Quaderno del cottimo

E' un registro che ogni cottimista ha. All'inizio di ogni mese su una pagina bianca traccia sei linee verticali formando sette colonne, in cima alle quali tira una linea orizzontale per tutta la larghezza del foglio, formando sette rettangoli. In ogni rettangolo scrive la funzione della colonna corrispondente: n° particolare, n° bolla, n° pezzi, tempo per pezzo, preparazione, spese generali, tempo totale. Sulla colonna "spese generali" segna i minuti persi per motivi non imputabili a lui.

Questo registro, su cui l'operaio segna quotidianamente tutti i lavori che fa, ha varie funzioni. La prima è quella di dare in qualsiasi momento la situazione del proprio cottimo. Ad esempio: se il giorno 23 maggio voglio sapere se devo smanettare o posso tirare il fiato non devo fare altro che andare sulla colonna "tempo totale", fare la somma dei minuti segnati, dopo di che prendere il calendario, contare le ore di presenza e ho la risposta che cerco.

Un'altra funzione è quella di controllo sui tempi. Ogni pezzo lavorato ha un numero che per medesimo pezzo è sempre uguale. Per cui se quando arriva una bolletta si vuole sapere se il tempo che vi è riportato per fare quel pezzo è quello effettivamente cronometrato, basta guardare il numero del particolare e cercarlo sui registri, anche vecchi. Se quel pezzo è già stato fatto in precedenza, non importa quando, su qualche registro si trova; allora si potrà vedere quanto era stato cronometrato e confrontarlo con il tempo della bolletta. Non è una cosa strana che ogni tanto, con motivazioni più o meno valide, abbassino i tempi senza dire niente e se uno non se ne accorge si tiene il tempo assegnato.

Sempre tramite il registro, quando viene mandato avanti un lavoro di ripassatura (cioè dei pezzi con delle misure sbagliate da mettere a posto) se l'errore l'ho fatto io, la ripassatura la devo fare gratis; se lo ha fatto un altro, il capo mi deve dare il tempo che perdo nella ripassatura. E per sapere se l'ho fatto, basta che guardo il registro.