Gepin: comunicato sindacale 

  

Nella giornata odierna si è svolta presso una sede sindacale romana, la riunione del coordinamento della Gepin Generale per l’informatica a cui hanno partecipato, oltre i rappresentanti sindacali delle varie sedi dell’azienda, i funzionari e responsabili provinciali e nazionali di Fim, Fiom, Uilm.

L’oggetto dell’incontro verteva sull’analisi della procedura di mobilità per 259 dipendenti, avviata dall’azienda durante il periodo delle ferie u.s..

Il risultato dei lavori della mattinata ha prodotto la decisione di affrontare, così come previsto dalla legge 223/93, il negoziato con l’azienda Gepin al fine di scongiurare i licenziamenti; tali obiettivi vengono ritenuti assolutamente raggiungibili da tutte le componenti sindacali presenti, anche in conseguenza della sproporzione ed esagerazione dei numeri esposti dai responsabili aziendali.

Aggiuntivamente e parallelamente al confronto con l’azienda in fase sindacale, è stato deciso di mobilitare tutte le forze sindacali al fine dell’ottenimento di un incontro al Ministero delle Attività Produttive e contrastare i licenziamenti annunciati. A tal fine, a cura delle segreterie provinciali di Fim, Fiom, Uilm sono state indette assemblee in tutti i territori con sciopero e presidio davanti alle sedi aziendale in preparazione d’incontri presso le autorità regionali con l’obiettivo di accelerare la data della convocazione al Ministero. In quella sede, secondo quanto è stato unitariamente deciso, l’intendimento è rivolto all’ottenimento di un quadro di garanzie istituzionali che avalli la bontà dei conti e degli obiettivi del piano industriale di Gepin a partire dalla strategia avviata lo scorso agosto (senza parere favorevole del sindacato), che ha prodotto lo scorporato 98 dipendenti insieme alla totalità delle “commesse buone”, separandole dai circa 900 rimanenti a cui vengono lasciati in dote i debiti pregressi, le strutture di staff, i costi generali e il contenzioso milionario vs/ l’ufficio IVA. Le domande che il sindacato vuole porre all’A.D. di Gepin per il tramite dell’’autorità di Governo, intendono verificare le prospettive industriali ed il mantenimento dei livelli occupazionali in un contesto istituzionale che dia garanzie.

Le ore di sciopero proclamate sono, al momento, 5 (1 per il presidio davanti alle sedi, 4 per le manifestazioni presso le sedi delle regioni).

Nel pomeriggio il coordinamento sindacale si è spostato presso lo studio Centra per affrontare la prima riunione di discussione in merito ai licenziamenti dichiarati.  Al rappresentante dell’azienda sono stati innanzitutto rinfacciati i termini con i quali l’azienda ha avviato la procedura facendo, di fatto, perdere al confronto sindacale metà dei 45 gg. previsti dalla legge per trovare eventuali soluzioni alternative ai licenziamenti. L’azienda ha provato a giustificare tale grave scorrettezza adducendola alla necessità di concludere il confronto nei tempi più brevi per passare alla fase amministrava con i funzionari del Ministero del Lavoro in modo da concludere la procedura di licenziamento prima della scadenza del quarto anno di CIGS scongiurando, in questo modo, il pericolo di dover far rientrare le persone sospese.

Attualmente rimangono in cassa integrazione 74 dipendenti, di cui più di 60 sono napoletani ex dipendenti della Datitalia venduta alla Gepin di Enzo Zavarone qualche anno fa dal gruppo bancario San Paolo IMI ex Banco di Napoli.  

I portavoce nazionali del coordinamento oltre a comunicare al dott. Centra di avere interesse a consumare tutto il tempo occorrente per lo svolgimento della trattativa hanno eccepito tutta una serie di vizi formali riscontrati nel documento di avvio della procedura di licenziamento; due su tutti:

  • il numero dei lavoratori dichiarati a libro matricola dall’azienda è di 958 sulla base della fotografia del luglio 2007, di questi ne vengono dichiarati 259 in esubero senza tener conto che nel successivo mese di agosto si è proceduti allo scorporo dei 98 di cui sopra;
  • nel documento aziendale con data 9 agosto, ricevuto per Raccomandata nelle sedi sindacali il 15 agosto, in primo luogo, manca la descrizione dei profili dei lavoratori dichiarati in esubero.

Alla 18.00 in punto la riunione si è interrotta a causa di un impegno sopraggiunto del dott. Centra che si è allontanato.

Prima di ciò, le parti hanno convenuto di riaggiornarsi il prossimo giovedì 13 settembre per continuare la discussione e, soprattutto, conoscere risposta agli interrogativi posti dal sindacato e riguardanti fondamentalmente le ragioni dell’impennata del numero dei lavoratori ritenuti in esubero, quali sono le cause, quali le commesse venute a mancare e infine ma non in ultimo, evidenziando che tale fenomeno è assolutamente in contrasto con la presenza ed il costante aumento dei costi delle consulenze esterne e l’utilizzo di lavoratori in collaborazione a progetto anche a fronte della diminuzione del costo medio per dipendente.

 

FIM FIOM UILM Nazionali

Il Coordinamento RSU-RSA della Gepin

 

Roma, 4 settembre 2007