata solo perché le Tnc governano il
mercato, e i politici in tutto il mondo, nel nome del neoliberismo, hanno
rinunciato al loro diritto di esercitare un controllo sul capitale.
"Ancora
una volta le cosiddette forze del
libero mercato hanno dimostrato di essere inutili per la popolazione. Quindici
delle 29 società Tnc stanno operando nei settori di nostra competenza, e la
nostra priorità deve essere quella di concordare i Codici di condotta con
tutte e 15, se è possibile, perché il Codice di condotta può almeno
garantire un minimo standard laddove le Tnc operano."
(14
agosto 2002)
Lavoratori
reintegrati alla Auto Alliance (Thailandia)
Quattro
attivisti sindacali sono tornati al lavoro oggi grazie alla lotta ingaggiata
dal loro sindacato e grazie alla solidarietà internazionale
Thailandia:
Auto Alliance, società nata
dall'unione di Ford e Mazda, in maggio aveva sospeso quattro sindacalisti;
alla fine del mese, tre di loro erano stati licenziati immediatamente e il
caso del quarto – non
licenziato subito perché membro di un comitato con regolare mandato – era
in mano all'Autorità per il lavoro tailandese.
La
Fism e i suoi affiliati avevano protestato animatamente, appoggiando la
richiesta del sindacato dell'Auto Alliance (Aatu) di aprire un negoziato per
ottenere l'immediato reinserimento dei lavoratori. Nel mese di giugno, una
delegazione della Fism insieme all'Aatu e all'affiliato Fism tailandese Team
si erano incontrati con l'azienda per trovare una soluzione.
Grazie
agli sforzi di Team, sostenuto dalla solidarietà internazionale, è iniziato
un nuovo tavolo di negoziati che
ha portato a un accordo e al reintegro dei lavoratori, permettendo ad Aatu di
rafforzarsi e dando slancio agli stabilimenti vicini per organizzare
sindacalmente i lavoratori.
(11
luglio 2002)
I
dipendenti della Kia approvano l'accordo, fine dello sciopero
Dopo
uno sciopero di un mese, iniziato il 24 giugno, il sindacato della Kia e la
società hanno raggiunto un accordo per la contrattazione collettiva
Repubblica
coreana: il 23 luglio, i lavoratori della Kia hanno votato (con i due terzi di
maggioranza) per ratificare l'accordo sulla contrattazione collettiva
raggiunto il 19 luglio tra sindacato e azienda.
Dopo
lo sciopero, durato un mese (12 ore al giorno) per ottenere un incremento
salariale e il pagamento di un bonus, i lavoratori hanno accettato
l'offerta dell'azienda di un aumento mensile del 9,1% (pari a 82,8 dollari
americani) e di un bonus pari al 150% del salario mensile (692
dollari). Inoltre, ogni lavoratore riceverà
uno speciale extra come incentivo di 1.292 dollari.
Altri
punti chiave dell'accordo includono:
·
ampliamento dell'accesso del
sindacato alle informazioni della società;
·
estensione della possibilità
di sindacalizzare i reparti Ricerca&sviluppo e Vendite;
·
aumento del tempo assegnato
alle attività sindacali per i delegati di fabbrica;
·
in merito alla settimana
lavorativa di 40 ore, la Kia deve seguire le impostazioni di Hyundai, o la
legislazione governativa (per il momento, saranno mantenute le condizioni di
lavoro e i livelli di inquadramento);
·
rafforzamento dei diritti
della lavoratrici in maternità.
L'accordo
raggiunto è simile a quello a giugno dalla Hyundai, dove i lavoratori hanno
ottenuto dei risultati sempre con azioni di lotta.
(25
luglio 2002)
Raggiunto
l'accordo alla Navistar
L'Auto
workers canadese (Caw) ha firmato un accordo, ponendo fine allo sciopero di
sei settimane alla Navistar.
Canada:
con l'81% dei voti è stato ratificato l'accordo che ha messo fine allo
sciopero di sei settimane della Caw nei confronti della Navistar. L'azienda
aveva richiesto 20 pagine di concessioni, ma nei campi del salario, dei
benefit, del tempo libero e dell'orario di lavoro, il sindacato le ha respinte
tutte. Inoltre, sono stati ottenuti dei vantaggi sulle pensioni e la garanzia
che lo stabilimento non verrà chiuso prima del 1° giugno 2003.
"Questo
sciopero non ha avuto paragoni nel nostro sindacato negli ultimi 50 anni"
– ha dichiarato Buzz Hargrove, presidente del Caw – "La International
truck ha provato a interrompere lo sciopero allo stabilimento, introducendo
dei crumiri. Ha provocato la forza lavoro, assumendo un certo numero di
teppisti per riempire gli autobus di crumiri e forzare il picchetto. Ma
l'intero sindacato ha compreso l'importanza di questa lotta e rimane in
allerta."
Uno
degli scioperanti, Don Milner, che era stato gravemente ferito il 24 giugno
quando un furgone della sicurezza aveva investito sei uomini al picchetto,
rimane in condizioni critiche.
(17
luglio 2002)
Rilasciati
due leader del sindacato coreano
Altri
due sindacalisti coreani sono stati rilasciati dopo la giornata di solidarietà
internazionale del 27 giugno
Repubblica
coreana: il presidente del sindacato della Daewoo della Corea, Kim Il-sup, e
il vicepresidente Kim Sung-gap, sono stati rilasciati.
La
lotta alla Daewoo è stata una delle più dure combattuta in Corea negli
ultimi due anni. Nel febbraio del 2001, Kim Il-sup capeggiò l'occupazione
dello stabilimento della Daewoo e ha resistito quattro giorni prima che la
polizia irrompesse all'interno. Dopo questo, i due leader furono obbligati
a nascondersi nella cattedrale di Sangok per un anno; una volta
catturati, nel febbraio 2002, sono stati condannati a cinque anni di prigione.
Questo
rilascio arriva come una grande sorpresa per il Kmwf: "Nessuno si
aspettava che fossero liberati così presto, perché è veramente raro in
Corea che un condannato a cinque anni possa venire rilasciato" – ha
dichiarato il portavoce del Kmwf, Kim Joo-hee.
(3
luglio 2002)
La
General motors lede i diritti umani e quelli del lavoro in Brasile
Brasile:
un dirigente dello stabilimento della General motors di Sao Caetano do Sul,
nello Stato di San Paolo, in Brasile, ha esercitato una coercizione molto dura
e priva di rispetto nei confronti di due lavoratrici della linea di
assemblaggio – Dorvalina Silva do Nascimento (50 anni, da 14 impiegata in Gm)
e Andreia Maria Andradi (20 anni, da 5 in Gm), per convincerle ad accettare di
entrare nel Programma di dimissioni volontarie (Pdv). Per convincerle a
firmare le dimissioni il manager della Gm le ha trattenute (a 3 giorni di
distanza l'una dell'altra) nell'Ufficio del personale, provocando loro un
danno morale. Dorvalina è stata trattenuta per 4 ore e ha sporto denuncia
alla polizia.
Poiché
ambedue le compagne hanno menomazioni fisiche, possiamo dedurre che c'è una
precisa intenzione della direzione dell'azienda di liberarsi dei lavoratori
con problemi di salute, cosa vietata dalla legge sull'occupazione brasiliana.
Il
presidente della Cnm-Cut, Heiguilberto della Bella Navarro, ha dichiarato in
un'intervista col vicepresidente della Gm, Pinheiro Neto, che bisognava
risolvere il problema, garantendo il posto di lavoro a entrambe le lavoratrici
e punendo il manager responsabile. Pinheiro ha promesso di risolvere la
questione, ma in un mese non è successo ancora niente.
Nello
stesso momento, la Cnm ha iniziato le procedure per portare il caso davanti al
Tribunale del lavoro e ha presentato la denuncia alla Commissione
del lavoro e a quella dei diritti umani, e si sta preparando per
sporgere denuncia anche all'Ilo.
Fernando
Lopes, segretario generale della Cnm-Cut, ha dichiarato
di poter avere più forza se le compagne e i compagni dei sindacati che
rappresentano i lavoratori della Gm negli altri paesi costringeranno la società
ad accettare le loro richieste: sospendere le dimissioni e fermare la
coercizione.
(8
luglio 2002)
Giornata
di azione per la Corea del Sud
Corea
del Sud: il 27 giugno, migliaia di sindacalisti in tutto il mondo hanno dato
vita a una giornata di protesta chiedendo il rilascio immediato dei compagni
della Corea del Sud in prigione.
Al
momento, un totale di 52 sindacalisti sudcoreani si trova in prigione per aver
svolto attività sindacale, compreso Dan Byung-ho, presidente della
Confederazione dei sindacati coreani (Kctu).
Molte
le iniziative svoltesi il 27 giugno in tutto il mondo, tra le quali
manifestazioni, anche davanti alle ambasciate coreane dei vari paesi,
picchetti, lettere di protesta, marce.
(28
giugno 2002)
23
sindacalisti sudcoreani sono stati arrestati durante il campionato mondiale di
calcio
Corea
del Sud: durante i mondiali di calcio, 23 sindacalisti sono stati
arrestati e lasciati in prigione, portando il numero totale dei sindacalisti
arrestati in Corea del Sud a 52.
Solo
questa settimana, oltre 20 compagni della Doosan Heavy Industry sono stati
segnalati per i prossimi arresti, incluso Kim Chang Keun, presidente del
sindacato coreano dei metalmeccanici (Kmwu).
Migliaia
di altri attivisti sindacali in Corea del Sud sono soggetti ad altre forme di
rappresaglia, e alcuni hanno perso il proprio impiego per aver istituito una
rappresentanza sindacale nel proprio posto di lavoro.
(28
giugno 2002)
"Vi
informo del grande successo della campagna di protesta organizzata dalla Fism
per la Corea, e voglio esprimere i ringraziamenti a nome dei 170.000
membri del Kmwf.
La
Fism ha guidato una grande campagna per garantire i diritti basilari dei
lavoratori e ha supportato la nostra lotta per riconquistarli: il nostro
governo infatti ha arrestato i lavoratori, perché volevano il diritto allo
sciopero e il diritto a fare attività sindacale.
Comunque,
abbiamo imparato che esiste un'altra arma , più potente di tutte: la
solidarietà internazionale, abbastanza forte da far liberare l'ex presidente
del Kmwf, Mun.
Voglio
inoltre congratularmi per le campagne riuscite in numerosi paesi, dove ci sono
sindacati affiliati alla Fism; i compagni in carcere nella Corea del Sud hanno
sentito il calore della solidarietà internazionale nelle fredde celle della
prigione."
(28
giugno 2002)
Lo
sciopero generale in Spagna
Milioni
di persone hanno aderito allo sciopero generale del 19 e del 20 giugno
proclamato dai sindacati spagnoli
Spagna:
i sindacati spagnoli hanno dichiarato che 10 milioni di persone hanno aderito
allo sciopero generale di giovedì 20 giugno. Lo sciopero di 8 ore mirava a
causare il massimo disagio possibile al primo ministro Aznar, in occasione del
summit di Siviglia dell'Unione europea di venerdì 21.
I
due grandi sindacati, Ugt e Comisiones obreras, hanno dichiarato che più
dell'80% degli impiegati si è astenuto dal lavoro, contro fonti governative
che parlavano di meno del 20%.
I
sindacati dei Paesi baschi hanno inoltre dichiarato che lo sciopero generale
del 19 è stato un enorme successo nelle fabbriche, nei supermarket e nel
settore dei trasporti.
(21
giugno 2002)
Conflitto
alla Navistar, in Canada
Sindacalisti
in sciopero allo stabilimento di pneumatici
hanno allontanato i lavoratori che dovevano sostituirli
Canada:
600 iscritti del sindacato dell'auto canadese (Caw) della International
Trucks (Navistar) a Chatham, in Canada, sono in sciopero dal 1°
giugno, in seguito a una disputa su un piano di riduzione dei costi.
Navistar
ha minacciato di chiudere lo stabilimento – il principale di Chatham – se
i lavoratori si rifiutano di accettare tagli al salario e altri peggioramenti
delle condizioni di lavoro.
Secondo
il Caw, la società sta tentando adesso di riversare la produzione perduta
nello stabilimento di Chatham, in quello del Messico.
I
leader sindacali hanno costretto i lavoratori chiamati a sostituirli a restare
fuori della fabbrica durante lo sciopero; mercoledì e giovedì l'autobus che
portava i sostituti è stato lasciato all'esterno dello stabilimento, benché
scortato dalla polizia.
Secondo
la stampa canadese, il portavoce della Navistar ha dichiarato che la società
vuole un incontro con la polizia per discutere un piano per far entrare i
lavoratori nella fabbrica al più presto.
La
Fism ha lanciato un appello a tutti i suoi affiliati per un appoggio ai
lavoratori in sciopero alla Navistar e alla loro battaglia per il posto di
lavoro.
(21
giugno 2002)
Un
cattivo segnale per l'Europa
Ginevra:
riferendosi all'Italia e alla Spagna, il segretario generale della Fism,
Marcello Malentacchi, ha scritto che "è un cattivo segnale per un'Europa
libera e democratica che due paesi che hanno esportato un gran numero di
lavoratori, siano ora i fautori della linea dura adottata in Europa per
cacciare i lavoratori e le loro famiglie, che lottano per una vita
migliore".
"È
un'illusione - prosegue Malentacchi - che si voglia fermare un popolo
disperato e affamato che viene in Europa ricorrendo alla forza militare, o che
si vogliano introdurre metodi umilianti come quello di prendere loro le
impronte digitali."
"Un
investimento produttivo nei paesi da cui provengono gli immigrati è il modo
migliore per risolvere il problema", ha proseguito.
(14
giugno 2002)