Seam: soluzioni con dubbi

 

Dopo l’ennesimo confronto al Ministero dello Sviluppo Economico sulla, quantomeno, particolare cessione del ramo d’azienda di Seam verso Cedif, cessione che riguarda praticamente  l’intera attività di Seam, società che a sua volta ha aperto procedura per cessata attività ed è in liquidazione volontaria, si è profilata una soluzione negoziale, tutta da verificare, su indicazione anche del Ministero, debole sul piano giuridico, che nelle intenzioni dovrebbe salvaguardare nell’immediato una continuità operativa, occupazionale e/o un accompagnamento alla pensione per i 190 lavoratori coinvolti.

Tale soluzione prevede, se accolta dall’impresa, la seguente soluzione: per tutti i lavoratori che agganciano attraverso gli ammortizzatori sociali la pensione (la cassa e/o mobilità), la permanenza in Seam con l’accompagnamento incentivato, con valore pari all’ultimo accordo (460 euro/mese); per tutti gli altri lavoratori il passaggio in Cedif.

Per 10 di questi ultimi lavoratori il passaggio in Cedif non sarebbe immediato: 5 rimarrebbero in Seam per completare le operazioni di cessata attività per poi entrare in Cedif, i rimanenti 5 passerebbero in Cedif entro un anno. Nel frattempo rimangono in Seam, coperti da Cigs incentivata (460 euro/mese), salvo il periodo dei corsi di riqualificazione regionali che sono retribuiti.

Su questa ipotesi, avanzata anche dal Ministero, si è concluso l’incontro presso lo stesso, con un rinvio per delle riserve della direzione sull’incentivo nei periodi di Cigs per i 5 lavoratori che rimangono in Seam per un anno.

Ora spetta a Seam decidere cosa intende fare.

La cessione del ramo d’azienda può avvenire anche senza accordo ed è curiosa questa particolare insistenza di voler l’accordo sindacale. Quest’ipotesi è frutto di un già pesante compromesso per i lavoratori.

Il capitolo delle garanzie dei carichi di lavoro per Cedif è debole. Alcatel, di fatto fornitore unico di Cedif che attraversa, a sua volta, una crisi internazionale con esuberi, ha offerto deboli garanzie di lavoro per il 2008 e su questo versante vi è un impegno formale del Governo a seguire, per il futuro, con convocazioni e pressioni su Alcatel, le garanzie dei carichi di lavoro per il 2008 e anni successivi. Tale  autorevole impegno del Ministero, pur lodevole e necessario, non può dipanare tutti i dubbi sul futuro di questa operazione.

Se l’azienda dovesse cogliere quest0’ultima ipotesi, l’eventuale accordo, ancora da scrivere, sarà sottoposto al giudizio vincolante dei lavoratori. E’ di questi ultimi minuti l’ultima bozza aziendale ancora da valutare.

 

Fim, Fiom, Uilm nazionali

 

Roma, 8 novembre  2007