Tecnosistemi Fim Fiom Uilm esprimono una forte preoccupazione per la mancata risposta e convocazione da parte della Presidenza del Consiglio dell’incontro richiesto dai Segretari Generali dei Metalmeccanici Caprioli, Rinaldini, Regazzi, per fare il punto sulle prospettive e gli impegni assunti a suo tempo in questa autorevole sede istituzionale, con i lavoratori del gruppo Tecnosistemi. L’incontro è urgente anche in relazione alla
necessità di individuare i necessari ammortizzatori sociali integrativi,
da attivare alla scadenza della cassa straordinaria di fine marzo. Si aggiunge, a questa delicata situazione, i
pesanti ritardi che continuano ad accumularsi per la soluzione di rientro
in procedura dei lavoratori di Carini, dopo la vendita, ad un pseudo
imprenditore, dello stabilimento e delle attività. Imprenditore che dopo
l’atto di acquisto non ha mai avviato nessuna attività, lasciando senza
tutele e retribuzioni i lavoratori coinvolti. Il tutto in palese
violazione degli accordi. Producendo drammi sociali e famigliari che hanno
aggravato una già complicata situazione che coinvolge l’insieme dei
dipendenti Tecnosistemi. Serve perciò avviare un serrato confronto con i
massimi livelli istituzionali, per dare risposte coerenti con gli impegni
più volte confermati presso le sedi ministeriali e rimasti a tutt’oggi
inattuati, anche in relazione alla gestione Commissariale, che non ha
saputo o potuto dare l’atteso recupero di attività e occupazione, come
da programma previsto nel piano iniziale, limitandosi ad accompagnare
buona parte dei dipendenti verso la cessazione di ogni rapporto di lavoro.
Sono circa 1000 i lavoratori ancora coinvolti in
questo buco nero di un’industria strategica del settore
telecomunicazioni. Per queste ragioni si sta intensificando, in
diverse regioni d’Italia, l’azione del sindacato e dei lavoratori con
iniziative di protesta e pressioni, per ricondurre all’attenzione
pubblica e politica questa vicenda industriale Tecnosistemi. Fim, Fiom, Uilm nazionali Roma, 12 dicembre 2006 |