Ciet: manca il confronto!

 

Lunedì 17 maggio il Ministero del Lavoro ha convocato la Direzione aziendale Ciet e le organizzazioni sindacali per discutere della procedura di mobilità, per 259 lavoratori, aperta della Direzione CIET nel mese di marzo. Prossimo incontro convocato per il 20 maggio.

Gli incontri in fase sindacale presso la sede di Confindustria di Arezzo non hanno prodotto nessun accordo. Si è discusso di due possibili ammortizzatori sociali: il contratti di solidarietà, proposto dal sindacato, e la cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione sostenuta dalla Ciet.

Al Ministero il sindacato ha riproposto, anche come strumento più adeguato, stante le motivazioni di difficoltà avanzate dall'impresa, i contratti di solidarietà, che garantiscono flessibilità, minori costi d'impresa e maggiori coperture salariali.

L'ipotesi, ritenuta praticabile anche dal Ministero del Lavoro, non è stata accolta dalla Direzione aziendale, che ha confermato come unico strumento adottabile, senza fornire argomentazioni credibili in tal senso, la cassa integrazione straordinaria.

La Direzione aziendale ha finora omesso di fornire dettagli occupazionali aggiornati per cantiere e il relativo piano industriale collegato agli investimenti, elementi questi ultimi essenziali e obbligatori per legge, da collegare all'ipotesi della cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione.

La Ciet non ha predisposto nessun documento, rendendo di fatto inutile l'incontro.

Come sindacato abbiamo comunque espresso la disponibilità per valutare la cassa integrazione straordinaria non appena l'Azienda avrà predisposto la documentazione necessaria, come alternativa alla mobilità. È stata preventivamente sottolineata la necessità di avere una rotazione della cassa più stringente temporalmente e limitata nella sua quantità annuale massima per singolo lavoratore. Inoltre è stato posto il problema della necessità dell'anticipo della cassa. Questo perché l'esperienza negativa del pagamento diretto e il dramma di tante famiglie che non reggono vari mesi senza entrate, non va ripetuto anche con questo accordo.

Tali richieste sono tanto più indispensabili in quanto c'è un problema di affidabilità contrattuale.

La Cassa integrazione sottoscritta nel 2009 con l'impegno della rotazione trimestrale tra tutti i lavoratori, è stata sotto utilizzata come numeri massimi da parte di Ciet, ma ha visto un uso discriminatorio e arbitrario della cassa stessa, uno strumento coercitivo verso alcuni lavoratori. Si è aggiunto il problema del mancato anticipo della cassa, che per svariate cause non tutte chiare, vede tutt'ora lavoratori aspettare il sostegno al reddito anche 5 mesi.

Come delegazione sindacale abbiamo evidenziato al Ministero il problema generale della discutibile legittimità di procedure e di sostegno alle imprese, che si susseguono per il settore da oltre 15 anni. Il paradosso è che l'attività c'è, ma i margini economici no. Margini che vengono raggiunti spostando parte del lavoro verso il subappalto e usando gli ammortizzatori quale strumento di flessibilità e di economia di bilancio. Tra i beneficiari di tale politica d'aiuti vi è la Telecom.

Nell'incontro del 20 maggio cercheremo di verificare le condizioni per arrivare ad un accordo, in linea con i mandati ricevuti dal Coordinamento RSU, prendendo eventuale ulteriore tempo, azienda permettendo.

In tutti i casi le strutture devono predisporre l'impugnazione contro ogni atto unilaterale dell'Azienda.


Fiom nazionale

Roma, 18 maggio 2010