Gruppo
Finsiel-Almaviva: incontro al ministero dello Sviluppo economico
Il 28 settembre 2006, su
richiesta di Fim, Fiom e Uilm, si è svolto presso il ministero dello
Sviluppo economico l’incontro per
verificare le prospettive del Gruppo Finsiel-Almaviva. L’incontro, su richiesta del
Gruppo Almaviva, non si è realizzato direttamente con l’Azienda. Infatti il ministero,
rappresentato dall’onorevole Raffaldini, capo della segreteria tecnica
del ministro Bersani, e dal dottor
Ruta, ha incontrato prima Le Organizzazioni sindacali e il
Coordinamento nazionale ritengono tale modalità un fatto estremamente
grave per il rifiuto dell’azienda a confrontarsi in un incontro che
vedesse anche la presenza delle rappresentanze sindacali aziendali. L’Azienda sappia che Fim,
Fiom, Uilm e le Rappresentanze sindacali aziendali sono la stessa cosa,
come dovrebbero ben sapere gli esperti di relazioni sindacali del Gruppo
Finsiel-Almaviva. Dopo aver ascoltato quanto
dichiarato dall’azienda al ministero, e aver preso atto del disagio
espresso dallo stesso ministero per l’impossibilità di mantenere
l’interlocuzione tra le parti all’interno di un incontro congiunto,
Fim, Fiom e Uilm hanno espresso le seguenti valutazioni: -
il confronto sulle prospettive del gruppo Finsiel e sul
suo piano industriale, avviato nella stessa sede ministeriale,
all’indomani della cessione da Telecom a Cos, registra una particolare
criticità legata all’incertezza o al venir meno dei presupposti su
cui si fondava il piano industriale presentato dall’azienda ad aprile;
inoltre non è chiara, per il gruppo Almaviva, la situazione
economico-finanziaria; -
il processo di fusione in Almaviva, significativamente
diverso dal progetto originario, non riguarderebbe più Cos spa ma solo
Finsiel spa. Inoltre non sono chiare le ulteriori operazioni societarie
a cui esso prelude; -
le difficoltà incontrate su diversi settori di mercato (pmi,
pal ecc.) non sono state ancora superate e la ventilata cessione di Tsf
indebolirebbe drasticamente il livello di sinergia su cui il gruppo
fonda una parte importante della propria possibilità di sviluppo; -
il ricorso unilaterale e non condiviso allo strumento
delle dimissioni incentivate determina un evidente peggioramento del
clima aziendale ostacolando la ricerca di percorsi negoziali; -
non si capiscono le intenzioni aziendali rispetto alla
situazione dei siti produttivi in Calabria, l’indebolimento e le
prospettive di Banksiel (pardon Almaviva Finance), mentre si apprende di
notizie di una possibile acquisizione, oltre a quella già realizzata di
Actalis, della Selfin di Caserta. Nel ribadire che anche la
questione dell’insediamento industriale in Calabria (Intersiel e
Carisiel) non può essere affrontata separatamente dal contesto delle
prospettive dell’intero gruppo, Fim, Fiom e Uilm nazionali, insieme al
Coordinamento delle Rsu, ritengono ineludibile la ripresa del confronto
congiunto presso il ministero dello Sviluppo economico. È necessario che sia fatta
chiarezza sulle prospettive del principale gruppo industriale italiano
nel settore dell’It, che è già stato oggetto di una discussa
cessione da parte di Telecom all’inizio del 2005. Fim, Fiom e Uilm sottolineano la
centralità del ruolo del ministero dello Sviluppo economico, sia in
relazione al percorso già avviato per il gruppo Finsiel, sia in
coerenza con il ruolo attivo assunto da tale istituzione per realizzare
condizioni atte a sostenere lo sviluppo delle imprese, far crescere
l’occupazione e tutelare le condizioni di lavoro. Nelle prossime settimane si
terranno assemblee in tutte le aziende del gruppo per informare i
lavoratori del momento critico che sta attraversando l’azienda. Fim, Fiom, Uilm e il
Coordinamento nazionale ritengono necessaria l’attivazione di tutte le
iniziative interne ed esterne all’Azienda, con le Istituzioni e le
Forze politiche e parlamentari, e decideranno le opportune iniziative di
lotta, compresa una manifestazione nazionale del Gruppo, per conquistare
un tavolo di confronto adeguato.
Fim, Fiom, Uilm nazionali Coordinamento
Rsu gruppo Finsiel-Almaviva
Roma. 4 ottobre 2006 |