Finmek: ancora in alto mare

 

Venerdì 15 dicembre, si è svolto sotto il Ministero dello Sviluppo Economico, il presidio dei lavoratori e delle lavoratrici della Finmek. Presidio che si era reso necessario in quanto le risposte del Governo alla drammatica situazione del gruppo Finmek non erano state per nulla soddisfacenti, non imprimevanno una svolta rispetto al passato e lasciavano senza prospettive migliaia di lavoratrici e lavoratori. Durante il presidio il sottosegretario del Ministro e il Capo di Gabinetto hanno incontrato una delegazione sindacale. In quella sede ci hanno comunicato che l’offerta russa di A.F.K. non c’è più. Si è rivelata una bufala, come da tempo, a dispetto delle mille rassicurazioni del gruppo dirigente Finmek, il sindacato e i lavoratori sostenevano!

Il sindacato e i lavoratori hanno ribadito l’urgenza di un intervento risolutivo della situazione del Gruppo, a partire dalla necessità di individuare una soluzione manageriale pubblica, che preveda il coinvolgimento di Finmeccanica, esattamente come si è fatto per altre realtà industriali del nostro paese.

Il sottosegretario ha ribadito che nella ricerca di soggetti disponibili ad acquisire il Gruppo non sono esclusi soggetti industriali pubblici.

A noi tutto questo non basta!

Bisogna che il Governo cambi indirizzo e che, a partire da gennaio, metta in campo una strategia che punti non solo a salvare, ma a rilanciare il gruppo Finmek e il settore dell’elettronica.

Per questo, a conclusione del presidio, Fim, Fiom, Uilm nazionali hanno deciso di convocare nei primi giorni di  gennaio il Coordinamento nazionale del Gruppo, che dovrà analizzare la situazione e decidere la data della manifestazione nazionale da tenersi a Roma.

 

Fim, Fiom, Uilm nazionali

 

Roma, 18 dicembre  2006