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numero 77 aprile 2002 |
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Violati
i diritti dei lavoratori alla Auto Alliance (Thailandia)
Thailandia:
Marcello Malentacchi, segretario della Fism, ha scritto al presidente della
Auto Alliance, Toshihide Saeki, per esprimere grave sconcerto per la
violazione dei diritti dei lavoratori nello stabilimento di Rayong.
Il
sindacato presente nello stabilimento è membro del Team (Thai electrical
appliance, electronic, automobile e metalworkers), ma fino all'inizio di
quest'anno il padronato ha portato avanti una campagna di attività
antisindacali, inclusa la violazione del diritto riconosciuto in campo
internazionale dei lavoratori di essere rappresentati da un sindacato di
propria scelta.
Il
16 maggio, la situazione a Rayong è peggiorata quando, in un particolare
momento di attacchi, il padronato ha sospeso 4 sindacalisti per una
presumibile istigazione al rifiuto di fare straordinari di una parte dei
dipendenti.
Nella
lettera a Saeki, Malentacchi punta sul fatto che "una consultazione tra
gli organismi sindacali e i lavoratori sul salario, sull'orario di lavoro e su
altre condizioni è fondamentale per la rappresentanza dei lavoratori",
un diritto garantito dalle convenzioni dell'Organizzazione internazionale del
lavoro (Ilo).
"Richiediamo
urgentemente il reintegro dei sindacalisti sospesi e la fine della campagna
aziendale fatta di attacchi, intimidazioni e discriminazioni e di iniziare un
dialogo con il sindacato della Auto Alliance per stabilire un clima di
relazioni industriali produttivo per l'impresa." In ogni caso, avvisa
Malentacchi, la Fism e i suoi affiliati dovranno promuovere azioni in tutto il
mondo per ostacolare le attività antisindacali della Auto Alliance, che -
ricordiamo - è una joint-venture tra la Ford motor e la Mazda motor.
(31
maggio 2002)
Turchia,
sindacato e padronato discutono
il disegno di legge sul lavoro
Turchia:
il sindacato turco Birlesik Metal-Is ha informato la Fism sulla discussione
che sta impegnando il sindacato e le organizzazioni datoriali in merito al
disegno di legge sul lavoro. Secondo questo disegno di legge, il padronato non
potrà licenziare senza giusta causa i lavoratori che sono impiegati in
aziende con oltre 10 dipendenti e che hanno contratti a tempo indeterminato e
che lavorano da più di 6 mesi.
Viene
specificato che non possono essere considerate giuste cause per licenziare un
dipendente le seguenti motivazioni:
-
essere sindacalisti o partecipare ad attività sindacali, sia fuori
dall'orario di lavoro sia, quando consentito dall'azienda, durante l'orario di
lavoro;
-
istigare o partecipare a procedimenti legali contro un datore di
lavoro, per violazione dei diritti;
-
razza, religione, sesso, stato civile, obblighi familiari, gravidanze,
opinioni politiche, origini etniche o sociali;
-
assenza temporanea dal lavoro dovuta a ferite o malattie.
Birlesik
Metal ha dichiarato che il più grande difetto di questo disegno di legge è
che esso non tutela i lavoratori di aziende con meno di 10 dipendenti. Ciò
non solo viola i princìpi di uguaglianza, come stabilito dalla Costituzione
del paese, ma offre al padronato la possibilità di aggirare le restrizioni
imposte dalla legge impiegando meno di 10 lavoratori nelle proprie aziende, e
trasferendo la produzione a società in subappalto, oppure assumendo
lavoratori con contratto a tempo determinato.
In
Turchia, la percentuale di aziende con non più di 10 dipendenti nel 2000 era
circa il 25% del totale. L'impiego nel settore dei servizi
rappresenta il 30-40%, e le maggiori violazioni dei diritti dei
lavoratori si riscontrano in questo settore e nelle piccole aziende
manifatturiere.
(29
maggio 2002)
La
protesta spazza l'Argentina
Migliaia
di lavoratori in sciopero hanno manifestato per le vie di Buenos Aires contro
la manovra del governo
Argentina:
mercoledì 22 maggio più di 4.000 persone hanno manifestato per protestare
contro il presidente Eduardo Duhalde, denunciando il suo tentativo di ottenere
miliardi di dollari in prestito da parte del Fondo monetario internazionale.
La
manifestazione a Buenos Aires è stata la prima grande protesta contro Duhalde
da quando è salito al potere lo scorso gennaio, dopo che una sommossa
popolare aveva fatto dimettere il suo predecessore.
La
manifestazione, all'esterno della Governement House, è stata organizzata
dalla seconda confederazione argentina per grandezza, la cosiddetta Cgt
"dissidente".
Moyano,
leader della Cgt, ha chiesto che il governo ignori la richiesta del Fondo
monetario europeo di ulteriori tagli di lavoro nel settore pubblico e incolpa
il Fondo di essere l'artefice dell'attuale situazione di crisi del paese.
Mentre
la protesta è in corso, il tasso di disoccupazione in Argentina tocca il 20%
e il peso continua il suo
indebolimento nei confronti del dollaro.
La
Fism in Argentina ha 4 affiliati: la Smata e la Uom sono membri della Cgt
"dissidente", che ha organizzato la protesta di mercoledì, mentre
Asimra e Aoma sono membri della Cgt "ufficiale".
(23
maggio 2002)
IMF
NewsBriefs No. 15/2002 8
maggio 2002
Il
sindacato che rappresenta i lavoratori dello stabilimento di Shah Alam pone
fine al picchetto in seguito all'accordo raggiunto
Malesia:
il 6 maggio è stato raggiunto un accordo nella vertenza tra la Flextronics
Technology di Shah Alam e il sindacato dei lavoratori dell'industria
elettronica (Eiwu). Così, i 70 dipendenti che facevano i picchetti davanti
allo stabilimento dal 29 aprile e che erano stati sospesi dal lavoro dal 3
maggio, dal 7 sono tornati a lavorare.
Il
sindacato e i lavoratori avevano contestato il rifiuto della Flextronics di
riconoscere il sindacato e di aderire al contratto collettivo. L'azienda
statunitense, con base a Singapore, aveva comprato la svedese Ericsson Mobile
Communication di Shah Alam due anni fa, quando la Ericsson aveva già
riconosciuto Eiwu come
rappresentante dei dipendenti nella contrattazione e aveva firmato il
contratto collettivo col sindacato per 29 anni.
Comunque,
nel febbraio di quest'anno la Flextronics aveva ufficialmente informato il
sindacato Eiwu che non avrebbe riconosciuto ancora a lungo il sindacato, e in
marzo l'azienda ha iniziato una totale riorganizzazione delle condizioni di
lavoro per i propri dipendenti. L'orario giornaliero è passato da 8 a 12 ore,
con le 4 ore aggiuntive diventate straordinari obbligatori. Le trattenute
sindacali sono state sospese, e il gruppo dirigente ha istituito un
"comitato di consultazione misto" controllato dall'azienda
dall'interno, per rappresentare i propri dipendenti. I lavoratori sono stati
così tanto "regimentati" da essere costretti a firmare un registro
per utilizzare il bagno, e, per i musulmani, sono stati severamente regolati
luoghi e orari per pregare. Tutti
i benefici così duramente conquistati presenti nel contratto collettivo sono
andati perduti, e ai lavoratori è stato imposto di accettare le condizioni
previste dalla legge sull'occupazione del 1955.
Con
l'accordo del 6 maggio, firmato da Eiwu e Flextronics al ministero delle
Risorse umane, è stato deciso quanto segue:
-
La Flextronics promuoverà l'"Accordo vendite e acquisti" tra
Ericsson e Flextronics al Dipartimento per la conciliazione del ministero
delle Risorse umane.
-
Il ministero studierà l'accordo e
informerà il sindacato concordemente.
-
Tutti i dipendenti sospesi ritorneranno al lavoro il 7 maggio 2002.
-
Il sindacato annullerà immediatamente i picchetti.
-
Tutte le condizioni di impiego previste dal contratto collettivo
continueranno.
Commentando
l'accordo, il segretario generale della Fism, Marcello Malentacchi, ha
dichiarato che "monitorerà costantemente la situazione nello
stabilimento di Shah Alam".
(8
maggio 2002)
I
lavoratori del settore acciaio peruviani chiedono le 8 ore
L'azienda
impone turni notturni da 12 ore e sfida apertamente la legge.
Peru:
il segretario generale della Fism, Marcello Malentacchi, ha scritto una
lettera di protesta ai dirigenti della Sider Peru riguardo la decisione
dell'azienda di mantenere turni lavorativi notturni di 12 ore. Non solo ciò
è stato imposto alla forza lavoro unilateralmente, ma è anche illegale e,
scrive Malentacchi, "la Fism dà il pieno appoggio ai lavoratori nella
loro richiesta per un diritto a turni
di 8 ore".
Nel
momento in cui la Sider Peru, un'azienda produttrice di acciaio di Chimbote,
nel nord del Peru, è stata privatizzata nel 1996, l'orario lavorativo era
suddiviso in 3 turni di 8 ore, ed era così dal 1960. Nel gennaio 1999,
l'azienda - facilitata da un decreto del governo Fujimori, e senza la
consultazione del sindacato o dei lavoratori - ha istituito con la forza un
nuovo piano orario di 2 turni da 12 ore di giorno e 1 turno di 12 ore di
notte.
Nel
febbraio di quest'anno il Congresso peruviano ha votato la Legge 27671, che
modifica il decreto Fujimori e reintroduce i turni di 8 ore. Ma a marzo, poiché
l'azienda continuava a imporre turni di 12 ore notturni, il sindacato degli
operai e degli impiegati , rappresentante i dipendenti della Sider Peru, ha
presentato una petizione per richiedere la riduzione dei turni da 12 a 8 ore,
in accordo con la legge. Sebbene le autorità siano dalla parte del sindacato,
l'azienda, in pieno contrasto con la legge, continua a rifiutarsi di
reintrodurre i turni di 8 ore.
(7
maggio 2002)