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 Comunicato del Coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm 
 
 Il Coordinamento nazionale  Fim, Fiom, Uilm della
        Tecnosistemi indice per il giorno 15 giugno 2001 due ore di sciopero a
        fine lavoro nell’ambito del pacchetto di 10 ore indetto per il Ccnl
        metalmeccanici. Vogliamo aggiungere qualche
        motivazione ulteriore  relativa
        alla Tecnosistemi. Come abbiamo già evidenziato
        nell’incontro del piano lavori nazionale, sussistono preoccupazioni
        nell’ambito occupazionale. Notiamo ancora una volta una certa
        indifferenza e abbandono sulle aree delle operations, e noi
        pensiamo di avere cognizione che alcune situazioni devono e possono
        essere sanate. Non pretendiamo
        di fare il “mestiere” di nessuno ma siamo sensibili quando le
        responsabilità non vengono ben distribuite. Sentiamo il dovere di non
        scaricare sull’anello più debole della catena le responsabilità di
        altri. E’
        troppo facile !!! Noi abbiamo fatto, con il consenso
        della maggioranza dei lavoratori, alcune scelte dolorose perché
        “costavamo troppo”, abbiamo rivisto normative al ribasso, riscritto
        regole e concordato esodi massicci 
        in proporzione all’organico perché credevamo, e crediamo, che
        sia la strada giusta per un'azienda che ha cambiato missione e che
        doveva darsi strumenti e strategie per l’acquisizione di quote di  un nuovo mercato. Nonostante questo, a un anno e mezzo
        di distanza, i troppi  e
        repentini cambiamenti ci vedono ancora in una situazione in continua
        evoluzione e di perenne transizione. Lo notiamo soprattutto nelle operations.
        Troppi avvicendamenti e di conseguenza troppe strategie che a nostro
        parere dovevano essere fatte in modo graduale. Pensiamo che ancora si possa fare sul
        fronte del recupero dell’efficienza e dei costi, intervenendo
        sull’organizzazione del lavoro e sulle flessibilità, ma noi siamo “
        Rsu e manovali” (compreso chi usa i computer), siamo superati.  Tutto va bene! Però ci viene
        detto che siamo ancora in troppi, che ci sono eccedenze strutturali, che
        i lavoratori non sono all’altezza, e che non siamo competitivi. Bisognerebbe avere l’umiltà di
        verificare un po' più dall’interno come stanno veramente le cose. Cambiamenti radicali e grandi
        progetti discussi ad alto livello, nelle periferie fanno fatica a
        inserirsi nonostante i troppi meeting; a nostro parere, e lo abbiamo
        denunciato nelle sedi opportune,  c’è
        un aumento della confusione e uno  spreco
        di risorse. Ma forse alla fine l’azienda vuole
        fare emergere uno stato di cose che giustificherebbe scelte drastiche
        così da motivare ulteriori eccedenze, in barba a quello concordato un
        anno e mezzo fa. In sostanza noi e
        i lavoratori siamo pronti a fare come sempre la nostra parte ma  non
        vogliamo, come parte in causa, subire passivamente le scelte aziendali. Pertanto invitiamo  i lavoratori a vigilare su
        quello che avviene nelle aree e che le priorità oggi come ieri sono
        l’occupazione e la competitività, non perché altri problemi siano
        secondari, ma di fronte allo sfascio gli altri problemi non
        esisterebbero. Oggi, più di
        ieri, l’indifferenza su problemi che non sono di nostra diretta  responsabilità, può essere
        utilizzata come alibi per risolvere nel modo più semplice questa
        preoccupante situazione:  tagliando
        su chi più ha dato e meno responsabilità ha. Coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm Tecnosistemi 13 giugno 2001 
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