Sicilia.
St Microelectronics: 80% di
adesione allo sciopero L’80%
dei dipendenti della St Microelecronics in Sicilia ha incrociato le
braccia oggi per lo sciopero generale di 8 ore indetto da Fim, Fiom, Uilm
e Ugl che temono un disimpegno nell’isola della multinazionale. «Il
disimpegno della St Microelectronics in Sicilia, in un contesto che sta
vivendo una grave deindustrializzazione e in assenza di una seria politica
industriale del governo, è un fatto inaccettabile.» Lo dice Gianni
Rinaldini, segretario generale della Fiom-Cgil, che ha partecipato alla
manifestazione svolta a Palermo. Per Rinaldini «è necessario attivare
subito un confronto che porti al rispetto degli impegni presi
dall’azienda negli anni passati sui nuovi investimenti e che scongiuri
tagli alle attività e all’occupazione che come sindacato – sottolinea
– intendiamo contrastare». Giovanna
Marano, segretaria generale della Fiom-Cgil siciliana al temine della
manifestazione che ha visto sfilare in corteo a Catania 1.500 dipendenti
della multinazionale italo-francese ha sottolineato che «l’alto
dato di adesione allo sciopero e la massiccia partecipazione in piazza
dimostrano quanto sia forte tra i lavoratori l’allarme per il futuro
dell’insediamento industriale di St Microelecronics in Sicilia e
consegnano all’azienda una forte richiesta di avvio di confronto». «Il
calo dello produzione – ha aggiunto – assieme agli esuberi, al
ridimensionamento della ricerca a Catania, alla chiusura del Disegn center
di Palermo e ai mancati investimenti sono segnali chiari di una volontà
di “alleggerire” la presenza in Sicilia relegandola a produzioni a
minor valore aggiunto.» «Il
sindacato si oppone – ha proseguito – e chiede l’apertura di un
negoziato serrato. Non ci accontenteremo di spot e annunci via stampa –
conclude la segretaria della Fiom – ma rivendichiamo una discussione
nelle giuste sedi per giungere a soluzioni.» Comunicati
a cura dell’Ufficio stampa Cgil Sicilia, pubblicati su www.cgil.it/fiom.sicilia
Palermo,
31 marzo 2005 |