Comunicato sindacale

Su richiesta di Fim, Fiom, Uilm nazionali si è svolto lunedì scorso a Milano l'incontro con l'Olivetti, presente anche l'amministratore delegato Giovanni Ferrario, che ha tracciato un quadro della situazione aziendale senza però fugare le preoccupazioni da noi già evidenziate in altre occasioni.

Il 2006 si chiuderà in rosso dal punto di vista finanziario e il 2007, che pure vedrà ancora l'impegno determinante di Telecom a sostegno dei piani di Olivetti, dovrà avere come obbiettivo il raggiungimento del pareggio operativo: risultato tanto auspicabile quanto difficile da perseguire.

L'azienda ha confermato di volersi concentrare sui prodotti destinati al mercato consumer, pur con una condivisibile ma tardiva correzione di rotta in direzione di una maggior attenzione verso una clientela più professionale, benché i volumi ipotizzati rimangano comunque molto lontani dagli obbiettivi originari del piano. E' stata in particolare sottolineata l'importanza dell'accordo con Dell per l'Europa (350mila macchine nel biennio 2007/2008).

Per quanto riguarda i prodotti tradizionali l'Olivetti ha cercato di fugare l'impressione di un progressivo disimpegno, sottolineando l'importanza di contratti come quelli con le Poste Italiane e Trenitalia (anche se quest'ultimo è al momento bloccato dal nuovo gruppo dirigente delle Ferrovie).

Più in generale l'azienda ha insistito per migliori sinergie con Telecom sul piano tecnologico, su quello commerciale e anche per quanto riguarda l'ambito dei servizi: a questo proposito Telecom, presente Ciro Di Cecio, ha inteso rispondere alle preoccupazioni da noi avanzata garantendo almeno per tutto il 2007 il determinante sostegno finanziario al piano industriale dell'Olivetti.

Con la riconversione dello stabilimento di Carsoli, rimangono poco più di 1000 gli addetti alle attività industriali, mentre si conferma entro il mese di febbraio il concentramento su Ivrea delle attività di progetto oggi presenti a Scarmagno e Agliè: per quest'ultima realtà, che dovrebbe attestarsi a poco più di 100 occupati,   rischia a quel punto di scendere sotto la soglia minima per la sopravvivenza.

E' chiaro quindi che le nostre riserve sul piano industriale si sono purtroppo rivelate fondate e che il quadro generale dell'azienda continua ad essere tutt'altro che consolidato, mentre continua la lenta ma inesorabile erosione della base occupazionale: per questo occorre che il mantenimento del decisivo impegno di Telecom si accompagni ad una correzione di rotta delle sue strategie verso l’Olivetti così come resta assolutamente ineludibile una verifica col Governo così come da noi richiesto ormai da molti mesi.

 

Fiom nazionale

 

Roma, 13 dicembre  2006