Nokia. Fim, Fiom, Uilm: “L’Italia non è solo un mercato in cui fare profitti”. Appello a Camera e Senato contro i tagli e le dismissioni annunciate dalla multinazionale finno-tedesca

  

Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno lanciato una raccolta di firme tra le lavoratrici e i lavoratori del settore delle telecomunicazioni in calce al seguente appello, indirizzato ai Presidenti del  Senato e della Camera dei Deputati, nonché ai Presidenti e ai membri delle Commissioni Industria del Senato e Attività Produttive della Camera.  

“Il settore delle telecomunicazioni è strategico per il nostro Paese se questo vuole essere in grado di competere alla pari con i Paesi più avanzati. Lo stesso Governo ha dichiarato di considerare il comparto determinante ed ha, in più sedi, espresso l’intenzione di definire adeguati interventi per salvaguardarlo e svilupparlo. Nel frattempo, però, c’è chi vorrebbe dismettere e comunque ridurre la propria presenza in questo delicato settore.”

“E’ il caso di Nokia che, acquistata Siemens Com, ha avviato il suo piano di ristrutturazione che prevede in Italia il taglio di 500 posti di lavoro (il 15% dell’organico) e la “dismissione” dei due stabilimenti di Milano e Caserta (altri 700 lavoratori, cui vanno aggiunte diverse centinaia di unità operanti nell’indotto). Dismissione che per noi lavoratori e lavoratrici equivale, come già avvenuto in altre situazioni, alla perdita del posto di lavoro.”

“Nokia – presente in Italia solo con il marketing –, evidentemente, vorrebbe applicare nel settore dei sistemi di telecomunicazioni, recentemente acquisito da Siemens, il modello già adottato per i terminali del mobile (cellulari): venderne tanti (in Italia circa 40 milioni di pezzi), senza però produrne uno solo nel nostro Paese!”

“Oggi è la volta della dismissione delle produzioni manifatturiere, domani potrebbe toccare alle funzioni di ricerca e sviluppo, significativamente presenti nei siti italiani che Nokia ha acquisito da Siemens. L’Italia non può essere considerata, come Nokia vorrebbe, solo un grande mercato in cui fare profitti; al nostro Paese deve essere garantita la permanenza dell’intera catena del valore (Ricerca e Sviluppo, Commercializzazione, Assistenza e Produzioni Manifatturiere), come peraltro aveva garantito Siemens (anche attraverso accordi) alle Organizzazioni sindacali e allo stesso Governo poco prima dell’acquisizione da parte di Nokia.”

“Per tutte queste ragioni, Vi chiediamo – in quanto rappresentanti eletti dai cittadini del nostro Paese – di attivarVi:

- affinché sia respinto l’insano progetto di Nokia;

- a difesa del diritto al lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori;

- a difesa degli interessi più generali del nostro Paese.”

Uffici stampa Fim, Fiom, Uilm

Roma, 25 giugno 2007