Sielte: tagli a salario e occupazione Fiom-Cgil: mobilitazione! no ai tagli, servono aumenti

 

Nella riunione, tenutasi mercoledì 25 novembre a Roma, tra la società Sielte e il Coordinamento dei delegati RSU Sielte, con la presenza dell’Organizzazione sindacale, convocato per la procedura di mobilità, la Direzione aziendale ha esposto un piano di interventi che scarica sui lavoratori dipendenti i possibili effetti negativi del contratto Telecom dei prossimi anni. La trattativa con Telecom è in una fase di stallo.

SIELTE HA DETTO CHE:

1- Gli investimenti sulla rete di banda larga per il Paese, sono stati cancellati e non saranno fatti né dal governo, né dai gestori della telefonia per diversi anni. Le quantità di lavoro su questo fronte sono irrisorie.

2-  Il cambio del gruppo dirigente in Telecom sta complicando i rapporti, il nuovo gruppo dirigente, non avendo la memoria storica, non tiene in sufficiente considerazione i vari aspetti dei contratti in essere e le attività realmente eseguite.

3- Per il 2009 c’è un problema economico legato al mancato pagamento dei guasti extra canone, che ammonta a 5.000.000 di euro, e che ad oggi Telecom non intende riconoscere. Su questi guasti sono state occupate circa 150 lavoratori.

4- La mancata disponibilità dei lavoratori a dare risposte alle nuove flessibilità d’orario, previste nei contratti Telecom e degli altri operatori, sono un problema a cui s’è risposto con il sub appalto. Serve un cambio di mentalità dei lavoratori.

5- La trattativa in corso sui nuovi contratti, che è in una fase di stallo, potrebbe portare ad un ulteriore mutamento negativo nella gestione, in quanto si potrebbe passare dal canone a guasti ad un canone per linee, con la relativa responsabilità globale del funzionamento delle linee assegnate.

6-  Ritiene probabile l’assegnazione anche a piccoli fornitori di aree d’intervento nelle attività Telecom, oggi di competenza delle aziende primarie del settore installazioni. Gli sconti che Telecom potrebbe imporre possono aggirarsi complessivamente attorno al 10%.

7- Per far fronte a questo possibile scenario, oltre all’estensione dell’uso degli ammortizzatori sociali quale la cassa integrazione e le mobilità, è necessario intervenire sul costo del lavoro con una riduzione di circa il 10%, intervenendo anche sulle trasferte con un rimborso forfettario del solo pasto fino a 45 km, ed eliminando o contenendo fortemente, tutte le altre trasferte. Il costo complessivo delle trasferte è di circa 10 milioni euro anno e l’obiettivo è ridurre tale costo della metà, a 5 milioni anno.

8- Possibile anche un cambio Mix occupazionale con l’assunzione di lavoratori con contratti d’apprendistato per abbattere il costo del lavoro, azione utile anche a ridurre il sub appalto, che attualmente si aggira sul 50% del fatturato.

9-  Le procedure dei “cantieri chiusi” non si possono ritirare o modificare come chiesto dal sindacato, in quanto ritiene legittimo inserire tra le mobilità per i cantieri chiusi i lavoratori collegati a singole commesse che cessano, per mancanza di redditività o di attività, anche se il cantiere ha una continuità operativa su altre attività e le commesse date in appalto.



 

LA FIOM-CGIL

La grave decisione del Governo di non investire più sulla banda larga vede tutto il sindacato mobilitato. Rimane il fatto che sulla attuale rete telefonica il lavoro continua ad aumentare anche per la fatiscenza della rete e la crescente necessità di manutenzione. È evidente che la rete non è esportabile all’estero e il lavoro va fatto qui dagli installatori. Il sistema telefonico, senza Telecom, i suoi “ricatti” e chi ne approfitta, sopravvive, mentre senza rete telefonica e i lavoratori che ne permettono il funzionamento NO! Questa equazione è necessario che i lavoratori e le imprese la capiscano!

Nell’incontro con Agenzia Garante per le Telecomunicazioni solleveremo, come Fiom-Cgil, tra le altre, la questione del “furto del canone” che Telecom attua verso gli utenti, in quanto gli oltre 6 miliardi sono utilizzati soprattutto per pagare debiti e dividendi agli azionisti, anziché essere spesi per sviluppare e manutentore la rete, com’è previsto e necessario.

La spirale di Telecom e delle imprese primarie del settore nella quale intendono trascinare i lavoratori è inaccettabile. Il gioco di sponda di abbassare i prezzi per tagliare i salari ai lavoratori, aumentare il sub appalto, riducendo le tutele e la sicurezza non può più essere accettato. Qualsiasi sacrificio che i lavoratori fanno viene puntualmente assorbito con nuovi tagli e nuove clausole che sono esclusivamente frutto di accordi tra imprese e servono a ingrassare azionisti e amministratori.

Le stesse imprese primarie usano spesso lo stesso sistema verso il sub appalto, strozzando imprese e lavoratori. Gli accordi tra le imprese rientrano in una loro sfera contrattuale, nella quale i lavoratori non sono coinvolti e fa parte del classico rischio d’impresa. Telecom dichiara nel proprio bilancio il miglior margine operativo del settore a livello europeo (37% del fatturato). Da lì si deve partire!

La proposta della Direzione di tagliare le trasferte, già modestissime nella loro entità e ferme da oltre 10 anni nel valore economico, è semplicemente ridicola. LA FIOM-CGIL DICE NO! Per i lavoratori significa una perdita anche di migliaia di euro l’anno. La Sielte all’atto dell’accordo di armonizzazione, pienamente valido si è impegnata ad aprire nel 2011 un nuovo confronto per migliorare e aumentare l’integrativo. Quindi è questo che si dovrà fare.

Per quanto riguarda le procedure di Mobilità c’è totale contrarietà ad inserire nei “cantieri chiusi” lavoratori che sono parte di cantieri dove l’attività prosegue. Inserire in questa mobilità i lavoratori per la perdita di una singola commessa è un precedente che apre alla libertà di licenziamento per chiunque. Mentre le eventuali casse integrazioni dei cantieri aperti non possono essere sproporzionate rispetto al concreto utilizzo, come accaduto nel 2009.

La Fiom-Cgil ha chiesto il rinvio al Ministero del lavoro di tutte le date di confronto sulla procedura di mobilità dei “cantieri chiusi”, finché non sarà convocato il tavolo di settore, come più volte chiesto.



 

ASSEMBLEE E MOBILITAZIONE



 

LE FIOM TERRITORIALI E LE RSU DEVONO CONVOCARE LE ASSEMBLEE INFORMATIVE E AVVIARE LA MOBILITAZIONE IN SIELTE, CHE SI AGGIUNGE ALLE MOBILITAZIONI NAZIONALI DI SETTORE. QUESTA SOCIETÀ VUOL FARE DA APRIPISTA, PER TUTTE LE INSTALLAZIONI, NELLA DESTRUTTURAZIONE DELLA CONTRATTAZIONE, DEL SALARIO E DELL’OCCUPAZIONE. LO STOP PUÒ ARRIVARE SOLO DAI LAVORATORI!


 

Fiom nazionale


 

Roma, 30 novembre 2009