Seam: comunicato sindacale

 

Martedì 17 ottobre, c’è stato un breve incontro informale tra il dr. Befani della Direzione Seam e i Coordinatori nazionali di Fim, Fiom, Uilm, per verificare la possibilità di trovare una soluzione che permetta di rivedere il mancato accordo sulla procedura di mobilità.

Alla fine dell’incontro le distanze sono rimaste importanti, ma si è anche definito un percorso per verificare reciprocamente le condizioni per un’intesa.

Come sindacato abbiamo chiarito e ribadito che non possiamo né derogare in peggio a quanto previsto nella legge, né discriminare dei lavoratori rispetto ad altri. Abbiamo confermato che i 12 mesi a zero ore di cassa per coloro che hanno i requisiti per la pensione e non intendono uscire, non sono praticabili.  Anche sulla nuova proposta, sotto richiamata, abbiamo mantenuto delle riserve di merito, proponendo l'eventuale derogabilità solo previe successive verifiche ed accordi con le RSU.

Al contempo abbiano convenuto che l’uscita incentivata dei lavoratori con i requisiti per la pensione, può essere la soluzione meno traumatica e quindi auspicata, per la gestione della crisi che Seam denuncia, confermando in caso di accordo l’impegno sindacale in tal senso.

L’azienda ha proposto di modificare l’ultimo testo da lei inviato in due punti:

  1. definire come cifra minima i 460 euro mese di incentivo all’esodo, lasciando alla trattativa individuale la definizione di eventuali cifre diverse;
  1. la possibilità di derogare ai 4 mesi massimi di cassa integrazione nell’anno, per i lavoratori che hanno i requisiti e non intendono uscire, arrivando ad un massimo di 8 mesi di Cassa integrazione nell’anno.

L’azienda si è impegnata a verificare la possibilità di una convocazione presso il Ministero del Lavoro nel caso maturassero le condizioni per una soluzione utile a superare i punti di dissenso ancora presenti. In questo caso l’incontro dovrebbe avvenire entro fine ottobre.

In caso d’accordo è stato chiarito che le lettere di licenziamento già pervenute saranno annullate.

In relazione a quanto sopra vanno puntualmente informati i lavoratori per valutare le disponibilità e i mandati a discutere.

Nel frattempo tutte le procedure attivate a tutela dei lavoratori per contrastare i provvedimenti di licenziamento vanno confermate e completate.

L’articolazione degli scioperi va graduata in relazione ai tempi e alle verifiche in corso.

 

 

Fim, Fiom, Uilm Nazionali

Roma, 18 ottobre 2006