Comunicato sindacale n . 26

Sirti: diritto alla sicurezza negato. sciopero!

 

Tre operai Sirti rifiutano, per immediato grave rischio e pericolosità, una specifica prestazione di posa segnaletica in autostrada nella corsia di sorpasso, in prossimità di una curva che determina una scarsa e insufficiente visibilità e con presenza di traffico in quella corsia. La Direzione Sirti commina un provvedimento oltre alla trattenuta economica per il lavoro non svolto.

NEL PRENDERE ATTO CON RAMMARICO DI TALE AZIONE SBAGLIATA, RISPONDIAMO CHE:

La Costituzione della Repubblica italiana (art. 2, 32, 35, e 41) afferma la salvaguardia della persona umana nella sua integrità psicofisica come principio assoluto, senza ammettere deroghe per fatalità, ineluttabilità, oppure di condizioni di fattibilità economica o di convenienza produttiva.

Dai principi costituzionali la giurisprudenza ha tratto il principio secondo il quale la tutela del diritto alla salute del lavoratore è un diritto all’incolumità fisica del singolo individuo.

La legge riconosce esplicitamente il diritto al rifiuto della prestazione in caso di possibile  grave e immediato pericolo (art. 1460 Cod. Civ. e art. 14  D. Lgs 626/94).

In Sirti, non mancano investimenti economici sulla sicurezza, si può fare di più e meglio; vi è stata un’accresciuta attenzione in termini di investimenti in seguito alla tragedia dell’ 2006 dove sono morti due operai, investiti in autostrada da un camion.

Manca evidentemente ancora una cultura diffusa, ai vari livelli della struttura aziendale sul trasmettere come elemento non mediabile il principio della salvaguardia dell’integrità psicofisica del lavoratore.

Per la verità nei corsi di formazione impartiti sulla sicurezza era stato esplicitato il diritto/dovere a rifiutare la prestazione in caso di pericolo, ma evidentemente nella pratica non solo tale diritto è negato, ma pure sanzionato, nel caso il lavoratore lo persegua concretamente, se pur eccezionalmente, come nel caso concreto.

È questo l’aspetto grave, inaccettabile e inquietante che si determina con l’azione disciplinare e di condanna nei confronti dei lavoratori, Sirti con tale atto vuole significare il rifiuto dell’azienda a riconoscere il singolo lavoratore quale soggetto attivo della sicurezza (aspetto cardine della legge 626/94) e spingerlo a lavorare in qualunque condizione impartita, pena il rischio di contestazione disciplinare e conseguente provvedimento con danno economico. Lo scopo evidente è determinare una soggezione che può avere purtroppo effetti tragici di sottovalutazione del pericolo e della propria sicurezza. Il contrario di ciò che da sempre la sicurezza sul lavoro si prefigge.

È questo che rende inaccettabile, pericoloso, da condannare e respingere con tutti gli strumenti a disposizione, che saranno tutti attivati, l’atto della direzione Sirti, che nel comminare una pesante sanzione ai tre lavoratori e relative trattenute economiche, vuole trasmettere un segnale culturale preciso e creare un clima di paura e ricatto sulla sicurezza.

È per noi la dimostrazione che a rispondere di tale incauta grave azione deve essere chiamata, in correo, tutta la dirigenza generale della Sirti e non solo il singolo responsabile di cantiere.

 

DICHIARIAMO VENERDÌ  25 MAGGIO

4 ORE DI SCIOPERO  IN TUTTO IL GRUPPO SIRTI

PER IL DIRITTO ALLA SICUREZZA!

 

Il Coordinamento nazionale Sirti

Fim, Fiom, Uilm nazionali

 

Roma, 17 maggio 2007