Fiom: 12 dicembre sciopero generale di tutti i lavoratori

Installazioni – Servizi – Manutenzioni - Appalti – Cooperative

 

Lo sciopero del 12 dicembre serve a dare una scossa al Governo, perché non sta affrontando la crisi. Una crisi che coinvolge tanti cittadini e tanti settori dell’industria e del terziario nel nostro paese. I capitoli di spesa, nella finanziaria, sono come il gioco delle tre carte: si prende da una parte e si sposta da un’altra, sempre gli stessi soldi. Un “gioco” inutile.

Questa è una crisi che attraversa gran parte dell’occidente e vede energiche reazioni degli Stati a sostegno delle economie, sia con una tutela dei lavoratori, dei redditi, sia con azioni verso le industrie. Questo avviene con l’iniezione d’ingenti risorse economiche, per produrre i necessari stimoli ed investimenti, oltre a tutelare il sistema finanziario.

In Italia, le leggi di questi ultimi mesi hanno teso a indebolire le tutele dei lavoratori e favorire ulteriormente l’egemonia delle imprese. Si sono ridotte le tutele dei lavoratori che operano in aziende con contratti d’appalto e subappalto. Si è limita la possibilità di rivalersi per il dovuto all’azienda committente, quando l’azienda appaltante non rispetta contratti e condizioni dei lavoratori. Hanno tolto i limiti contro le dimissioni in bianco e allargato le maglie della precarietà introducendo il contratto di lavoro a chiamata: quando mi servi ti chiamo e lavori, quando non mi servi stai a casa non pagato. Hanno ridotto la possibilità dei controlli alle imprese, sia abolendo il libro matricola, sia limitando le ispezioni. Un attacco alla sicurezza nei luoghi di lavoro e alla legalità contributiva e fiscale.

È di questi giorni una legge che riguarda le aziende in amministrazione controllata stabilisce, nel caso di cessione di ramo d’azienda, la perdita dei trattamenti economici acquisiti e l’anzianità raggiunta dai lavoratori. L’effetto per i lavoratori è chiaro: perdita di tutta la loro evoluzione professionale e retributiva. Un regalo e un invito alle imprese a costruire una filiera sempre più lunga di appalti e sub appalti a scapito della condizione dei lavoratori coinvolti. Si colpiscono: orari, salario, flessibilità, reperibilità, professionalità, tempi di vita. Come si vede è il contrario delle tutele necessarie, tanto più in tempi di crisi.

Questi sono solo alcuni dei provvedimenti, voluti dalle aziende e addottati contro i lavoratori in questi ultimi otto mesi. I grandi mezzi di comunicazione, che sono quasi tutti controllati dai poteri forti, hanno tutto l’interesse a sottacere questi atti governativi e i loro riflessi sulla gente comune, sui lavoratori.

Chiaramente il settore e le tante imprese dei multiservizi, delle istallazioni telefoniche, degli ascensori, delle meccanizzazioni postali, delle cooperative, dei tanti appalti e sub appalti, in cui si continua ad articolare il lavoro, sono i più colpiti. È anche per questo, oltre che per chiedere di più al governo sul piano sociale, che il 12 dicembre serve una risposta unitaria dei lavoratori, di tutti i lavoratori, con la massima adesione allo sciopero. Serve un segnale chiaro compatto ai padroni, al loro governo e al Paese.

Fiom nazionale


 

Roma, 4 dicembre 2008