Finmek: i russi sono scomparsi e il governo tace!!!

 

L’11 febbraio 2006, ben due comunicati stampa (uno del Ministro Scajola, l’altro del Presidente del Consiglio Berlusconi) annunciavano il rilancio del Gruppo Finmek ad opera dei russi di AFK Sistema.

Questa notizia era ripresa da molti giornali e rilanciata nelle esternazioni elettorali del Presidente Berlusconi.

La verità era un’altra, già allora, il gruppo industriale-finanziario russo si riservava di valutare la situazione in 40 giorni. I giorni sono passati invano: il Governo non risponde neppure alle sollecitazioni unitarie dei sindacati e nel frattempo i russi sono scomparsi.

Questa trovata dei russi da parte dei massimi esponenti del governo, arriva dopo gli annunci che a salvare il Gruppo Finmek sarebbero stati prima gli americani, poi i cinesi e successivamente gli indiani.

La Finmek , la più grande azienda italiana dell’elettronica, rovinata da imprenditori oggi inquisiti dalla Magistratura, è dal maggio 2004, diretta da un Commissario che risponde direttamente al Ministro delle Attività produttive; ma il Ministro non ha mai incontrato le Organizzazioni Sindacali e neppure ora, che i russi si sono volatilizzati, sente il dovere di rispondere ai lavoratori che da mesi vanno avanti con 700 € al mese e vedono compromesse le speranze di lavoro.

I quasi 3.000 lavoratori e lavoratrici della Finmek, per oltre il 90% in Cassa integrazione dal settembre 2005, meritano più rispetto e la loro situazione, così seria, non può essere oggetto di spot elettorali che si sono dimostrati del resto privi di ogni fondamento.

 

Fiom nazionale
 

Roma, 31 marzo 2006