Comunicato
della delegazione Fiom e Cgil per la trattativa Vodafone-Omnitel
Nella notte
tra venerdì 21 e sabato 22 marzo è giunta in una fase decisiva la trattativa
con Vodafone-Omnitel determinata dal passaggio di contratto nazionale dal
metalmeccanico alle telecomunicazioni e dalle disdette di tutti gli accordi
aziendali, operati dall’azienda. La
delegazione Fiom-Cgil valuta che la proposta avanzata da Omnitel, se confermata
nel prossimo incontro previsto per venerdì 28, rende impraticabile la
realizzazione dell’accordo. Totale flessibilità dell’orario di lavoro,
gestione unilaterale dei modelli organizzativi, allargamento della precarietà
sono gli elementi chiave che, ad ora, l’azienda non intende mettere in
discussione. E’
necessario che le lavoratrici e i lavoratori decidano quali sono le condizioni
indispensabili per considerare conclusa la trattativa, mettendo in campo tutte
le iniziative utili per produrre un cambiamento; in ogni caso un’eventuale
ipotesi di accordo dovrà essere sottoposta a referendum. Si
è dimostrata tutta l’ambiguità dell’assicurazione ripetuta da Omnitel in
questi mesi alle lavoratrici e ai lavoratori che nulla sarebbe cambiato con il
passaggio al nuovo contratto: Omnitel pretende infatti di sommare alle
flessibilità già esistenti le normative del contratto Tlc, proprio mentre con
la piattaforma per l’integrativo presentata e “congelata” dalle disdette
chiediamo di introdurre elementi di certezza che rispondano alle esigenze delle
lavoratrici e dei lavoratori cioè il contrario di quanto Omnitel vuole attuare. Si
vuole introdurre: -
L’orario tempestivo per cui l’azienda in determinati
casi di cui valuta l’esistenza può cambiare per tutti i reparti i turni con
48 ore di preavviso, per periodi di tempo che definirà. -
L’orario multiperiodale, cioè la distribuzione
dell’orario come media
nell’arco del semestre con un tetto massimo di 12 ore giornaliere; il che
significa avere a disposizione il 6° giorno lavorativo in tutta l’azienda. -
Contratto a tempo determinato e interinale, innalzamento
delle percentuali al 13% per entrambe le tipologie (26%) che diventa il 15% al
Sud e con possibilità di elevarlo ancora. Ciò mentre dichiara
l’indisponibilità a stabilizzare nuova occupazione e al consolidamento di
orari più lunghi per i part-time. -
Trasferimenti, maggiore facilità ai trasferimenti. -
Esternalizzazioni, solo informazione a cose già fatte
attraverso un consutivo annuo. -
Salario, l’Omnitel vuole risparmiare per i nuovi assunti
le differenze fra contratto delle Tlc e contratto metalmeccanico (circa 25 euro
al mese al V livello). Anche
per i correttivi che su queste materie Omnitel si è dichiarata disponibile ad
introdurre, anziché ricercare un accordo l’azienda propone una lettera
mantenendosi così la disponibilità di concedere o meno qualche aggiustamento:
informazioni sui contratti atipici e sugli strumenti di flessibilità
dell’orario che utilizzerà nell’anno, possibilità di considerare anche
soluzioni diverse, come ad esempio l’allungamento degli orari part-time
accanto all’orario multiperiodale. Nel
corso di questa lunga trattativa sono stati pure raggiunti risultati positivi e
non scontati per vecchi e nuovi assunti, per il mantenimento di quanto esisteva
prima delle disdette: la conferma dei livelli di inquadramento, i Par, le
maggiorazioni per i turni e lo straordinario, la reperibilità, l’aspettativa,
il fondo di solidarietà, l’Alo eccetera. Ma non si può certo scambiare la
conferma di quanto già acquisito e contrattato con una gestione tutta aziendale
della prestazione di lavoro, degli orari e della precarietà, su cui vogliamo le
necessarie risposte positive Oggi
Omnitel mette in atto un’ulteriore provocazione: senza alcuna motivazione
tecnica collega all’accordo sull’armonizzazione le quote di salario
variabile del premio di risultato. La disdetta degli accordi ha infatti fatto
slittare la trattativa per l’integrativo e Omnitel per usufruire degli sgravi
fiscali ha bisogno di un accordo sul Pdr entro il 31 marzo. Vista
l’eccezionalità della situazione, abbiamo dichiarato la disponibilità ad un
accordo ponte, ma Omnitel ha messo in campo il ricatto fra diritti e salario. -
SI al proseguio della
trattativa per un accordo che confermi i diritti esistenti delle lavoratrici e
dei lavoratori -
NO
alla precarietà strutturale di orari e rapporti di lavoro La Delegazione Fiom-CgilRoma, 24 marzo 2003 |