Ciet: ritardi nei pagamenti, co.me.ta saltata!

 

La riunione del Coordinamento dei delegati RSU Ciet tenutasi a Firenze il 15 marzo 2010 ha discusso della critica situazione presente nella società Ciet e valutato il quadro generale del settore, esprimendo preoccupazione per quanto sta accadendo.

 

SALARIO

La Ciet prosegue mese dopo mese a pagare con sempre maggior ritardo i lavoratori. Il mese di gennaio, che doveva essere pagato entro il 15 febbraio, ha visto i lavoratori percepire quanto dovuto anche il 5 marzo. Le diverse date di scadenza, tutte ritardate, sono decise arbitrariamente dalla direzione aziendale.

Il Coordinamento ritiene grave la mancata corresponsione delle retribuzione nei tempi scadenzati, già in proroga rispetto a quanto prevede il contratto nazionale dei metalmeccanici. È necessario che la Ciet rispetti le scadenze. Il Coordinamento, dopo il prossimo incontro con la direzione, si riserva di decidere le azioni più opportune a tal riguardo.
 

CO.ME.TA

Ciet da poco meno di 2 anni non versa i contributi della pensione integrativa al Fondo CO.ME.TA., pur facendo comparire in busta paga le relative trattenute. Pensante è il danno per i lavoratori che hanno aderito al Fondo pensionistico. Solo per coloro che hanno avviato la causa la Ciet ha regolarizzato il pregresso, per evitare la sentenza del giudice e riprendendo subito dopo la pratica dei mancati versamenti. Stante la dimensione economica che interessa centinaia di lavoratori questo debito accumulato da Ciet è significativo e crescente nel tempo. È necessario che il sindacato faccia una attenta riflessione sul come individuare meccanismi che tutelino i lavoratori dai raggiri delle imprese su questo delicato versante contributivo volontario. Nel frattempo i lavoratori, attraverso le proprie strutture sindacali territoriali o propri legali di fiducia, devono avviare ogni azione di tutela.
 

PROCEDURA DI MOBILITÀ

La direzione Ciet ha attivato l'ennesima procedura di mobilità per i cantieri attivi per un totale di 165 lavoratori coinvolti.

Il Coordinamento nel fare una prima valutazione, in attesa delle definizione di una data d'incontro come previsto dalla legge, ritiene non percorribile l'ipotesi di licenziamenti coatti tramite la mobilità

Emerge un ricorso crescente al sub appalto. È una contraddizione rispetto alla dichiarazione di esuberi. Rimane inaccettabile la pratica sempre più diffusa di trasferire il lavoro a ditte terze a cui è tra l'altro applicato un ribasso sul presso Telecom. Ciet attua così una sorta di interposizione di manodopera, facendo pagare alla collettività e allo stato, con l'uso degli ammortizzatori sociali: cassa integrazione, mobilità ecc... i costi sociali di tali improprie azioni “industriali”. Grave e non disinteressata la responsabilità di Telecom nel permettere tali raggiri che producono questa degenerazione nel settore delle installazioni sulla pelle dei lavoratori.

Il Coordinamento ritiene inoltre, in tutti i casi indispensabile, visto anche la negativa esperienza in corso con la cassa integrazione straordinaria, ribadire il rispetto della rotazione con tempi certi e concordati, oltre al ripristino dell'anticipazione del trattamento di cassa.
 

INTERVENTI ISTITUZIONALI

le Organizzazioni sindacali nazionali proseguono l'azione d'intervento verso i Ministeri competenti per chiedere di accelerare gli investimenti E più nel settore anche legati alla banda larga, oltre alla necessità di attuare maggiori controlli sulla rete e su chi vi interviene. È in programma anche in relazione alle difficoltà crescenti del settore, nelle prossime settimane, l'ennesimo incontro presso il ministero dello sviluppo economico con il Vice Ministro Romani. Ma è altrettanto necessario coinvolgere le regioni e gli altri livelli istituzionali locali sia per favorire una azione di controllo e tutela dell'occupazione sia come azione di politica industriale verso le imprese, anche attraverso la programmazione di nuovi investimenti nel settore con una concreta spendibilità, così come sta già avvenendo in alcune realtà.


 

Fim, Fiom, Uilm nazionali

 

Roma, 19 marzo 2010