Comunicato sindacale Fiom Ivrea

 

Si è svolto ieri, presso la sede di Ivrea della Confindustria, un incontro sulla situazione dell'Olivetti, in particolare per ciò che riguarda il Canavese.

Il quadro emerso non presenta particolari novità rispetto ai mesi scorsi, se non l'accelerazione di un progressivo ridimensionamento, aggravato anche dalle gravi incertezze che pesano su Carsoli e Arnad, dove la maggior parte dei lavoratori subisce la cig.

I nuovi prodotti non decollano (poche decine di migliaia venduti nel primo trimestre), non è chiaro quali attività impegneranno dopo il 2006 il progetto di Agliè, con questo stesso stabilimento ridotto ormai a meno di 180 dipendenti (500 in tutto il Canavese contro i 450 solo ad Agliè fino ad un anno fa...).

Non si tratta di essere pessimisti (non ce ne è bisogno) o ottimisti (non ce ne è motivo): è tangibile la sensazione di un processo quasi ineluttabile, il piano dell'azienda procede in modo lineare nei suoi aspetti negativi (la riduzione delle attività e dell'occupazione) mentre continua a non funzionare là dove avrebbe dovuto generare crescita (i nuovi prodotti), e gli stessi obiettivi per l'anno in corso appaiono più frutto della disperazione che di una meditata pianificazione!

Se Telecom non ripensa per tempo una strategia che si è dimostrata velleitaria e perdente, investendo su un rilancio industriale dell'Olivetti a partire dalle risorse umane e tecnologiche di cui dispone in Italia, l'Olivetti resterà in brevissimo tempo un soggetto che si limita a commercializzare prodotti di altri.

Sarebbe ora che se ne accorgesse anche il Governo, in tempo affinché possa avere ancora una qualche utilità, convocando l'incontro chiesto da Fim, Fiom e Uilm nazionali a partire dalle vicende che stanno riguardando in modo particolare Carsoli, ma che come si vede accomunano un po' tutto il gruppo.

  

Fiom-Cgil Ivrea

 

Ivrea, 11 aprile 2006