Comunicato
sindacale n . 26 Sirti: diritto alla sicurezza negato. sciopero! Tre operai Sirti rifiutano, per
immediato grave rischio e pericolosità, una specifica prestazione di posa
segnaletica in autostrada nella corsia di sorpasso, in prossimità di una
curva che determina una scarsa e insufficiente visibilità e con presenza
di traffico in quella corsia. NEL
PRENDERE ATTO CON RAMMARICO DI TALE AZIONE SBAGLIATA, RISPONDIAMO CHE: Dai principi costituzionali la giurisprudenza ha tratto il
principio
secondo il quale la tutela del diritto alla salute del lavoratore è un
diritto all’incolumità fisica del singolo individuo. La legge riconosce esplicitamente il diritto al rifiuto
della prestazione
in caso di possibile grave e
immediato pericolo (art. 1460 Cod. Civ. e art. 14
D. Lgs 626/94). In Sirti, non mancano investimenti economici sulla
sicurezza, si
può fare di più e meglio; vi è stata un’accresciuta attenzione in
termini di investimenti in seguito alla tragedia dell’ 2006 dove sono
morti due operai, investiti in autostrada da un camion. Manca evidentemente ancora una cultura diffusa, ai vari
livelli della struttura aziendale sul trasmettere come elemento non mediabile il principio
della salvaguardia dell’integrità psicofisica del lavoratore. Per la verità nei corsi di formazione impartiti sulla
sicurezza era
stato esplicitato il diritto/dovere a rifiutare la prestazione in caso di
pericolo, ma evidentemente nella pratica non solo tale diritto è negato,
ma pure sanzionato, nel caso il lavoratore lo persegua concretamente, se
pur eccezionalmente, come nel caso concreto. È questo l’aspetto grave,
inaccettabile e inquietante che si determina con l’azione disciplinare
e di condanna nei confronti dei lavoratori, Sirti con tale atto vuole
significare il rifiuto dell’azienda a riconoscere il singolo lavoratore
quale soggetto attivo della sicurezza (aspetto cardine della legge 626/94)
e spingerlo a lavorare in qualunque condizione impartita, pena il rischio
di contestazione disciplinare e conseguente provvedimento con danno
economico. Lo scopo evidente è determinare una soggezione che può avere
purtroppo effetti tragici di sottovalutazione del pericolo e della propria
sicurezza. Il contrario di ciò che da sempre la sicurezza sul lavoro si
prefigge. È
questo che rende inaccettabile, pericoloso, da condannare e respingere
con tutti gli strumenti a disposizione, che saranno tutti attivati,
l’atto della direzione Sirti, che nel comminare una pesante sanzione ai
tre lavoratori e relative trattenute economiche, vuole trasmettere un
segnale culturale preciso e creare un clima di paura e ricatto sulla
sicurezza. È
per noi la dimostrazione che a rispondere di tale incauta grave azione
deve essere chiamata, in correo, tutta la dirigenza generale della Sirti e
non solo il singolo responsabile di cantiere. DICHIARIAMO
VENERDÌ 25 MAGGIO
4
ORE DI SCIOPERO IN TUTTO IL GRUPPO SIRTI
PER
IL DIRITTO ALLA SICUREZZA!
Il
Coordinamento nazionale Sirti Fim,
Fiom, Uilm nazionali Roma,
17 maggio 2007
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