Comunicato Ericsson-Marconi

 

Venerdì 10 novembre si è svolto, presso l’Unione degli Industriali di Roma, il previsto incontro tra Fim, Fiom, Uilm nazionali e territoriali ed Rsu e le aziende Marconi ed Ericsson, relativo alla ricadute del processo di integrazione Ericsson-Marconi sulle attività e sui singoli siti oggi esistenti.

Ericsson ha illustrato il suo modello organizzativo spiegando che in tale modello viene inserita Marconi.

Quindi per quanto riguarda l'Italia la struttura si articola su 3 aree: Market Unit (rivolta al mercato globale), Ricerca e Sviluppo (che riferisce direttamente alla Corporate Ericsson) e Produzioni (produzione e delivery prodotti per tutti i mercati del mondo).

Questo modello comporta che nel corso di questi mesi vengano individuati, oltre a quello già definito per Market Unit, ulteriori rami da suddividere (la fusione per incorporazione Marconi Spa in Ericsson Lab Italy che diventerà Marconi Spa, trasferimenti di alcune funzioni di supporto alla produzione da Marconi Spa a Marconi Sud, funzioni di Staff e Support da Marconi Sud a Ericsson Telecomunicazioni Spa).

Questo modello comporta il fatto che, pur permanendo tutti gli attuali siti, all’interno di essi possano esserci distribuzione di lavoratrici e lavoratori su aree e, quindi, su società differenti. Per quanto riguarda le produzioni l’Azienda ha comunicato la scelta della Corporate di concentrare tutta la fotonica su Marcianise che diventerà, pertanto, centro di eccellenza per il gruppo; questo sta comportando un incremento di volumi.

A tal proposito Fim, Fiom, Uilm hanno richiesto il definitivo superamento del ricorso alla Cassa integrazione prima della scadenza prevista a marzo 2007.

L’Azienda ha quindi dichiarato che tale integrazione non comporta sovrapposizioni di funzioni se non per gli enti di staff: sovrapposizioni che, secondo l’Azienda, potrebbero coinvolgere circa 50 persone e che potranno essere gestite con soluzioni idonee e consensuali.

Fim, Fiom, Uilm nazionali hanno ribadito che l’unico strumento da utilizzare per risolvere il problema sia quello di operare per ricollocare, anche attraverso formazione adeguata, le eventuali lavoratrici  e lavoratori interessati in altre aree e funzioni all’interno di Ericsson Marconi, e non certo quello di ricorrere a fuoriuscite “spintanee” anche se consensuali.

Fim, Fiom, Uilm hanno inoltre richiesto a Ericsson Marconi di produrre i dati degli organici disaggregati per sede e per società.

Pur riservandosi di dare una valutazione complessiva dopo un’analisi più approfondita del progetto aziendale, Fim, Fiom, Uilm hanno ribadito le loro preoccupazioni e la necessità di vigilare momento per momento sull’evoluzione della integrazione.

 
Fim, Fiom, Uilm nazionali

 

Roma, 15 novembre 2006