Continua a
crescere la net economy italiana. Ma più lentamente rispetto agli anni scorsi,
data la crisi generale dell'economia che ha intaccato anche questo settore. Un
settore che conferma ad ogni modo di essere sano e tutt'ora in espansione: le
imprese Ict, infatti, sono passate da 77mila nel 2001 a 79mila nel 2002 (+2,6%).
E cresce anche l'occupazione: +2,7% nel 2002. E' quanto emerge dal Rapporto 2002
delle associazioni di categoria Federcomin, Anasin e Assinform su
"Occupazione e Formazione nell'Information Communication Technology",
presentato oggi al Ministero del Lavoro. Dati positivi, quelli elencati, che però
non nascondono il rischio di una frenata, se il paese non punterà più
decisamente sull'alta tecnologia e sull'innovazione (campi in cui l'Italia è
agli ultimi posti in Europa, davanti solo alla Grecia). L'allarme è stato
lanciato da Pietro Varaldo, Direttore Generale di Federcomin: "L'Italia non
può permettersi il lusso di interrompere il processo di crescita dell'Ict e
della net economy- ha detto Varaldo durante la conferenza stampa -. Il ruolo
dell'innovazione è uno dei temi centrali della modernità italiana".
Nel 2001 la crescita delle imprese Ict era stata del 3,9%, mentre nel 2000
l'incremento era stato del 4,4%. Netto, quindi, il rallentamento della crescita.
Va forte il comparto delle Tlc, per effetto della nascita di nuovi operatori nel
settore (+6,8% nel 2002; +11,0% nel 2001; +8,8% nel 2000). Ma la vera spinta
propulsiva viene dalle aziende di software e servizi, che rappresentano circa il
72% del totale rispetto all’11% circa di quelle dell’hardware ed assistenza
tecnica, il 14% del canale indiretto ed il 3% del settore dei servizi e apparati
di telecomunicazioni. Prevalgono nettamente nel settore aziende di medie e
piccole dimensioni, spesso individuali: determinate il più delle volte
dalla fuoriuscita da grandi aziende di risorse che tornano indipendentemente sul
mercato.
Rispetto ad altri settori, quello tecnologico avanza ad un ritmo ineguagliato.
Dal confronto dei tassi di sviluppo delle imprese Ict con quelli dell’intero
comparto industria e servizi, si osserva come nel periodo 1996-2001 la crescita
del settore Ict sia stata del 6,3% a fronte della stabilità registrata
dall’insieme dell’Industria e Servizi (che nello stesso periodo hanno visto
crescere il numero delle imprese solo dello 0,2%).
La net economy italiana dà lavoro a circa tre milioni di persone. Nel 2002,
solo il settore delle aziende Ict ha rappresentato, con 598mila addetti totali,
circa il 2,9% degli occupati complessivi. La crescita nel 2002 è stata pari al
2,7%; nel 2001 era stata di identico valore (2,7%), mentre nel 2000 il numero
degli addetti era cresciuto del 3,4%. Il tasso di sviluppo occupazionale del
periodo 1991-2002 è stato del 40,1%, realizzato soprattutto nell'ultimo
quinquennio (il corrispondente incremento del comparto Industria e Servizi è
stato del 7,3%). Nel 2002 la crescita si è registrata soprattutto nelle aziende
di piccole dimensioni (+8%) contro l'1,7% riscontrato nelle grandi.
Il "perimetro" della net economy è però molto più ampio: comprende
un milione circa di addetti Ict in senso stretto, impiegato presso aziende
utenti o fornitrici; un milione e 700mila circa di occupati con competenze Ict
presso il settore utenti. Complessivamente, occupa due milioni e 700mila circa
nel 2002.
Per il 2002 le imprese Ict stimano 26mila assunzioni e circa 13mila uscite, con
un saldo positivo di circa 13mila unità mentre l’intera economia prevede
686mila nuove assunzioni e 362mila uscite. Le assunzioni previste dalle imprese
del settore ICT sono composte prevalentemente da specialisti e dirigenti
(13mila, pari al 50,8%) e da tecnici (circa 5600 unità, pari al 21,7% del
totale) e impiegati, con un contributo veramente minimo da parte dei livelli
professionali più bassi (operai). Le aree aziendali a maggiore densità di
assunzioni sono, nell’ordine, quelle dello Sviluppo, Implementazione e
Gestione (44,8%), Manutenzione e Assistenza (18,9%), Management, Staff,
Amministrazione e Finanza, Risorse Umane (18,7%), seguite dall’area Customer
Care (9,4%).
10 dicembre 2002
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