Comunicato sindacale delle segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm su Wind-Infostrada

 

Da pochi giorni Wind ha avviato formalmente la procedura di fusione per l’incorporazione di Infostrada a Wind che si completerà a gennaio 2002.

Tuttavia, a dispetto del confronto sindacale e delle stesse norme di legge, l’azienda ha fatto precedere la formalità con diffusi spostamenti di attività, persone e responsabilità, inducendo così preoccupazioni di deperimento  e mortificazione di professionalità presenti in Infostrada.

Che tipo di relazioni intende intraprendere Wind-Infostrada con i propri dipendenti e i loro rappresentanti?

Per Fim, Fiom e Uilm ogni discussione sul processo di integrazione tra le due società deve avvenire a “bocce ferme”, senza atti unilaterali in corso. E’ pertanto necessario che le lavoratrici e i lavoratori informino le Rsu di qualsiasi movimento in atto per rendere efficace la nostra risposta.

Fim, Fiom e Uilm inoltre respingono con forza l’intenzione della direzione di applicare, ai dipendenti Infostrada, il contratto nazionale delle telecomunicazioni ed equipararli ai trattamenti vigenti in Wind.

Tale posizione aziendale rischia di impedire l’avvio del confronto sull’integrazione societaria.

Il Ccnl delle telecomunicazioni è un contratto “clonato” da quello dei metalmeccanici e non ha niente a che vedere con i trattamenti Telecom Italia. Quei lavoratori, anzi, lo hanno respinto a grandissima maggioranza nella fase di armonizzazione contrattuale.

Wind lo ha ritenuto  ”più conveniente” visto che le telecomunicazioni sono esplicitamente presenti nell’area contrattuale metalmeccanica (assieme all’informatica, alle installazioni di impianti, ecc.) e dentro il ciclo produttivo industriale.

I motivi della “convenienza” sono evidenti e riassumibili nell’abbassamento dei poteri  negoziali del sindacato. In altre parole ciò che nel Ccnl dei metalmeccanici va contrattato, in quello delle tlc è automatico e, quindi, a unilaterale disposizione dell’azienda: dalla flessibilità dell’orario, alle ore di straordinario. Inoltre sono minori i diritti di informazione e c’è un inquadramento più basso per gli operatori dei call-center che annulla la sostanziale parità di salario. Infine si prevedono, sempre a prescindere da ogni negoziato, il doppio delle percentuali di lavoro atipico (interinale e tempo determinato).

Le tutele, i diritti e i poteri espressi dal Ccnl metalmeccanici sono il risultato di decenni di storia sindacale e di mobilitazione con il confronto costante con le lavoratrici e i lavoratori. Non è un caso se in Wind  non si eleggono le Rsu.

Inoltre non c’è paragone alcuno sugli accordi integrativi: allo stato attuale Wind non ha il premio di risultato né il sistema di commissione bilaterali presenti in Infostrada e differenze notevoli per assistenza sanitaria e maternità (derivate da Olivetti) e per la pensione integrativa che ha in Cometa il più grande fondo d’Europa.

Questi sono i motivi che rendono impraticabile l’impostazione data dall’azienda all’integrazione di Infostrada in Wind.

Le segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm e il Coordinamento nazionale delle Rsu ritengono necessario rimuovere le pesanti pregiudiziali poste sul tavolo da parte Wind, che ledono diritti e salario di chi lavora in Infostrada, e si impegnano al costante coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori di Infostrada in tutte le forme necessarie per sostenere la difficile trattativa che si avvia.

Le Segreterie nazionali Fim Fiom Uilm

Il  Coordinamento nazionale Fim Fiom Uilm Infostrada

Roma, 17 ottobre 2001