Nokia Siemens network: no ai tagli nella ricerca e sviluppo!

 

Il 6 luglio si è svolto presso il Ministero dello Sviluppo Economico l’incontro richiesto da Fim Fiom Uilm nazionali sulle incerte prospettive della Ricerca e Sviluppo di NSN in Italia, non fugate dall’incontro svoltosi con l’azienda il 23 aprile 2009 in Assolombarda.

All’incontro ha partecipato il CFO Luca Maestri, componente del Board di NSN, insieme al Country director – dimissionario – Luigi De Vecchis.

Dall’incontro, purtroppo, non sono emersi elementi positivi rispetto al futuro di NSN in Italia:

  • Il CFO alla delegazione sindacale ha spiegato che la situazione è alquanto difficile e complicata, e l’attuale crisi economico mondiale non ha risparmiato Nokia Siemens Network, aggravando maggiormente la situazione in un settore che da tempo registra una profonda crisi globale, con cali di fatturato e proiezioni di crescita seppur non consistenti in mercati emergenti, vedi India, Cina e pochi altri.

  • E’ stata confermata la scelta di non investire più nel Radio Access legato al GSM e di non sviluppare nel nostro paese la nuova generazione LTE e di ridimensionare la ricerca sui Ponti Radio.

  • ovviamente, in questa logica, prosegue anche la scelta di riduzione costi a partire dall’organico, anche negli altri settori presenti in Italia;

  • la multinazionale, (e Nokia Siemens Network non si differenzia molto da altre multinazionali presenti nel nostro paese ) è interessata a cogliere le opportunità derivanti dal piano investimenti deciso dal Governo per l’innovazione del sistema di telecomunicazioni in Italia.

La reazione a tali affermazioni di Fim Fiom Uilm e del Coordinamento nazionale RSU è stata netta e decisa ritenendo tali scelte inaccettabili e da contrastare:

  • NSN, e su questo è stato chiamato in causa anche il Governo, non sta rispettando il protocollo di intesa della Presidenza del Consiglio del 30 gennaio 2008 che prevedeva, a fronte della dismissione del manufacturing, la conferma ed il potenziamento della Ricerca e Sviluppo nel nostro paese.

  • La scelta di “chiudere” gradualmente la Ricerca e Sviluppo del Radio Access in Italia, senza sostituirlo con nuovi progetti, è la prova che la politica di NSN è quella di collocare altrove i centri di ricerca.

  • La riduzione costi si traduce nell’assecondare la fuori-uscita di persone in modo indistinto liquidando professionalità e competenza.

  • Fim Fiom Uilm, inoltre, denunciano il metodo adottato dall’azienda consistente nel lasciare senza lavoro lavoratori e lavoratrici come forma di pressione per ottenerne le dimissioni.

  • Fim Fiom Uilm hanno esplicitamente dichiarato, anche al rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico, che rispetto alla assegnazione delle gare conseguenti ai previsti investimenti, non solo non vadano favorite, ma vadano penalizzate le aziende che non mantengano e sviluppino la propria presenza (in Ricerca e Sviluppo, industriale, ecc.) nel nostro paese.

  • Il Governo non può essere “neutro” in questa vicenda, essendo esso stesso firmatario e garante del Protocollo della Presidenza del Consiglio, e pertanto deve vigilare per il rispetto di tale accordo.

Fim Fiom Uilm Nazionali e il Coordinamento RSU hanno chiesto e ottenuto dal Ministero di riconvocare il tavolo entro settembre con la presenza di un componente del Board che vi partecipi con impegni precisi per il mantenimento della ricerca e sviluppo e dei siti nel nostro paese.

Fim Fiom Uilm nazionali decidono lo stato di mobilitazione in tutte le realtà italiane per impedire a NSN di perseguire lo svuotamento della Ricerca e Sviluppo nel nostro paese.


 

 

Fim, Fiom, Uilm nazionali

Roma, 7 luglio 2009