Softlab: grande partecipazione allo sciopero di tre ore.
Oggi
i lavoratori di Softlab, azienda del gruppo Engineering, hanno partecipato
in gran numero allo sciopero di tre ore indetto dalla Rsu per protestare
contro il deterioramento delle relazioni sindacali in azienda, il rifiuto
da parte aziendale di avviare una vera trattativa sul rinnovo del
contratto integrativo, l’impoverimento delle professionalità e delle
competenze dei lavoratori, la politica degli incentivi all’esodo. In
concomitanza con lo sciopero, si è tenuto un presidio presso la sede di
Engineering, in via San Martino della Battaglia a Roma, cui ha partecipato
il segretario nazionale della Fiom Fausto Durante. Parlando
ai lavoratori presenti, Fausto Durante ha detto: «La riuscita dello
sciopero e la partecipazione al presidio sono un messaggio chiarissimo per
i vertici di Softlab e di Engineering. I lavoratori sono stanchi di subire
le scelte unilaterali e discrezionali dell’azienda e vogliono che
vengano ripristinate corrette relazioni sindacali. Dopo l’iniziativa
odierna delle Rsu di Softlab, riprenderà con più forza l’impegno del
sindacato per costruire una piattaforma nazionale per tutti i lavoratori e
tutte le società che fanno capo ad Engineering. L’obiettivo è quello
di definire un premio di risultato per l’insieme del gruppo e di
costruire un sistema moderno e avanzato di relazioni sindacali che –
attraverso la costituzione di un coordinamento dei delegati, con le
relative agibilità e tutele – valorizzi il protagonismo delle Rsu del
gruppo Engineering». Chiudendo
il suo intervento, Durante ha sottolineato come «un gruppo industriale
delle dimensioni e della consistenza di Engineering, che è in continua
crescita e che vedrà a breve l’ingresso nel proprio perimetro di nuove
società, non possa sottrarsi alla discussione e al confronto con le Rsu e
con il sindacato. L’azienda deve quindi definire con chiarezza le
responsabilità al proprio interno rispetto alle relazioni sindacali e
predisporsi a una trattativa sia sulle proprie prospettive produttive ed
occupazionali sia sulle giuste aspirazioni dei suoi dipendenti ad un
contratto integrativo che ne riconosca, anche sul piano salariale, il
valore e le capacità. È auspicabile che Engineering si predisponga a
tale confronto con il sindacato. In caso contrario, il conflitto – come
dimostra l’iniziativa di oggi – non potrà che aumentare di livello e
di intensità». Roma,
22 giugno 2005 |