Comtel: raggiunto accordo su mobilità volontaria incentivata

 

Nella giornata di martedì 10 marzo, presso la sede Comtel di Roma, le Organizzazioni sindacali e le RSU hanno incontrato la Direzione aziendale, nel rispetto delle norme di legge previste dalla procedura di mobilità. Procedura aperta dall’azienda stessa, con l’obbiettivo di ridurre il numero di lavoratori, in particolare nelle aree del Centro-Sud.

L’incontro si è concluso con un accordo in sede sindacale su una mobilità volontaria incentivata per un massimo di 31 lavoratori su tutto il territorio nazionale.

L’accordo prevedere un incentivo per l’uscita in mobilità di:

  1. 650 euro per ogni mese di permanenza in mobilità per i primi 12 mesi;

  2. 700 euro per ogni mese di permanenza in mobilità, dal 13simo mese in poi.

La mobilità si è resa necessaria per la contrazione delle attività, in particolare sui contratti Alcatel.

L’accesso a tale mobilità rimane aperta fino a fine 2009.

La permanenza in mobilità è così prevista:

per le Regioni del Sud:

età inferiore ai 40 anni 24 mesi;

età tra 40-50 anni 36 mesi;

età superiore ai 50 anni 48 mesi;

per le Regioni del Centro-Nord:

la durata della mobilità è ridotta di 12 mesi in tutti e tre i casi.

La Direzione si è riservata di convocare le parti nel caso nei prossimi mesi il quadro industriale dovesse subire ulteriori modifiche negative, ad oggi non previste, o il presente accordo non produca degli effetti.

La Direzione ha comunicato altresì che si appresta ad attivare una riduzione delle sedi di assunzione, per una razionalizzazione dei costi; sopprimendo le sedi di: L’Aquila (5), Lecce (7), Foggia (3), Trento (1) e Bergamo (1), trasferendo i lavoratori nella sede più vicina (tra parentesi il numero di lavoratori delle sedi). Su questo punto non vi è stata intesa, ma l’azienda ha confermato che si muoverà in tal senso, anche nei rapporti con i lavoratori.

Lo spirito dell’accordo è rivolto a ricercare una soluzione non forzata nella riduzione degli organici, e si rivolge in particolare ai lavoratori che con la mobilità possono agganciare i requisiti alla pensione, evitando così l’applicazione della legge nell’individuazione dei lavoratori licenziabili.

In tutti i casi, come già detto, il presente accordo prevede la mobilità su base volontaria.


 

FIM, FIOM, UILM NAZIONALI

Roma, 11 marzo 2009