Seam: Incontro di procedura mobilità Seam Lunedì 3
presso Assolombarda si è tenuto il primo incontro di procedura
sindacale sulla Mobilità aperta a metà giugno dalla Seam, riguardante
un numero di 100 lavoratori distribuiti su tutto il territorio
nazionale. Nell’incontro - ha subito una riduzione del fatturato per il 2006 attorno al 50% - sono venute meno per scelte industriali dei maggiori clienti le commesse Siemens e Tim - altri contratti minori sono scaduti e non sono stati rinnovati - in positivo vi è un contratto con Elsag di durata triennale e il rinnovo del contratto Alcatel - altri contratti minori con prospettive di sviluppo futuro ma che attualmente non producono effetti commerciali utili ad evitare il sovradimensionamento occupazionale; non vi è sub appalto se non per professionalità assenti in Seam e vi è una ATI temporanea per il completamento dell’eccezionale carico di lavoro in corso per Alcatel (aggiornamento tecnologico rete wind) in via d’esaurimento; La parte sindacale ha dichiarato in premessa che: - necessità di una attenta verifica su quanto affermato dalla Società, - la discussione ha come obiettivo di valutare solo soluzioni non traumatiche, - vanno individuate le soluzioni alternative per la tutela del lavoro utili ad evitare licenziamenti; - sono comunque sovrastimati i numeri presentati nella procedura. Inoltre abbiamo ricordato che è incompatibile sul piano normativo l’apertura della Mobilità, come risulta dalla procedura anche per i lavoratori che sono stati recentemente acquisiti per effetto dell’esternalizzazione Alcatel (30 unità in Seam). Per prossimo incontro programmato per il 17 luglio prossimo a Milano presso Assolombarda il sindacato ha chiesto il dettaglio delle professionalità coinvolte in tutte le sedi operative, la verifica attenta della congruità dei numeri, i carichi di lavoro esistenti dettagliati per aree geografiche e commesse, con particolare riferimento a quelle Alcatel; il dettaglio del lavoro in capo alla società Seam e svolto da altri soggetti: sub appalto, ATI, ecc… Abbiamo espresso alla Direzione Seam l’intenzione di sfruttare anche la fase amministrativa, prevista dalla legge, scaduti i 45 giorni dall’apertura delle procedure di mobilità (fine luglio), chiedendo di verificare presso il Ministero del Lavoro la denunciata crisi aziendale Seam, anche al fine d’avere un autorevole contributo utile ad individuare soluzioni ai problemi occupazionali e sociali. Abbiamo altresì ricordato i vari contenziosi tuttora pendenti per spettanze economiche dovute e non riconosciute. Tali situazioni pur non rientrando nella procedura di mobilità, attendono una positiva risposta e soluzione, che Seam tarda a dare e che potrebbero trovare a breve soluzione e noi crediamo soddisfazione nei tribunali del lavoro. Questo atteggiamento aziendale conferma un giudizio negativo e preoccupante nei rapporti con il sindacato e i lavoratori. Le strutture e i lavoratori sono impegnati a fornire, nei prossimi giorni le informazioni utili per valutare al meglio la situazione presente nell’azienda. Particolare attenzione va fatta sulla correttezza dei numeri presenti nella procedura, alla professionalità dei lavoratori e alla presenza di carichi di lavoro sui vari territori, in ogni modo denominati. Fiom
nazionale Roma, 4 luglio 2006 |