ST: sempre più urgente il tavolo alla presidenza del consiglio

 

Nella giornata del 21 novembre 2006, si è svolto presso l’Unione Industriali di Monza l’incontro del Comitato ristretto previsto dall’accordo ST. Nell’incontro il responsabile ST Italia ha illustrato la situazione economica, industriale e di mercato di ST che ha confermato lo stato di “buona salute” dell’Azienda.

Tuttavia nell’incontro non sono state fugate le preoccupazioni espresse dai lavoratori e dalle lavoratrici e dal sindacato sul futuro societario e industriale di ST; preoccupazioni che hanno indotto Fim, Fiom, Uilm Nazionali a chiedere l’incontro alla presidenza del Consiglio, del quale, tuttora, nonostante la riuscita dell’iniziativa di lotta del 15 novembre, non si è ricevuta alcuna convocazione.

Alle nostre pressanti richieste circa i possibili cambiamenti degli assetti societari a partire dalla presenza nel capitale dell’azionista pubblico (Cassa Deposito e Prestiti) non è stata data alcuna risposta.

In merito, invece, ai futuri assetti industriali è stata riconfermata per quanto riguarda le “memorie” la scelta di ST di procedere in tempi brevi ad un’alleanza con Competitors del settore che potrebbe dare luogo ad uno scorporo della attività e per quanto riguarda l’M6 la conferma che l’investimento è subordinato ai finanziamenti previsti dal Contratto di Programma.

Non sono ancora stati forniti elementi sufficienti per comprendere se la scelta dell’alleanza ha l’obiettivo, come dichiara l’Azienda, di sviluppare, rafforzare e far crescere il settore delle memorie.

Permangono, quindi, le nostre preoccupazioni e la necessità di acquisire trasparenza e garanzie sul futuro industriale ed occupazionale complessivo di ST.

Riteniamo, pertanto, indispensabile la rapida convocazione del tavolo, già richiesto, presso la Presidenza del Consiglio. In quella sede vogliamo avere risposte alle nostre preoccupazioni e garanzie per il futuro su:

-      Permanenza dell’azionista pubblico nella compagine societaria;

-      Rispetto degli accordi sottoscritti in termini di scelte industriali ed occupazionali e di missioni dei singoli siti a partire dall’Accordo del Marzo 2006 di Agrate;

-      Impegno alla implementazione del modulo M6 a Catania;

-      La garanzia del mantenimento della catena del valore (ricerca, progettazione, produzione e commercializzazione) nel nostro Paese.

In ogni caso non siamo disponibili a discutere in presenza di atti compiuti: scorpori e ridimensionamenti dei livelli occupazionali.

E’ necessaria l’immediata convocazione del tavolo presso la Presidenza del Consiglio.

Le iniziative di lotta del 15 novembre che hanno visto un'alta adesione delle lavoratrici e dei lavoratori andranno intensificate se perdurasse l’attuale “silenzio”.

 

Fim, Fiom, Uilm  nazionali

 

Roma, 22 novembre 2006