numero 73/74 ottobre 2001


tratto da Kmwf-Kctu

Il 23 novembre è stato condannato a un anno e mezzo di prigione Sung-hyun Mun, presidente della Federazione coreana dei metalmeccanici (Kmwf)


tratto da Financial Times

I lavoratori della Volkswagen in Brasile acconsentono alla fine dello sciopero.


tratto da Reuters

Brasile. Il sindacato ha dichiarato che la Volkswagen revocherà 3.000 licenziamenti.

I lavoratori della Volkswagen brasiliana non sono più in sciopero.

Imf NewsBriefs No. 40/2001

14 novembre 2001

La società Bhp-Billiton è stata condannata per attività antisindacale

Dichiarazione riguardo la General Electric

Marcia dei lavoratori  per una giustizia sociale globale


IMF NewsBriefs No. 39/2001

10 novembre 2001  

I lavoratori della Bhp Billiton conquistano la vittoria più grande


Imf NewsBriefs No. 35/2001

11 ottobre 2001

I lavoratori della Samancor chiedono un incremento salariale
Aumentano le repressioni nei confronti dei sindacalisti
Scioperano i lavoratori iscritti al Sima
Parigi manifesta per l'occupazione





tratto da Kmwf-Kctu

Il 23 novembre è stato condannato a un anno e mezzo di prigione Sung-hyun Mun, presidente della Federazione coreana dei metalmeccanici (Kmwf)

Le imputazioni a carico di Mun sono lo sciopero generale del 1998 del Kmwf, lo sciopero del 1999 del Kmwf, ostruzionismo sul lavoro, organizzazione di assemblee e dimostrazioni.

I motivi legati a queste imputazioni sono i seguenti:

·         3 scioperi organizzati dal Kmwf il 27/29 maggio, il 14/16 luglio, il 22 luglio 1998 per la garanzia del lavoro, l'abolizione della legge per i licenziamenti di massa e le agenzie d'impiego;

·         lo sciopero organizzato il 25/26 febbraio 1999 contro la politica di ristrutturazione per l'impiego, la riduzione dell'orario di lavoro e il contratto per la garanzia del lavoro;

·         minaccia di sciopero dei lavoratori della società automobilistica Hyundai, parzialmente di proprietà della Daymler-Chrysler, il 25 marzo 1999;

·         sciopero generale il 12/15 maggio 1999 contro la politica di ristrutturazione per l'impiego;

·         manifestazione del Kmwf il 27 febbraio 1998 come vice presidente e nel 1999 come presidente per la sicurezza del lavoro.

Il presidente Mun è stato arrestato nel luglio 1999 e rilasciato dopo che il pubblico ministero aveva fatto cadere le accuse, ma successivamente ha deciso di imputargliele, nell'ottobre del 2000. Fino ad ora il suo caso era rimasto sospeso in attesa di giudizio.

La decisione del tribunale riflette lo stato attuale del governo coreano e delle leggi sul lavoro, si continua a non riconoscere il diritto dei lavoratori ad azioni collettive e il diritto allo sciopero per motivi politici. Il Kmwf ha avuto un ruolo chiave nel movimento dei lavoratori  per la riforma delle leggi sul lavoro: la richiesta della settimana di 40 ore lavorative è la più importante richiesta dei lavoratori coreani, che hanno l'orario più lungo nel mondo. C'è l'esigenza di cambiare la politica di ristrutturazione del governo, che porta unicamente a licenziamenti di massa dei lavoratori senza cercare misure alternative per razionalizzare strutture proprietarie ormai distorte.

La principale accusa contro il presidente dei sindacati confederali coreani (Kctu), Dan, Byong-ho, che si trova attualmente in prigione, è il suo ruolo principale nelle varie lotte politiche del Kctu. Quindi fino a che il Kmwf sarà il punto chiave negli scioperi organizzati dal Kctu, le accuse al presidente Mun saranno le stesse del presidente Dan. Le decisioni del tribunale nei confronti dei due uomini mostra chiaramente che la legge per la difesa dei diritti dei lavoratori, in Corea, non è altro che una legge inutile.

(23 novembre 2001)


tratto da Financial Times

I lavoratori della Volkswagen in Brasile acconsentono alla fine dello sciopero.

È stato raggiunto un accordo con la Volkswagen (Vw) per porre fine allo sciopero nello stabilimento di Sao Paulo, il più grande della casa automobilistica fuori della Germania.

L'intesa è stata raggiunta per evitare i licenziamenti di massa e la fine della produzione ridotta, che durante lo sciopero è stata di 900  veicoli al giorno, aprendo la strada a nuovi investimenti e a un ammodernamento dell'ormai datato stabilimento di Anchieta.

Secondo questo accordo, la Vw reintegrerà i 3.000 lavoratori licenziati la settimana scorsa:

metà di loro torneranno al lavoro immediatamente, mentre gli altri 1.500 avranno un congedo retribuito fino alla fine di gennaio, secondo Celso Horta, portavoce del sindacato metalmeccanico.

Nello stesso tempo, la Vw presenterà ai lavoratori un programma di pensionamento volontario, puntando così su una riduzione della forzalavoro pari a 700 unità. I dipendenti dovranno accettare inoltre una riduzione del loro salario e dell'orario di lavoro; questa riduzione è stimata intorno al 15%.

L'accordo arriva dopo che Luiz Marinho, presidente del sindacato metalmeccanico, si è recato in Germania per un incontro di 2 giorni al quartier generale della Volkswagen.

Nonostante gli sforzi di ammodernamento degli ultimi anni , lo stabilimento di Anchieta è rimasto meno competitivo rispetto ai più nuovi impianti del Brasile, soprattutto perché il costo del lavoro è del 30% superiore ad altre parti.

Come parte dell'accordo, la Vw ha dichiarato che sta considerando ulteriori investimenti per ammodernare la fabbrica e per permettere l'assemblaggio di nuovi modelli di automobili, in tal modo si eviterebbero massicci licenziamenti. Gli iscritti al sindacato sono attesi oggi per definire la fine dello sciopero e per votare più tardi, nel corso della settimana, i termini dell'accordo.

Le vendite di auto in Brasile sono precipitate nei mesi scorsi, durante la più grande flessione economica. La vendita di veicoli commerciali e auto private in ottobre ammonta a 99.239 unità, il 15,26% in meno dello stesso periodo dell'anno scorso.

(19 novembre 2001)


tratto da Reuters

I lavoratori della Volkswagen brasiliana non sono più in sciopero.

I dipendenti dello stabilimento di Anchieta di Sao Bernardo do Campo voteranno mercoledì la proposta di accordo faticosamente raggiunta tra il presidente del sindacato dei metalmeccanici Abc, Luiz Marinho, e la classe dirigente della Vw tedesca.

"La proposta è complessa e articolata", ha dichiarato Marinho, "se prendiamo una decisione oggi, molti potrebbero avere dubbi al momento di votare"; comunque spera che la proposta venga accettata dai lavoratori, che devono decidere sul taglio del 15% del salario e dell'orario di lavoro, su una riduzione della paga base, su una settimana lavorativa di 4 giorni nei periodi di basse vendite e su un nuovo programma di produttività.

Il sindacato ha convinto la società ad abbandonare un piano di ridimensionamento che avrebbe toccato il 6% dei lavoratori all'anno, sostituendoli con nuovi assunti, il 30% meno cari.

La Vw si è impegnata a investire oltre 200 milioni di dollari americani nella produzione della nuova Polo per il mercato europeo; inoltre la Tupi, un modello compatto in fase di sviluppo, verrà prodotta nello stabilimento di Anchieta.

(19 novembre 2001)


tratto da Reuters

Brasile. Il sindacato ha dichiarato che la Volkswagen revocherà 3.000 licenziamenti.

 La casa automobilistica tedesca Volkswagen (Vw)"conferma che revocherà i licenziamenti annunciati.

Un primo accordo sui licenziamenti nel più grande stabilimento brasiliano della Vw è stato preso, in un incontro nei giorni scorsi, tra il presidente della Abc Luiz Marinho e il gruppo dirigente tedesco. Lunedì, il sindacato aveva indetto uno sciopero a oltranza dei 16.000 lavoratori dello stabilimento di Anchieta per protestare contro i licenziamenti collettivi di 3.000 dipendenti nel corso di una delle più grandi proteste degli ultimi anni. La Vw ha perso così la produzione di 900 auto giornaliere.

I sindacati hanno discusso le condizioni dell'accordo, che durerà 5 anni, durante il fine settimana, prima di presentarle ai lavoratori in sciopero, durante un'assemblea. Dette condizioni includono anche questioni trattate durante gli scorsi negoziati, come il cambio della struttura salariale e la settimana di 4 giorni lavorativi.

I licenziamenti, che hanno coinvolto l'11% dei 26.800 lavoratori brasiliani, sono avvenuti dopo che il sindacato ha rifiutato, la scorsa settimana, di accettare tagli del 15% nell'orario di lavoro e nel salario, come risposta alle flessioni del mercato nel campo automobilistico.

La Vw ha dichiarato che i tagli di lavoro sono necessari per l'introduzione di una più moderna linea di assemblaggio che richiede meno operai, ma Marinho ha argomentato che la responsabilità dei problemi della Vw non è legata ai lavoratori, ma piuttosto ai dirigenti che spingono per l'introduzione dei nuovi modelli.

 (17 novembre 2001)


Imf NewsBriefs No. 40/2001

14 novembre 2001  

La società Bhp-Billiton è stata condannata per attività antisindacale

Il Congresso ha votato un'azione sindacale internazionale contro la società mineraria.

Sydney: il 14 novembre il Congresso della Fism ha votato all'unanimità contro la società mineraria transnazionale Bhp-Billiton, unendosi in un'azione internazionale e condannando la società per i suoi tentativi di eliminare i diritti sindacali. Parlando della situazione della Billiton, Doug Cameron, segretario nazionale del sindacato australiano Amwu, ha dichiarato: "Lo pensiamo per i lavoratori australiani, ma le storie di orrore giungono da ogni parte". Alcuni esempi vengono dal Mozambico, dal Sudafrica, dal Peru e dalla Colombia.

I lavoratori hanno lottato per il diritto alla contrattazione collettiva nella regione di Pilbara, nell'Australia dell'Ovest, per 2 anni e mezzo.Per invogliarli ad accettare contratti individuali e abbandonare il sindacato, la società offriva benefits e aumenti salariali superiori a quelli dei contratti collettivi. Il 56% dei lavoratori, comunque, è rimasto con il sindacato. Il 2 novembre i lavoratori e il sindacato hanno ottenuto una grande vittoria quando la Commissione per le relazioni industriali nell'Australia occidentale ha stabilito pagamenti uguali per uguali lavori.

(14 novembre 2001)


IMF NewsBriefs No. 39/2001

10 novembre 2001

I lavoratori della Bhp Billiton conquistano la vittoria più grande

La commissione ha stabilito che i contratti al di fuori del sindacato sono discriminatori e penalizzano i lavoratori che hanno scelto il diritto alla contrattazione collettiva.

AUSTRALIA: in una lotta durata gli ultimi due anni, i lavoratori che hanno resistito alle pressioni societarie per firmare contratti individuali alla Bhp Billiton di Pilbara, hanno conquistato un aumento salariale del 26%. Riceveranno immediatamente un aumento del 14%, un altro 6% in 12 mesi e l'ultimo 6% come contribuzione al pensionamento.

La decisione in questa vertenza così lunga, che riguarda circa 500 lavoratori, è stata presa dalla Commissione per le relazioni industriali dell'Australia occidentale a Perth il 2 novembre.

Rappresenta un'importante vittoria per i lavoratori e per il diritto alla contrattazione collettiva, e ha dato un brutto colpo al governo conservatore di John Howard e ai suoi tentativi di costringere i lavoratori a firmare contratti individuali.

Il portavoce del sindacato australiano Amwu ha dichiarato che questa decisione probabilmente porrà fine alla discriminazione tra lavoratori ed è un chiaro segnale per i datori di lavoro, che se danno aumenti salariali in contratti individuali, sono costretti a dare lo stesso aumento a chi aveva rifiutato questo tipo di contratto.

(8 novembre 2001)


Dichiarazione riguardo la General Electric

"L'unica soluzione per cambiare la situazione dei lavoratori alla Ge è essere forti, determinati e… uniti".

Sydney: introducendo la relazione, Ed Fire, presidente dell'Iue-Cwa ha dichiarato che la General Electric (Ge) è stata la principale sostenitrice della globalizzazione tra le corporazioni transnazionali. Ha sfruttato i propri dipendenti ovunque per ottenere maggiori profitti per la propria classe dirigente, che guadagna 4.000 volte più della media dei dipendenti della società; gli ultimi 20 anni hanno visto la perdita di 100.000 posti di lavoro alla Tnc.

Ovunque abbia sedi, negli Stati Uniti, in Scozia, in Malesia ecc., c'è stata una feroce opposizione alle organizzazioni sindacali: negli Stati Uniti, ad esempio, sono tollerate solo perché esistono per legge.

"L'unica soluzione per i dipendenti della Ge è quella di essere forti, determinati, impegnati e uniti!".

(14 novembre 2001)


Marcia dei lavoratori  per una giustizia sociale globale

I delegati del congresso della Fism si uniscono ai sindacati australiani in una marcia contro la globalizzazione.

Sydney: mentre terminava il 13 novembre il vertice del World trade organisation (Wto) in Qatar, migliaia di membri dei sindacati australiani e organizzazioni per la giustizia sociale hanno marciato contro la globalizzazione aziendale, insieme a 800 delegati della Fism.

La marcia di protesta, iniziata fuori del Centro congressi di Sydney e continuata attraverso le strade cittadine, è parte della battaglia sindacale in tutto il mondo contro gli effetti negativi della globalizzazione aziendale.

Uno degli organizzatori della marcia è Peter Tighe, segretario nazionale del sindacato Cepu, il quale ha dichiarato che sebbene gli Australiani stessi si considerino un paese fortunato, stanno vedendo una decimazione delle loro industrie manifatturiere. C'è il desiderio di un mercato equo, non libero, e il movimento sindacale deve unirsi in un impegno globale per coordinare azioni e far pressione alle aziende. Per ottenere ciò, è stato chiesto l'aiuto della Fism. Marcello Malentacchi, il suo segretario generale, ha dichiarato che gli effetti distruttivi della globalizzazione devono essere fermati e che il Wto, i governi e le multinazionali si devono responsabilizzare in merito ai diritti umani e sindacali.

(13 novembre 2001)


Imf NewsBriefs No. 35/2001

11 ottobre 2001

I lavoratori della Samancor chiedono un incremento salariale

Scioperano i lavoratori della consociata alla Bhp Billiton iscritti a Numsa.

Sudafrica: circa 5.000 lavoratori della Samancor (settore cromo), una consociata della Bhp Billiton, hanno scioperato oggi per richiedere un aumento salariale del 15%. L'azione di lotta viene intrapresa in vari stabilimenti della società.

I lavoratori della Samancor  sono rappresentati dal Sindacato nazionale dei metalmeccanici del Sudafrica (Numsa), affiliato alla Fism.

(10 ottobre 2001)


Aumentano le repressioni nei confronti dei sindacalisti

Più di 200 sindacalisti sono stati assassinati nell'ultimo anno.

Mondo: lo studio annuale sulle violazioni de diritti sindacali a cura dell'Icftu riporta il dato che 209 sindacalisti sono stati uccisi, o sono "scomparsi" - con un incremento del 50% sulle cifre dell'anno scorso - 8.500 sono stati arrestati, 3.000 feriti, più di 100.000 hanno subìto degli attacchi e 20.000 sono stati licenziati per le loro attività sindacali.

Secondo questo studio, che copre quest'anno 140 Stati, 27 più del 1999, i paesi con più problemi dal punto di vista dei diritti sindacali sono Colombia, Guatemala, Venezuela, Costa Rica, Cina, Corea del Sud, Swaziland, Zimbabwe, Bielorussia e Stati del Golfo.

La Colombia rimane il paese più pericoloso del mondo per i sindacalisti.

(9 ottobre 2001)


Scioperano i lavoratori iscritti al Sima

I lavoratori della Robert Bosch-Breaks-Alferrarede sciopereranno per un giorno.

Portogallo: il Sima, Sindacato dell'industria metallurgica e affini, affiliato alla Fism portoghese, afferma che i lavoratori  della Robert Bosch-Breaks-Alferrarede di Abrantes, sciopereranno il giorno 8 ottobre 2001. Sima dichiara che il gruppo dirigente non solo ha assunto una posizione intransigente sulle richieste che il sindacato riteneva importanti, come la trattativa per la carriera professionale, la promozione basata sul merito, l'assicurazione sulla salute e un miglioramento salariale,ma non ha avanzato alcuna proposta di propria iniziativa e non dimostra interesse nell'avere un significativo dialogo con il sindacato.

Come conseguenza della posizione societaria, Sima sta premendo per un massiccio blocco di tutti i 400 lavoratori dello stabilimento.

(5 ottobre 2001)


Parigi manifesta per l'occupazione

I metalmeccanici francesi della Moulinex vogliono farsi ascoltare dal primo ministro e dal suo governo.

Francia: tutti i sindacati che rappresentano i lavoratori della Moulinex-Brandt, inclusi la Fgmm-Cfdt e la Fo Metal, si sono uniti nell'organizzazione di una manifestazione oggi 5 ottobre a Parigi. La marcia proseguirà verso gli uffici, a Matignon, del primo ministro francese. Si attende l'arrivo di migliaia di dipendenti del gruppo, così come di una delegazione di un'altra società di elettrodomestici, la Seb, che aveva avanzato un'offerta di subentro per salvare la Moulinex.

I sindacati chiedono che il governo intervenga per risolvere i problemi finanziari della società, e chiedono che i negoziati incomincino immediatamente con tutte le parti per concertare un piano industriale che salvaguardi l'occupazione, la professionalità e il futuro della società.

(5 ottobre 2001)


tratto da Dow Jones Newswires

Le società automobilistiche brasiliane riprendono le trattative sul salario; sospesi gli scioperi

I produttori d'auto del nodo industriale brasiliano di San Paolo hanno acconsentito lunedì a riprendere le trattative sul salario con i metalmeccanici, portando i sindacati locali a sospendere il piano di scioperi deciso per il resto della settimana, dopo sei giorni di protesta. La decisione ha fatto seguito a un'onda di scioperi che ha rallentato la produzione negli stabilimenti fino a lunedì scorso, perché circa 60.000 operai delle catene di montaggio hanno avanzato la richiesta di un immediato aumento salariale del 7%.

In seguito a un incontro dello scorso lunedì con i direttori generali, le aziende locali della Volkswagen, della Ford motor, della Scania Ab, della Toyota motor e della DaimlerChrysler Mercedes Benz hanno accettato di ritornare al tavolo delle trattative con i rappresentanti sindacali martedì alle 16,00. Anche se le aree di parcheggio delle società automobilistiche sono piene di macchine invendute per la crisi economica, alcune società hanno manifestato preoccupazione per il mancato rispetto delle scadenze degli ordini. Organizzati nel più potente sindacato brasiliano, i metalmeccanici chiedono un aumento salariale almeno del 7% quest'anno. Ma le società hanno dichiarato di non poter andare oltre il 5% se le vendite continuano a precipitare nel bel mezzo di una richiesta di consumi stagnante.

Adi Lima, presidente della divisione dei metalmeccanici della Cut, ha dichiarato che gli scioperi a rotazione continueranno nei reparti degli stabilimenti delle società automobilistiche fino a che le aziende si rifiuteranno di offrire una proposta migliore di aumento salariale.

I produttori automobilistici del paese hanno recentemente tagliato la loro produzione per il 2001 di 100.000 unità e la crisi ha già colpito il mercato del lavoro. Molte compagnie si sono trovate a dover lasciare a casa i dipendenti almeno per 10 giorni, mentre la Volkswagen, la più grande società automobilistica in Brasile, ha dichiarato di dover licenziare 4.000 dei suoi 20.000 dipendenti.

Del gruppo di società automobilistiche da lunga data in Brasile, solo la General motors e la Fiat non sono state colpite dallo sciopero dei metalmeccanici: la Fiat perché ha le fabbriche nello stato sudorientale di Minas Gerais, mentre i lavoratori della General motors della linea di montaggio appartengono a un altro sindacato.

(16 ottobre 2001)


tratto da Dow Jones Newswires

Società automobilistiche e metalmeccanici vicini al patto salariale  

San Paolo: le case automobilistiche brasiliane del nodo industriale di San Paolo hanno dichiarato martedì di essere disposte a dare ai lavoratori metalmeccanici un aumento salariale maggiore di quello del 5% originariamente proposto, aumentando le speranze che un accordo possa essere raggiunto con i sindacati prima della fine della settimana.

La decisione fa seguito a un incontro di due ore svoltosi martedì  tra i vertici delle società automobilistiche e i sindacati. Le società hanno accettato di riprendere i negoziati dopo che i sindacati avevano organizzato 6 giorni di sciopero di due ore e proteste per l'intero giorno in vari stabilimenti della regione, rallentando la produzione.

Rappresentanze della Volkswagen, della Toyota motor, della Ford motor, della Scania, della DaimlerChrysler Mercedes Benz e della General motors hanno messo in programma un altro incontro coi sindacati per mercoledì alle 16,00.

"Abbiamo fatto molti progressi se adesso i produttori automobilistici sono disposti ad andare oltre la loro proposta originale", ha dichiarato Luiz Marinho, presidente del sindacato metalmeccanico di San Paolo.

I metalmeccanici stanno cercando di ottenere un aumento salariale del 7%, che corrisponde al tasso d'inflazione calcolato negli ultimi 12 mesi. Ma le case automobilistiche, a causa della caduta precipitosa delle vendite per il ristagno economico, inizialmente avevano proposto un aumento che il sindacato lamentava non essere rapportato al tasso d'inflazione.

Contrariamente a quanto riportato dai media martedì, i produttori di automobili, durante i colloqui di martedì, non hanno utilizzato i risultati dei ricorsi fatti presso il tribunale nel 2000 in riferimento al ritocco salariale dello scorso anno, come parte della trattativa.

L'ordinanza ribalta la precedente del tribunale del lavoro, che aveva assegnato ai metalmeccanici dello Stato di San Paolo un aumento del 10% l'anno scorso, riducendolo all'8% come proposto dalle società automobilistiche. In risposta, il sindacato ha dichiarato che si appellerà alla sentenza.

(17 ottobre2001)


Licenziati 700 lavoratori di una società della Billiton in sciopero

La Mozal, una società in Mozambico che lavora l'alluminio,  ha licenziato tutti i dipendenti, facendo ricorso alla polizia e ai cani per cacciarli dallo stabilimento.

Mozambico: oggi, 3 ottobre 2001, dopo solo alcune ore di sciopero alla Mozal, uno stabilimento della Billiton vicino a Maputo, i 700 lavoratori in lotta, membri del sindacato Sintime, sono stati formalmente licenziati dalla società, che ha fatto ricorso alla polizia e ai cani per allontanare i lavoratori dai fabbricati. La vertenza era iniziata dopo che i dipendenti avevano chiesto: il diritto a una contrattazione adeguata, il diritto allo sciopero, il miglioramento delle condizioni di lavoro, salari migliori, la fine delle discriminazioni.

Nel tentativo di evitare lo sciopero, la Mozal aveva attuato varie strategie. Il 2 ottobre la società aveva accusato il delegato sindacale di intimidire i lavoratori e lo aveva fatto arrestare e detenere dalla polizia per 4 ore; aveva inoltre assunto manodopera bianca da utilizzare durante lo sciopero dei dipendenti. La società ha inviato le lettere di licenziamento senza alcun preavviso.

Vedendo questa situazione, il sindacato nazionale del Sudafrica e la Sintime hanno coordinato un'azione di solidarietà da parte dei dipendenti di tutti gli stabilimenti della Billiton in Sudafrica e Numsa ha cercato di fissare un incontro con i dirigenti della Billiton; dal 4 ottobre tutti i lavoratori dei vari stabilimenti della Billiton inizieranno un'azione di picchettaggio per far pressione al gruppo dirigente.

(3 ottobre 2001)


La campagna antisindacale della Nissan sconfigge la Uaw

Il sindacato spiega come il gruppo dirigente statunitense abbia "tempestato i lavoratori con informazioni distorte, ingannevoli e sbagliate" riguardo la Uaw.

Usa: i dipendenti dello stabilimento della Nissan di Smyrna, nel Tennessee, hanno rifiutato la rappresentanza sindacale del sindacato dell'auto americano, la Uaw. Stando al "Financial Times", su 4.589 voti, 1.486 sono stati a favore, contro 3.103 contrari.

In una nota pubblicata immediatamente dopo il risultato del voto, il presidente della Uaw, Steve Yokich, ha definito la perdita delle elezioni alla Nissan come "un passo indietro per i lavoratori della società… Rimane il fatto che nell'economia globale, i dipendenti della Nissan hanno bisogno e meritano un posto al tavolo delle decisioni che solo un sindacato può garantire".

Bob King, che è a capo del dipartimento organizzativo della Uaw, ha descritto come prima delle elezioni ai lavoratori della Nissan non venisse neppure permesso di parlare con i membri della Uaw. La società ha sorvegliato strettamente i dipendenti che erano stati ingaggiati per la distribuzione dei volantini pro sindacato all'interno e all'esterno dello stabilimento.

Inoltre i lavoratori della Nissan che si pensava fossero indecisi sul voto sono stati costretti dalla società a frequentare degli incontri, ripetutamente, dove venivano tempestati da informazioni distorte, sbagliate e ingannevoli sulla Uaw. Ogni singolo operaio della Nissan è stato sottoposto  giornalmente a una campagna disinformativa su qualunque cosa riguardasse le relazioni tra la società e il sindacato negli altri paesi.

(4 ottobre 2001)


Il governo si rimangia la promessa di liberare Dan Byung-ho  

Il presidente della Confederazione dei sindacati coreani, imprigionato per la sua attività sindacale, doveva essere rilasciato il 3 ottobre

Repubblica coreana: la Confederazione dei sindacati coreani ha dichiarato che, contrariamente alle promesse fatte dalle autorità governative, il suo presidente, Dan Byung-ho, non lascerà la prigione di Seoul il 3 ottobre e verrà trattenuto a tempo indeterminato. Era stato arrestato il 2 agosto per avere guidato la campagna di scioperi e manifestazioni promossa dal Kctu a giugno.

Inizialmente era stato  rilasciato nell'agosto del 1999 per un'amnistia, quando gli restava da scontare una pena di 2 mesi e 4 giorni, ma era stato incarcerato nuovamente questo agosto con la promessa del governo che se Dan avesse finito di scontare il periodo di detenzione rimasto, avrebbe messo fina ai mesi di ostilità fra il Kctu e il governo.

Questa promessa era il frutto di un accordo con il leader cattolico Kim Seung-hoon, che aveva fatto da mediatore tra il Kctu e il governo quando Dan stava guidando una protesta nella cattedrale di Seoul di Myongdong. Il governo accettò di rinunciare agli arresti e a un'azione legale nei confronti degli attivisti del Kctu se Dan di sua volontà fosse tornato dentro: chiaramente il governo non voleva agire legalmente contro Dan in veste di presidente del Kctu.

Comunque, il 28 settembre il pubblico ministero ha mosso nuove accuse contro Dan e ha ottenuto di trattenerlo in prigione per le indagini e fino a nuovo processo. Le autorità governative ora negano che ci sia mai stato un accordo e durante un vertice ad alti livelli il 29 settembre si è deciso di lasciare Dan in prigione.

(4 ottobre 2001)


La Nissan statunitense ostacola la campagna sindacale

Con le imminenti elezioni sindacali allo stabilimento della Nissan di Smyrna, nel Tennessee, il gruppo dirigente scredita il sindacato  

Usa: il segretario generale della Fism, Marcello Malentacchi, ha scritto ai dirigenti della Nissan di Smyrna, per "puntualizzare alcuni concetti" in seguito a un memorandum della Nissan, indirizzato a tutti i dipendenti, che cercava di dissuadere i lavoratori dal votare in favore della Uaw. L'elezione avverrà il 3 ottobre e la Uaw spera di ottenere il 50% più 1 di voti necessari per conquistare la rappresentanza alla Nissan.

Per iniziare, "sono rimasto colpito dalle notizie distorte divulgate circa l'attività sindacale agli stabilimenti Nissan negli altri paesi. In un momento in cui l'America e il mondo intero sono chiamati a fronteggiare i recenti, tragici eventi, l'ostile attacco dei dirigenti della Nissan nei confronti di uno dei maggiori sindacati americani è spaventoso". Viene ricordato che l'insieme dei lavoratori della Nissan in molti paesi di tutto il mondo è rappresentato dai sindacati di Giappone, Francia, Gran Bretagna, Sudafrica, Thailandia, Messico, Spagna,Taiwan e molti altri. "Questo significa, senza alcun dubbio, che i dirigenti della Nissan possono operare davvero efficacemente in un contesto sindacale. Mi sono incontrato con i dipendenti della Nissan in ognuno di questi paesi ed è chiaro che essi vedono la rappresentanza sindacale come il mezzo per ottenere paghe migliori, condizioni di lavoro migliori e sicurezza." In secondo luogo, Malentacchi ha manifestato la propria sorpresa per l'evidente, falsa affermazione presente nel memorandum della Nissan secondo cui "i governi socialisti di Inghilterra e Francia richiedono grandi stabilimenti per avere un sindacato". Di fatto, la legge britannica non richiede grandi o piccole fabbriche per avere un sindacato. Se il 50% più 1 dei lavoratori chiede di riunirsi in un sindacato, questo viene automaticamente riconosciuto. Oppure, se il 10% dei lavoratori si unisce in un sindacato, allora bisogna eleggere una rappresentanza. Il sindacato deve vincere ottenendo sia la maggioranza nelle elezioni sia avere il 40% dei sì degli aventi diritto al voto. Questa legge è stata fatta durante il governo conservatore di Margaret Thatcher, non durante quello dei socialisti.

In Francia non sono richieste né piccole né grandi fabbriche. In verità, non sono indispensabili i lavoratori francesi per formare un sindacato: ma alla Renault molti dipendenti ne fanno parte perché i sindacati hanno ottenuto molti vantaggi per i lavoratori del settore automobilistico.

Come terzo punto, in Europa i lavoratori sono protetti da leggi che riguardano le ferie e i permessi retribuiti, assicurazioni sulla salute e altri vantaggi che non sono negoziabili. "Questo - afferma Malentacchi - è la sola via che conosciamo come corretta. Ma qui stiamo sostenendo una tesi in favore del voto alla Uaw, perché l'America non garantisce certi vantaggi con la legge, le società sono libere di fare le loro scelte, piuttosto che negoziarle con i lavoratori attraverso i loro sindacati."

In quarto luogo, "avete seriamente distorto la natura del sindacato in Giappone. Il sindacato della Nissan e la Jaw (la Confederazione sindacale dei lavoratori dell'auto giapponesi) hanno entrambe un rapporto positivo con la Uaw. Essendo a capo di un sindacato internazionale, ho constatato personalmente l'alto livello di rispetto raggiunto dalla Uaw con le società statunitensi e straniere con le quali coopera. La Uaw ha ottenuto risultati eccezionali, ma spesso ha fatto questo lavorando con i dirigenti aziendali".

(1 ottobre 2001)


IMF NewsBriefs No. 30/2001  venerdì 31 agosto 2001

I lavoratori della Volkswagen in Messico rifiutano l'accordo

Continuerà lo sciopero nello stabilimento di Puebla fino a che la società non migliorerà la sua offerta.

Messico: almeno il 97% dei 12.500 dipendenti in sciopero hanno votato contro l'ultima proposta fatta dalla società , che propone un incremento salariale dell'8,5%. Così lo sciopero, arrivato al suo 13° giorno, continuerà.

Il segretario generale del sindacato della Volkwagen, Jose Luis Rodriguez, ha dichiarato che "vogliamo veramente ricevere una proposta seria, accettabile, da portare in assemblea".

L'ultima richiesta del sindacato era di un aumento del 16%, perché la produzione nello stabilimento di Puebla è cresciuta e i lavoratori messicani delle altre società automobilistiche internazionali hanno ricevuto incrementi che vanno dal 10 al 16% in quest'anno.

(30 agosto 2001)

La situazione del settore auto in Messico - Ufficio internazionale


I lavoratori brasiliani del settore auto iniziano una campagna

La richiesta di un aumento salariale parte da un minimo del 7%.

Brasile: circa 130.000 lavoratori del settore auto brasiliani nello stato di Sao Paulo hanno iniziato la loro campagna il 30 agosto per ottenere un aumento salariale in settembre di un minimo del 7%.

I dipendenti di Ford, Toyota, DaimlerChrysler, Scania e Volkswagen contano di fermare il lavoro per brevi periodi come avvertimento prima che il negoziato venga avviato.

La richiesta del 7% deriva dal calcolo dell'inflazione degli ultimi 12 mesi: l'anno scorso i dipendenti delle società automobilistiche hanno ricevuto un aumento del 10%,che per la prima volta in 6 anni eccedeva il tasso d'inflazione.

(30 agosto 2001)

La situazione del settore auto in Brasile - Ufficio internazionale


Accordo tra la Ig Metall e la Volkswagen

La società tedesca assumerà e formerà 3.500 lavoratori a Wolfsburg, con la possibilità di altri 1.500 a Hannover.

Germania: in una dichiarazione rilasciata il 28 agosto 2001, il presidente della Ig Metall, Klaus Zwickel, ha affermato che l'accordo raggiunto nei negoziati tra il sindacato tedesco dei metalmeccanici e la Volkswagen è "un successo per il sindacato".

La richiesta della Ig Metall di aggiungere al progetto originario della Volkswagen - chiamato "5.000 per 5.000" - una settimana lavorativa di 35 ore e un salario adeguato ai livelli del contratto collettivo regionale, è stata soddisfatta. Nello stesso tempo, questo accordo contiene nuovi elementi per la contrattazione collettiva e per la qualificazione nell'organizzazione del lavoro.

La produzione del nuovo modello della Volkswagen mini-van, che dovrà essere costruito nello stabilimento tedesco di Wolfsburg, "è un importante segnale per la creazione di posti di lavoro" ha dichiarato Zwickel "e per la competitività della Germania come sito produttivo, contrariamente a tutte le voci sugli stipendi e sulle condizioni di lavoro poco attraenti della Germania".

(28 agosto 2001)

Nota della Ig Metall di Hannover per lavoratrici-lavoratori della Volkswagen Ag - Accordo alla Volkswagen - Ufficio internazionale


IMF NewsBriefs No. 29/2001  giovedì 23 agosto 2001  

Assassinati operai metallurgici nello Zimbabwe

Il tragico assassinio è avvenuto alla Zisco Steel durante un sit-in

Zimbabwe: La Fism è rimasta scioccata nel sapere dalla sua affiliata, il sindacato dei metalmeccanici dello Zimbabwe (Zimu), che nel corso di un sit-in presso la società Zisco Steel quando la polizia ha inseguito migliaia di lavoratori in sciopero lanciando gas lacrimogeni, l'esercito ha iniziato a sparare. Due lavoratori, Samuel Masivatsa e Never Daniels sono morti all'istante e un terzo, J.Zimba, è morto più tardi. Altri sei sono rimasti feriti da pallottole vaganti.

La lotta è iniziata a luglio, quando il negoziato per la contrattazione collettiva tra il gruppo dirigente e il sindacato Zimu riguardante i salari e i benefits per il biennio 2001-2002 è arrivato a un punto morto. Il sindacato ha quindi intrapreso un'azione di sciopero, iniziando un sit-in il 7 agosto e il tragico avvenimento è accaduto il secondo giorno, l'8 agosto. È stato detto che la mano pesante del governo è dovuta al fatto che possiede l'89 % di azioni della società, che a causa di una cattiva amministrazione è in passivo, con una corruzione assai diffusa e un direttore generale designato dal mondo politico.

Il ministro del Lavoro ha infine stabilito che ai lavoratori della Zisco fosse assegnato un aumento in busta pari al 15% del costo della vita, retroattivo a partire da gennaio 2001 e che i lavoratori tornassero al lavoro il 10 agosto: la paga base per stare al di sopra della soglia di povertà in Zimbabwe è di 289 dollari Usa, laddove i lavoratori della Zisco ne percepiscono 36.  

(22 agosto 2001)


Continua il conflitto alla Volkswagen del Messico

Oltre 12.000 dei 16.000 lavoratori dello stabilimento di Puebla  hanno incrociato le braccia.

Messico: Lo sciopero iniziato il 18 agosto allo stabilimento di Puebla, in Messico, continua dal momento che i dirigenti ancora si rifiutano di fare una proposta ragionevole per un aumento salariale ai 16.000 dipendenti. Il segretario generale del sindacato della Volkswagen, José Luis Rodriguez Salazar, ha dichiarato che il sindacato, che organizza i tre quarti dei lavoratori dello stabilimento, ha richiesto un aumento salariale del 21%, contro il 5,5% proposto dalle autorità governative. Al momento i lavoratori della VW guadagnano al giorno mediamente 29 dollari Usa.

Il presidente della Volkswagen group global works' council, Klaus Volkert e il suo segretario generale, Hans-Jurgen Uhl, hanno parlato con gli esecutivi della VW in Germania affinché la società del Messico  faccia una nuova offerta per raggiungere un accordo. Sia Volkert che Uhl lo ritengono urgente e indispensabile per risolvere il conflitto e porre fine allo sciopero velocemente. Si è anche saputo che i dirigenti della VW in Messico stanno tentando di convincere le autorità governative che lo sciopero è illegale e forzare i lavoratori a riprendere il lavoro.

(21 agosto 2001)


Appoggio brasiliano ai lavoratori del settore auto del Sudafrica

I lavoratori della DaimlerChrysler dello stabilimento di Sao Bernardo rifiutano il trasferimento della produzione o di qualunque altra cosa che possa arrecare danno alla lotta del Sudafrica.

Brasile/Sudafrica: una forma di solidarietà internazionale ai lavoratori in sciopero del settore auto del Sudafrica è arrivata dai lavoratori della DaimlerChrysler del Brasile. Parlando a nome del Works Council dello stabilimento di Sao Bernardo della DaimlerChrysler e del sindacato del metalmeccanici Abc-Cnm/Cut, Valter Sanches  ha dichiarato di appoggiare la lotta dei lavoratori dell'auto sudafricani, arrivata alla terza settimana.

"È assolutamente chiaro che le società transnazionali sono interessate solo a ottenere il massimo dei profitti a scapito delle condizioni di lavoro e di vita dei propri impiegati. In Brasile si comportano nello stesso modo, pagando salari molto più bassi che nei loro paesi di origine".

Quando i lavoratori della DaimlerChrysler brasiliani hanno saputo che la società faceva pressione sui lavoratori in sciopero minacciandoli di spostare la produzione altrove, si sono messi in contatto con il General works council della DaimlerChrysler in Germania chiarendo che non avrebbero accettato un eventuale trasferimento della produzione o qualunque altra cosa potesse danneggiare la lotta dei lavoratori sudafricani.

(21 agosto 2001)

La situazione del settore auto in Sudafrica - Ufficio internazionale


Ai metalmeccanici del Sudafrica in sciopero va la solidarietà internazionale

I lavoratori tedeschi della DaimlerChrysler rifiuteranno qualunque trasferimento della produzione dal Sudafrica alla Germania

Sudafrica/Germania: in seguito alle interviste rilasciate da Christopher Kopke, direttore generale della DaimlerChrysler sudafricana, nelle quali  minacciava il trasferimento della produzione della serie di vetture C-class negli stabilimenti tedeschi di Sindelfingen e di Brema, il direttore del DaimlerChrysler's General Works Council, Erich Klemm, ha dichiarato che i lavoratori tedeschi non sono disposti ad accettare trasferimenti di produzione da impianti dove è in corso uno sciopero.

Lo sciopero nel settore automobilistico, organizzato da Numsa che ha coinvolto DaimlerChrysler, Bmw, Nissan, Toyota, Delta/General Motors, Ford e Volkswagen, è iniziato il 6 agosto: le società automobilistiche sono rimaste ferme alla loro offerta di un aumento salariale del 7,5%, contro una richiesta sindacale del 12%.

In una lettera al segretario generale di Numsa, Silumko Nondwangu, Erich Klemm ha condannato in modo categorico questo tentativo della DaimlerChrysler di minacciare il trasferimento della produzione per influenzare l'andamento della contrattazione collettiva. Inoltre, Klemm ha affermato che non accetteranno nemmeno gli straordinari per compensare la perdita della produzione durante lo sciopero. "Domandiamo - ha dichiarato - che le rappresentanze della DaimlerChrysler del Sudafrica usino tutto il loro potere per riportare la classe datoriale intorno al tavolo della trattativa per trovare un compromesso accettabile che risolva il conflitto."

(16 agosto 2001)