Contro il disimpegno di Ferrovie dall’azionariato TSF
Totale adesione allo sciopero di ieri delle lavoratrici e dei lavoratori TSF con presidio della sede dello Scalo Prenestino Lo sciopero continua venerdì 20 Giugno con presidio davanti alla sede di via V.G. Galati, 71 Lo sciopero dei dipendenti metalmeccanici TSF è per contrastare la politica di disimpegno che Ferrovie sta portando avanti nei confronti dell’azienda Dopo l’annullamento della gara (da oltre un milione di euro) relativa alle attività informatiche di Ferrovie, stabilito dal TAR e confermato dal Consiglio di Stato, a causa di imperdonabili errori procedurali della commissione aggiudicante, le Ferrovie hanno deciso di vendere il loro 39% di azioni della società (il restante 61% è della famiglia Tripi, gruppo Almaviva). In questo modo si allungano i tempi necessari all’espletamento della nuova gara e si prefigura una sua impostazione che vede la società informatica trasformarsi da oggetto a soggetto partecipante alla gara stessa. Questa decisione costituisce un errore In primo luogo perché svaluta definitivamente l’investimento economico fatto da Ferrovie in TSF, dismettendo una partnership più che decennale che ha generato positivi risultati economici e servizi professionali di qualità e professionalità elevate. In secondo luogo perché mette a rischio la continuità e la qualità di servizi informatici (prenotazioni, bigliettazioni, composizione orari, monitoraggio flotta, controllo circolazione, informazioni ai passeggeri, ecc.) che costituiscono un fattore importante di sviluppo per un’azienda di trasporto ferroviario moderna. In terzo luogo perché mette a rischio il lavoro di oltre 1500 persone (tra personale dipendente di TSF e delle aziende fornitrici, compreso il settore HD/CC), che hanno sempre svolto il loro lavoro con riconosciuta professionalità e risultati positivi concretamente misurabili anche in termini economici. Contro questa decisione i dipendenti TSF scioperano e chiedono:
Fim, Fiom, Uilm, nazionali Roma, 19 giugno 2008 |