Finmek. Al governo diciamo: così non va Nella
giornata del 5 dicembre si è svolto presso il Ministero dello Sviluppo
Economico il previsto incontro sulla drammatica situazione del gruppo
Finmek tra il Capo di Gabinetto del Ministro, il Commissario
Straordinario, Fim, Fiom, Uilm nazionali e territoriali, Cgil, Cisl, Uil e
le Rsu. Le
Organizzazioni Sindacali esprimono un giudizio di assoluta insoddisfazione
rispetto all’esito dell’incontro stesso. Infatti: nonostante le
dichiarazioni formali del Ministero rispetto al carattere dell’incontro
del 29 e 30 novembre in Russia con A.F.K. che avrebbe dovuto essere
definitivo e ultimativo, la telenovela con i russi continua. La trattativa
si è conclusa, ma A.F.K. non ha ancora fornito, nonostante i reiterati
impegni, un’offerta di acquisto; ha solo dichiarato il suo interesse per
le commesse Enel e per le eventuali commesse Tetra e non ha per nulla
definito le ricadute occupazionali sul Gruppo. Ci è
stato comunicato che i termini per la gara per le commesse Enel sono
strettissimi (scadono il 15 dicembre - termine oltre il quale la commessa
Enel sarebbe persa). In
questo quadro il governo ha dichiarato la propria intenzione di procedere,
comunque, anche attraverso un bando pubblico alla ricerca di soggetti
privati disponibili ad acquisire tutto il Gruppo o singoli stabilimenti
non ritenendo utile restare in attesa all’infinito della risposta di
A.F.K.. Sono
nove mesi che per Finmek si stanno rincorrendo soluzioni che non arrivano
e purtroppo dobbiamo registrare che come in passato anche oggi si sta
dando troppo credito al gruppo dirigente Finmek in Amministrazione
controllata che non è stato in grado di trovare soggetti industriali
credibili. E’
evidente la totale assenza di una strategia del governo che punti non solo
a salvare, ma a rilanciare il gruppo Finmek e il settore
dell’elettronica, giudicato strategico in tutti i paesi europei e sul
quale è necessario investire in termini di risorse e di politiche
industriali. Va
coinvolta Finmeccanica anche per Finmek, esattamente come si è fatto per
altre realtà industriali del nostro Paese. Bisogna
fare in fretta non solo per non perdere le commesse, ma soprattutto perchè,
come tutti sappiamo, l’Amministrazione straordinaria termina il 31
agosto 2007; non si possono lasciare senza prospettive migliaia di
lavoratrici e di lavoratori, non si possono abbandonare territori come
quello abruzzese e quello campano, fortemente coinvolti dalla distruzione
operata nel settore elettronico. Vogliamo
avere un ulteriore incontro prima del 15 dicembre; vogliamo un incontro
formale con il Ministro dello Sviluppo Economico: il Governo non può
restare inerte, le soluzioni prospettate non vanno bene. Per questo nei prossimi giorni si
svolgeranno assemblee in tutte le realtà del Gruppo e il giorno 15
dicembre, si svolgerà un presidio di lavoratori e lavoratrici sotto il
Ministero perchè questo Governo capisca che deve cambiare indirizzo! Fim, Fiom, Uilm Nazionali decidono
inoltre che se dopo tali iniziative dovesse perdurare il silenzio del
governo, convocheranno il coordinamento nazionale e definiranno Fim, Fiom,
Uilm nazionali
Roma, 6 dicembre 2006 |