
Comunicato
sulla vertenza Ericsson
L’incontro convocato dal
Sottosegretario, On. Valducci, per la verifica del progetto industriale
alla base dei processi di esternalizzazione messi in campo dalla
multinazionale svedese Ericsson, si è tramutato in un nuovo sberleffo
delle imprese al Governo e al sistema delle relazioni sindacali.
Il
primo sberleffo lo abbiamo visto quando, la scorsa settimana, queste
stesse imprese pur dichiarandosi disponibili, hanno rifiutato per
“ragioni tecniche” di sospendere i trasferimenti del personale, come
era stato loro richiesto dallo stesso Sottosegretario. Stavolta lo
sberleffo è politicamente molto più pericoloso, perché Ericsson, a
nome e per conto anche delle altre imprese, visto il loro silenzio, ha
ritenuto vi sia un livello di mobilitazione e conflitto sindacale
eccessivo. E’ per questo che la delegazione sindacale presente
all’incontro, ha considerato inaccettabile quello che appariva essere
il motivo dell’assenza delle imprese e ha chiesto che il
Sottosegretario giudicasse e sanzionasse politicamente tutto ciò. E’
stato paradossale trovarsi di fronte a un comunicato del Ministero che,
a quel punto, non prendeva posizione sul comportamento delle imprese e,
anzi, arrivava a giustificare la loro assenza. La delegazione sindacale
ha protestato e ha dichiarato l’intenzione di non lasciare gli uffici
del Ministero delle Attività Produttive fino a che un atto ufficiale
del Ministero stesso non avesse ripristinato la verità sull’incontro.
Soltanto a mezzanotte, dopo il ritiro del primo comunicato e la stesura
di un nuovo testo, la delegazione sindacale ha accettato di uscire dal
Ministero delle Attività Produttive.
Il comunicato finale
emesso dal Ministero afferma che non saranno consentite assenze, nella
prosecuzione del confronto, fissato per il prossimo 30 giugno 2004.
Nello
stesso tempo, il non prendere atto dell’atteggiamento ostile al
confronto di merito praticato dalle imprese, a partire da Ericsson,
segnala un grave episodio di impotenza del tavolo ministeriale. Deve
essere chiaro a tutte le imprese interessate, a partire sempre da
Ericsson, che non è pensabile a una riduzione delle iniziative di
mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori fino a che loro
proseguiranno sulla strada dei fatti compiuti. Infatti, è notizia di
venerdì, se Ericsson Nsi non rispetta gli accordi sulla stabilizzazione
dei rapporti di lavoro precari, che ha sottoscritto solo qualche mese
fa, perché i lavoratori dovrebbero avere comportamenti ispirati al bon
ton?
Per
la gravità dell’episodio, per l’importanza di questa vicenda nella
determinazione della situazione delle Tlc italiane, Fim, Fiom e Uilm e
le Rsu dei diversi stabilimenti hanno chiesto l’intervento delle
Segreterie generali nazionali, e fanno appello affinché si estendano e
si rafforzino i rapporti tra tutte le strutture sindacali delle diverse
imprese interessate. Proseguano le iniziative di mobilitazione e
solidarietà tra le diverse realtà territoriali.
Fim,
Fiom, Uilm nazionali
Rsu Ericsson – Imt
Roma,
28 giugno 2004 |