Gfi Ois: NO ai licenziamenti!!!

Nella giornata del 18/07/2006 presso il Ministero del Lavoro l’incontro programmato per la verifica prevista dall’Accordo del 22 settembre 2005 si è svolto in presenza della grave decisione dell’Azienda di aprire una ennesima procedura di mobilità (vedi: licenziamenti) per 165 lavoratrici e lavoratori pari al 35% dell’attuale forza lavoro.

È assolutamente evidente che nessun intervento di qualità è stato attuato per risanare l’Azienda.

Infatti:

-  l’Azienda non ha APPLICATO gli strumenti previsti dall’Accordo e cioè: il rientro dei lavoratori dalla Cigs, la rotazione prevista, la formazione per la ricollocazione all’interno o all’esterno dell’Azienda, anzi ha aumentato il numero dei consulenti esterni ed ha utilizzato strumentalmente la Cigs per spingere le lavoratrici e i lavoratori in Cassa a licenziarsi.

-  si ripresenta, oggi, con una procedura di mobilità dichiarando 165 esuberi quale “solita scorciatoia” per risolvere i suoi problemi.

-  contemporaneamente per l’ennesima volta non ha presentato alcun piano strategico e industriale di prospettiva.

Il sindacato e le RSU RESPINGONO questo ennesimo tentativo di scaricare sulle spalle dei lavoratori l’incapacità aziendale di rilanciare l’azienda sul mercato, RESPINGONO I LICENZIAMENTI e VOGLIONO DISCUTERE DI PROSPETTIVE INDUSTRIALI VERE.

Il 28 luglio l’Azienda presenterà al sindacato il piano industriale.

Il sindacato e le RSU hanno posto come condizione per il proseguimento della discussione che il confronto sul piano strategico e industriale si svolga al Ministero dello Sviluppo Economico, per porre l’Azienda e i suoi azionisti di fronte alle proprie responsabilità e per avere garanzie sul futuro occupazione e sullo sviluppo di Gfi Ois in Italia.

Data la gravità della situazione le ORGANIZZAZIONI SINDACALI NAZIONALI PROCLAMANO 2 ORE DI SCIOPERO DI TUTTO IL GRUPPO DA EFFETTUARSI ENTRO IL 28 LUGLIO:

ULTERIORI INIZIATIVE DI LOTTA VERRANNO DECISE SE L’AZIENDA NON RECEDERÀ DALLE SUE POSIZIONI.

 

Fim, Fiom, Uilm nazionali

Fisascat, Filcams, Uiltucs nazionali

 

 

Roma, 18 luglio 2006