Marconi/Ericsson: formalizzata alle rappresentanze dei lavoratori la procedura di acquisizione di Marconi da parte di Ericsson

   

Si è tenuto nella giornata di venerdì  16 dicembre, a Genova, l’incontro - come previsto dalla legge 428 in caso di cessioni societari o di rami di azienda - tra la società “ cedente “ (Marconi), e la società “ acquirente “ (Ericsson), le Organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm ed il coordinamento nazionale Marconi,

in rappresentanza delle due società erano presenti gli Ingg. Avenia e Bertolina, Amministratori Delegati rispettivamente di Ericsson e Marconi.

Da parte delle Direzioni aziendali si è innanzi tutto sostenuto la validità dell’operazione di acquisizione, in quanto porterà – in un’ottica di complementarietà -  valore aggiunto in termini di tecnologie e di volumi al gruppo Ericsson, consentendo allo stesso di aumentare la propria capacità complessiva sul mercato mondiale.

Per il gruppo Ericsson, l’acquisizione di Marconi, rientra nella propria strategia di rafforzamento ed ampliamento di competenze volte a consolidare la posizione di leader nel mercato di riferimento e coglierne le opportunità presenti.

A Marconi – che diventerà una specifica business unità del gruppo - sarà garantita totale autonomia dal punto di vista tecnologico e gestionale, tant’è che sono confermati i gruppi dirigenti attuali; sinergie saranno, invece, realizzate per quanto riguarda i mercati, sommando le rispettive capacità di penetrazione sugli stessi.

In tale contesto le Aziende hanno sostenuto che non si ravvisano conseguenze giuridiche, economiche e sociali negative per i lavoratori interessati dall’operazione di acquisizione.

Le Organizzazioni sindacali ed il coordinamento nazionale Marconi, nel prendere atto di tale quadro apparentemente rassicurante, hanno richiesto precise garanzie:

- i siti dell’attuale Marconi (Marconi SpA; Marconi sud SpA) devono essere confermati dal punto di vista tecnologico, della missione industriale, dell’occupazione.

- a fronte della “filosofia“ Ericsson di decentrare sostanzialmente tutta l’attività produttiva e manifatturiera, delocalizzando le stesse anche nel lontano oriente, e alla diversa impostazione di Marconi che mantiene, invece, importanti e competitivi avamposti produttivi al proprio interno (vedi il sito di Marcianise e della “ collegata” Jabil ), deve essere confermata la validità di tale impostazione;

- la disponibilità reciproca di portare al tavolo della presidenza del consiglio dei ministri la questione Marconi in rapporto all’acquisizione da parte di ericsson, in coerenza con gli accordi sottoscritti che prevedono, infatti, un costante monitoraggio da parte del governo sui grandi eventi che avrebbero interessato Marconi;

- il mantenimento dei rapporti con l’indotto di Marconi (Jabil e CSC).

Le aziende hanno ribadito che Marconi avrebbe conservato le proprie specificità industriali, precisando antresì che la capacità produttiva di Marcianise rappresenta un’opportunità anche nel nuovo scenario societario, e che anzi potrebbe beneficiare di ricadute derivanti dalla stessa Ericsson. Le stesse si sono rese disponibili a effettuare i  passaggi istituzionali (Governo) previsti.

Al termine dell’incontro le parti hanno sottoscritto un verbale di esperita procedura relativamente all’operazione di cessione che sostanzialmente assume le valutazioni e le garanzie richieste dalle Organizzazioni sindacali.

L’operazione – che è ancora in attesa dell’autorizzazione da parte dell’anti trust – dovrebbe essere formalizzata dai rispettivi cda in data 26 gennaio 2006, con retroattività dal 1° gennaio 2006.

 

 

Fim, Fiom, Uilm nazionali

coordinamento nazionale Marconi

 

 

Roma, 20 dicembre 2005