Finsiel/Almaviva: permangono confusione e preoccupazione

 

 

Si è tenuto nella giornata di venerdì 1 settembre 2006, presso l’Unione degli Industriali di Roma, il previsto incontro tra la Direzione del Gruppo Finsiel, le organizzazioni sindacali Fim Fiom Uilm nazionali e territoriali e il Coordinamento sindacale unitario del Gruppo stesso.

Come si ricorderà, tale incontro era stato richiesto e ripetutamente sollecitato dalle organizzazioni sindacali, in quanto si riteneva determinante avviare un reale confronto sul Piano Industriale presentato dal Gruppo nell’aprile scorso.

Il Dott. Scalia e il Dott Lucente, in rappresentanza dell’Azienda, hanno illustrato l’andamento della stessa:

a)     Finsiel: prosegue il processo di integrazione con la Holding Almaviva , nonché il piano di riorganizzazione interno (delivery, reschilling, miglioramento efficienza operativa, etc.).

A fronte di tale interventi, pure in assenza dell’incremento dei volumi e dei ricavi previsti dal piano budget, la situazione aziendale si presenta in miglioramento per quanto riguarda gli aspetti economico/gestionali (in particolare l’andamento del MOL è migliore rispetto a  quanto ipotizzato); ha partecipato a gare per 800 milioni di €, aggiudicandosi un importo pari a 110 milioni di €. Su questa Società grava comunque una pesante incertezza legata al fatto che la commessa Agrisian – indispensabile per la stessa – non solo viene continuamente spostata nei termini temporali di gara, ma potrebbe essere addirittura messa in discussione dal Ministero interessato.

b)     Carisiel/Intersiel: il processo di integrazione “fisica” e societaria è in corso, allo scopo di costituire un presidio unico del Gruppo Almaviva in Calabria, capace di intercettare tutte le opportunità locali; tale realtà – che lavorerà comunque anche su programmi centrali – ha un andamento ancora grave e preoccupante: nonostante Intersil sia stata di recente ricapitalizzata (Carisiel lo scorso anno), la perdita attesa per l’esercizio 2006 è attorno ai 3,5 milioni di €.

c)      T.S.F.: l’andamento permane positivo e in linea con le previsioni; i contratti con le FF.SS sono in scadenza al 31-12-2006, ma presumibilmente si andrà in regime di proroga.

Esiste, a detta dell’Azienda, il rischio reale che – qualora la partecipazione delle Ferrovie Italiane nel pacchetto azionario di TSF dovesse impedire a questa di partecipare alla gara internazionale – non rimanga come soluzione che quella di cedere TSF alle stesse Ferrovie dello Stato (con le presumibili e pesanti conseguenze sul Gruppo Almaviva).

d)     Banksiel: la situazione permane complessa dal punto di vista economico/gestionale; il mercato bancario si è sviluppato meno del previsto; il 1° semestre 2006 si è concluso con ricavi pari a 29 milioni di €, ben lontani dai 70 milioni di € totali previsti per l’intero esercizio.

 

Di fronte a queste situazioni in divenire, che evidenziano da una parte una inversione di tendenza,  ma dall’altra il configurarsi di aree di profonda incertezza, l’Azienda ha comunicato che – come prima “terapia”  finalizzata a un riequilibrio quanti/qualitativo degli organici – procederà alla applicazione dello strumento delle dimissioni incentivate, attualmente in uso nella sola Banksiel, anche nella realtà di Finsiel, Carisiel/Intersiel e nelle funzioni di Staff presenti nella Holding.

Rimangono ancora in piedi, a detta dell’Azienda, tutti i problemi sollevati nei mesi scorsi legati alla necessità di contenere il costo del lavoro.

 

Le organizzazioni sindacali, alla luce del quadro complessivo rappresentato dall’Azienda, hanno manifestato profonda insoddisfazione e preoccupazione, derivanti in particolare dal fatto che stanno venendo meno “i fondamentali” sui quali si regge il piano industriale elaborato dall’Azienda, infatti:

1.      non si stanno realizzando gli incrementi dei ricavi in Banksiel;

2.      sarebbe dirompente la possibile cancellazione della gara Agrisian;

3.      l’eventuale cessione di TSF alle FFSS, sarebbe drammatica per gli equilibri economico/finanziari dell’intero Gruppo, in quanto verrebbe meno l’asset più profittevole della Holding, che ha sin qui garantito in determinate apporto in termini di utili;

4.      la “componente COS”, è in una condizione di estrema incertezza legata alla vertenza Atesia.

 

FIM FIOM UILM e il Coordinamento Nazionale hanno ribadito l’opportunità di una “operazione verità” sulla situazione e sulle prospettive aziendali, a partire dalla necessità di elaborare un vero piano industriale di sviluppo della Società, che sia compreso e condiviso dai lavoratori e dalle loro rappresentanze sindacali.

In tale contesto le OO.SS. hanno inoltre sostenuto che lo strumento delle dimissioni incentivate proposto dall’Azienda al fine di ottenere il riequilibrio degli organici, non può che essere inserito in un piano industriale organico e “vero”.

 

Le organizzazioni sindacali alla luce di questa situazione ritengono necessario di riportare il confronto a livello governativo, presso il Ministero dello Sviluppo Economico (ex Attività Produttive), anche in continuità con quanto già fatto nel 2005 in occasione della acquisizione da parte del Gruppo Cos delle attività Finsiel.

 

Lavoratrici/lavoratori, la situazione aziendale è senz’altro complessa: viene richiesta la massima attenzione e il coinvolgimento attivo di tutti i lavoratori in rapporto all’evolversi della vicenda.

 

 

 

FIM FIOM UILM Nazionale

Coordinamento Nazionale Almaviva

 

 

Roma. 4 settembre 2006