Comunicato delle segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm su Sirti

 

Mercoledì 18 aprile si è svolto a Milano, presso l’Assolombarda, il previsto incontro con la direzione della Sirti sul piano industriale presentato al Coordinamento nazionale delle Rsu e alle segreterie Fim Fiom Uilm in occasione dell’incontro del 29 marzo scorso.

Nonostante i giudizi fortemente negativi espressi sul piano industriale in occasione dell’illustrazione e successivamente respinto con il comunicato del Coordinamento sindacale nazionale del 6 aprile u.s., la nuova proprietà della Sirti, attraverso la propria delegazione al tavolo, ha confermato tutta l’impostazione e la riduzione degli organici da 5.920 (31 dicembre 2000) a 3.600 lavoratori a fine piano (31 dicembre 2003).

Durante l’incontro del 18 scorso la Sirti ha illustrato in modo più articolato su quali aree di sviluppo intende concentrare le azioni e gli obiettivi strategici: Reti Mobili – Sistemi – Gestione e Servizi, ma ha anche ribadito il taglio di 2.700 posti di lavoro e la scelta di procedere alla esternalizzazione di una parte rilevante delle attività tradizionali finora svolte: opere civili e attività di impiantistica telefonica non strategiche.

La delegazione sindacale ancora una volta ha respinto come inaccettabile un piano industriale che vuole tagliare il 45% degli organici e che non trova riscontro nemmeno con gli obiettivi dichiarati dall’azienda rispetto ai volumi di attività e ai fatturati previsti nell’anno e nell’area del piano.

Le ragioni che sembrano guidare la nuova proprietà della Sirti si riconducono da una parte al rafforzamento e allo sviluppo delle aree a maggior contenuto di tecnologie e servizi, e dall’altra all’abbandono (in tempi stretti) delle attività più tradizionali e meno qualificate, ma che occupano la parte più rilevante dei lavoratori.

Ancora una volta la ristrutturazione del sistema che ha regolato gli appalti telefonici in questo paese viene interamente scaricata sui lavoratori e sulla collettività andando a incrementare il numero degli 8.000 lavoratori già espulsi dalle altre imprese del comparto.

E, questa volta, si tratta di una azienda, la Sirti, che fino a qualche semestre fa era essa stessa parte del sistema in quanto l’azionista era la Telecom Italia, che pure aveva assunto impegni per un confronto con il sindacato in sedi istituzionali a fronte della vendita.

Il piano industriale della Sirti costituisce una vicenda complessa e difficile, aggrava fortemente il quadro occupazionale, specie nelle aree del centro-sud dove risulta collocato il 35% dell’esubero totale Sirti e richiama responsabilità di tutti: Sirti – Telecom Italia e istituzioni centrali e regionali.

Con lo scopo di far recedere la Sirti dal piano presentato, la delegazione sindacale ha concordato un nuovo incontro per il 2 maggio e ha convocato un’assemblea nazionale di tutti i delegati Sirti per lunedì 7 maggio, a Roma, per assumere gli orientamenti e le decisioni conseguenti a questa fase di confronto con la proprietà.

Fim Fiom Uilm nazionali

Coordinamento nazionale Sirti delle Rsu

Roma, 19 aprile 2001