Grave atteggiamento del governo nella crisi del gruppo Tecnosistemi in a. s.
I
segnali si potevano percepire dai fatti accaduti nelle ultime settimane:
risposte evasive dei Commissari Straordinari sulla conclusone
dell’asta pubblica, silenzi in tutte le istanze sulla richiesta di
informazioni relativa all’attivazione di Italia Lavoro, intenzione di
SIRTI PROGETTO RETI di non assumere il numero di lavoratori previsto nel
Piano Industriale del maggio scorso a partire dalla non assunzione
neanche di tutti i lavoratori attualmente in comando-distacco. Con
l’incontro di verifica svoltosi il 3 Dicembre scorso, è venuta
la conferma dei nostri timori: il Governo, sia nella Presidenza
del Consiglio dei Ministri che nel Ministero delle Attività Produttive,
non si è assolutamente impegnato per quanto gli spettava affinché i
verbali di incontro del 31/03 e del 21/04 scorsi abbiano una piena e
integrale attuazione. Infatti: -
Per quanto riguarda il versante degli ammortizzatori sociali, ovvero in
particolare la “cristallizzazione” dei requisiti pensionistici, al
di là di ribadire verbalmente l’impegno non
è stato detto nulla su come e quando realizzarlo. -
Per quanto riguarda gli impegni relativi agli investimenti pubblici
(Rete interforze TETRA, ecc.), al coinvolgimento dei vecchi proprietari
( Italtel, Siemens e Telecom) e al sostegno finanziario sulla R & S
possibile nel sito di CARINI, non c’è stato nessun serio intervento
e, quindi, non ci sono sostanziali novità rispetto all’estate scorsa. E’
purtroppo la dimostrazione e la conferma che, in mancanza della volontà
di mettere in campo elementi di politica industriale per l’insieme del
settore delle TLC, la situazione più debole, magari a causa di scelte
sbagliate di pseudo-imprenditori, va alla deriva disperdendo posti di
lavoro e professionalità a favore di una logica della competitività
fondata solo sulla riduzione dei costi. Il
deludente dato occupazionale di Sirti Progetto Reti la dice lunga sui
risultati che si ottengono se il circuito è rappresentato da riduzione
investimenti, riduzione costi, riduzione lavoro strutturato, aumento
lavoro destrutturato. Nel
caso TECNOSISTEMI siamo addirittura oltre: il Ministero delle Attività
Produttive nel suo ruolo di ente di sorveglianza dei Commissari
Straordinari, senza alcun confronto con le OO.SS. sta di fatto lavorando
contro la logica della massima salvaguardia occupazionale che è poi la
differenza vera che caratterizza la procedura di amministrazione
straordinaria rispetto alla procedura di fallimento. Forse
i lavoratori di TECNOSISTEMI sono diversi da quelli della PARMALAT o
della VOLARE? E’
con questo giudizio che FIM FIOM UILM Nazionali e il Coordinamento di
Gruppo ha deciso si debba rilanciare immediatamente a tutti i livelli,
dalle singole province alle varie regioni, una iniziativa di denuncia e
coinvolgimento delle forze politiche e dei parlamentari. FIM
FIOM UILM Nazionali per parte loro chiederanno di incontrare i Capi
Gruppo delle Commissioni Lavoro della Camera e del Senato per una
audizione in commissione e per denunciare la situazione e chiedere il
rispetto degli impegni. Inoltre,
dopo aver formalmente predisposto e dichiarato la nostra totale
contrarietà alla decisione di ripetere la gara per EUDOSIA e ICT
SYSTEMS, verificheremo i margini di ogni possibile iniziativa legale
coerente con tale giudizio. Infine,
FIM FIOM e UILM ritengono necessario che le lavoratrici e i lavoratori
di Tecnosistemi si facciano di nuovo sentire. Per questo occorrerà
promuovere una nuova manifestazione nazionale per premere verso Palazzo
Chigi. Manifestazione le cui modalità organizzative saranno definite nei prossimi giorni, anche in relazione alla data di aggiornamento dell’ incontro che il Governo si è impegnato a fissare prima della parentesi natalizia e che diventa, nei fatti, passaggio obbligato per tutte le questioni riguardanti la piena attuazione degli impegni assunti. Segreterie
Fim, Fiom, Uilm
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