Tecnosistemi group: mobilitazione per il salario e l’occupazione L’attività che da martedì scorso la GdF ha avviato per ordine della Procura della Repubblica di Milano nelle sedi di Tecnosistemi, Tecno Field Services, Eudosia, Tecno Safety Systems, Technosson Italia, la dice lunga sulla difficoltà a spiegare (e a capire) in quale situazione è stato precipitato il gruppo. Per l’importanza strategica che la vicenda Tecnosistemi ha assunto in relazione all’assetto di tutto il settore delle Tlc e per chi davvero ha a cuore le sorti del proprio posto di lavoro non si può che essere d’accordo sulla necessità di fare chiarezza e di individuare le responsabilità. A tale riguardo, le Segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm e il Coordinamento Sindacale esprimono la fiducia verso l’iniziativa della magistratura e auspicano il massimo di collaborazione da parte di tutti coloro che lavorano nelle aziende del gruppo Tecnosistemi. Contemporaneamente
però, il futuro industriale e dell’occupazione
è indissolubilmente legato a due condizioni che abbiamo indicato
più volte e che non ci stancheremo di indicare, in primo luogo a chi
gestisce l’azienda, come Decisive per sperare nel futuro: continuità
operativa e progetto industriale. Sulla continuità operativa: per chi e per cosa stanno lavorando il liquidatore e i suoi assistenti? Come vengono utilizzate le risorse di liquidità presenti nelle diverse imprese? Quali risultati ha sortito la “forte iniziativa commerciale” indicata dal liquidatore nel corso dell’incontro del 3 settembre u.s. come mossa decisiva? Cosa intende fare il liquidatore per permettere ai lavoratori di poter disporre delle misure minime di agibilità per lavorare, ad es. auto aziendali, materie prime, ticket, ecc.? Siamo
assolutamente consapevoli della situazione, ma è proprio per questo che
noi indichiamo alcuni atti importanti e decisivi che l’azienda può e
deve fare entro alcuni giorni: - attivare tutte le procedure necessarie e utili per erogare a tutte/i le lavoratrici e i lavoratori dipendenti e/o in mobilità delle imprese che fanno capo al gruppo un significativo e consistente acconto sulle spettanze dovute (mensilità di Luglio e Tfr); -
rifornire le casse dei Centri operativi della liquidità minima
necessaria a permettere il mantenimento in essere di quella quota di
lavoro e di servizio ai clienti che sono decisivi per la liquidità e
per il rilancio industriale e la salvaguardia dell’occupazione. Sappiamo
che ciò è stato possibile negli ultimi mesi e ciò è ancora possibile
almeno fino a quando non intervenga il pronunciamento formale del
Tribunale nella procedura in corso: va quindi fatto rapidamente. Sul tema del progetto industriale: non siamo ancora di fronte a progetti ufficiali e formalizzati, però, proprio per l’importanza decisiva che la vicenda Tecnosistemi ha nel ridisegnare la struttura industriale del settore oltreché per gli oltre duemila posti di lavoro che sono in ballo, ci è parso quantomeno strano e inopportuno l’atteggiamento dei legali del liquidatore che hanno dichiarato contatti con due partner industriali dichiaratisi interessati a Tecnosistemi. Strano perché le Oo.Ss sono state informate ufficialmente di dichiarazioni di interesse almeno da parte di tre soggetti industriali. Inopportuno perché indica il tentativo di accreditarsi a salvatori dell’azienda da parte di coloro che sono i primi responsabili della situazione in cui essa versa.: non può essere il signor Mutti che decide quali dichiarazioni di interesse sono “interessanti” e quali no. Fim, Fiom e
Uilm nazionali e il Coordinamento sindacale
continuano a ritenere che il gruppo Tecnosistemi ha grandi
potenzialità industriali che, in primo luogo, stanno nelle persone che
vi lavorano e che non meritano di andare disperse e perdute. La sua
crisi ha evidenti ragioni connesse con le scelte finanziarie operate
dalla proprietà e dal management ma è avvenuta in una fase di mancanza
di politiche industriali attive, di caduta degli investimenti, di
processi di riorganizzazione unicamente rivolti alla riduzione dei costi
e alla destrutturazione delle imprese. In tal senso la vicenda Tecnosistemi supera la dimensione di una crisi aziendale, ancorché consistente, per assumere la dimensione di un passaggio decisivo per l’intero settore delle Tlc nel nostro paese. Proprio per questo, a sostegno degli obiettivi indicati in precedenza relativi alle azioni immediate da attivare per garantire operatività e salario ma anche per sollecitare una più vasta attenzione alla crisi del gruppo Tecnosistemi, Fim, Fiom e Uilm e il Coordinamento sindacale del gruppo hanno deciso di indire per mercoledi’ 24 settembre p.v. una giornata di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo. A
tale fine decidono di proclamare otto ore di sciopero e
promuovono una manifestazione
nazionale a Milano
con presidio della Direzione Centrale di Tecnosistemi Fim,
Fiom, Uilm nazionali Coordinamento
sindacale gruppo Tecnosistemi Roma, 19 settembre 2003 |