Tecnosistemi: nessun vuoto di memoria

 

Stiamo di nuovo avvicinandoci a un periodo cruciale della tragica vicenda del gruppo Tecnosistemi.

Innanzitutto l’11 maggio p.v. sarà un anno dall’approvazione del Programma industriale elaborato dai Commissari straordinari del gruppo e autorizzato dal ministero Attività produttive.

Prima ancora di addentrarci in una valutazione di merito, deve essere chiaro che vanno rispettati gli accordi e quindi, in tal senso, i Commissari sono tenuti a richiedere una proroga (tre mesi) del regime di esercizio provvisorio con conseguente richiesta di proroga del trattamento di Cigs.

La proroga non è solo necessario a prolungare la Cigs , bensì deve essere utilizzata per completare il quadro delle cessioni (vedi Divisione energy sistema di Tecnosistemi a Palermo) nonché ad attivare tutte le iniziative necessarie al rispetto e all’attuazione degli impegni occupazionali contenuti nei verbali ministeriali del 31/3/2004 e del 21/4/2004.

Un’altra novità con cui fare i conti è rappresentata dalla procedura di fusione per incorporazione attivata da Sirti Spa verso Sirti progetto reti. È abbastanza chiaro che tutto ciò può diventare funzionale a un obiettivo che è inaccettabile: quello di fare dimenticare gli obiettivi del programma industriale che stava alla base della costituzione di Sirti progetto reti e dell’operazione di acquisto delle attività Tlc del gruppo Tecnosistemi operato da Sirti progetto reti.

A maggior ragione, quindi, l’incontro previsto per mercoledì 4 maggio p.v. al ministero delle Attività produttive È DECISIVO!

Accanto agli incontri e alle iniziative finalizzate al rispetto degli impegni fissati nei verbali ministeriali, c’è bisogno di seguire con attenzione la fase finale della costituzione dello Stato passivo, e, soprattutto, di attivare e verificare, anche da un punto di vista legale, se, nel corso dell’attività di cessione delle imprese, tutto sia avvenuto secondo le regole che erano e sono orientate in primo luogo alla continuità dell’attività produttiva e alla difesa dell’occupazione.

Da questo punto di vista, la Fiom nazionale ha dato mandato ai legali del Collegio nazionale individuato a suo tempo, di verificare, in rapporto con i legali di riferimento delle strutture provinciali interessate, se la finalità della legge siano state formalmente e sostanzialmente rispettate dai diversi soggetti e interlocutori durante la fase di cessione delle imprese e delle attività.

 

Fiom-Cgil nazionale

Roma, 27 aprile 2005