
Ciet: così non và.
verifiche e stato d'agitazione
Giovedì 9
luglio a Firenze si è tenuto il Coordinamento nazionale dei delegati RSU
della CIET, dove è stato fatto il punto delle varie situazioni presenti
nei diversi cantieri e più in generale sulla gestione dell'accordo sulla
Cassa integrazione straordinaria.
Quadro
generale
La riunione
ha evidenziato lo stato di preoccupante progressivo degrado in cui
versa il settore delle installazioni telefoniche, sopratutto a causa
delle politiche della Telecom che nel puntare sugli aspetti finanziari
ha prodotto effetti devastati sulla rete e sui lavori appaltati e sub
appaltati, con ripercussioni gravi sui lavoratori. L'ulteriore
notizia di queste ore sembra vedere Telecom ridistribuire
ulteriormente le commesse sui vari territori, con gare al ribasso con
conseguenti rischi occupazionali e delle condizioni dei lavoratori,
confermando l'insostenibilità di tale politica disfattista della
Telecom. In tal senso Governo e istituzioni anche locali hanno gravi
responsabilità, sia per l'assenza di indirizzo e controllo di quanto
accade su questo importantissimo settore, sia per il progressivo venir
meno di investimenti necessari per dotare l'Italia di una rete di nuova
generazione al passo con gli altri paesi europei. Il Coordinamento
ritiene che su questi temi serva una politica e azione sindacale più
incisiva sia a livello nazionale che territoriale, riattivando
mobilitazioni e tavoli di confronto sia su Ciet che in generale sul
settore.
Cassa
integrazione e sua gestione
Sono emerse
molte situazioni anomale e non coerenti con quanto stabilito
nell'accordo di Cassa, che pongono la necessità di interventi immediati
sia sul piano istituzionale, che su quello contrattuale con la direzione
Ciet. La decisione di metter in vendita le sedi di Massa Carrara e di
Livorno, senza dare nessuna comunicazione formale ai lavoratori e
alle Organizzazioni sindacali è un atto che oltre ad essere in contrasto
con quanto previsto dall'accordo sulla Cassa integrazione, contrasta con
la buona fede dovuta nei rapporti contrattuali. Sul punto sono
previste mobilitazioni e proteste dei cantieri interessati, mentre
come segreterie di Fim, Fiom, Uilm nazionali abbiamo chiesto la
convocazione del tavolo ministeriale in quanto riteniamo tale atto
modificativo delle intese recentemente raggiunte.
I cassa
integrati nei diversi cantieri sono alcune decine, rispetto ai 180
massimi previsti nell'accordo del 27 maggio 2009. Tale dato evidenzia
che la crisi imprevista e imprevedibile dichiarata dalla Direzione quale
presupposto per questa Cassa integrazione era quantomeno temporalmente
sovrastimata. A questo apparente elemento di positività si riscontra
diversamente, nella gestione quotidiana, una situazione confusa e per
certi versi preoccupante. Sui territori (Livorno e altri) da
parte delle ditte di sub appalto che lavorano per Ciet c'è un uso
illegale dei lavoratori messi in Cassa da Ciet, in quanto sono chiamati
a lavorare in nero presso le ditte stesse.
Si pone
anche, sulla Cassa, il problema della non discriminazione e del
rispetto della rotazione che sembra non essere stata concordata a
livello territoriale per le figure professionali interessate. Punto sul
quale cercheremo un chiarimento e sul qual attiveremo ogni azione utile
a tutelare l'interesse del lavoratore.
Retribuzioni
Per quanto
riguarda le retribuzioni, preoccupa il nuovo ritardo con cui sono stati
pagati una parte dei lavoratori che hanno ricevuto gli stipendi di
maggio il 7 luglio. Il Coordinamento ha definito lo stato di agitazione
nel caso la serie di scadenze retributive previste nelle prossime
settimane non siano puntualmente rispettate. È anche aperto un pesante
problema per i lavoratori che sono usciti verso la pensione e dimessi
negli ultimi mesi e che non hanno a tutt'oggi percepito parte e tutte le
loro spettanze: liquidazione, retribuzioni ecc...
La
sollecitazione inviata dalle Segreterie nazionali alla direzione Ciet,
per regolare i versamenti al fondo Cometa non ha prodotto effetti e
pertanto è stata avviata, su alcuni territori, la pratica legale sia per
il recupero di tali crediti sia per le eventuali altre violazioni. Anche
su questo punto gli impegni assunti dalla direzione Ciet non sono stati
rispettati.
Conclusioni
È’ evidente che
la situazione rimane preoccupante e l'indisponibilità della Direzione a
tenere relazioni sindacali minime nei vari territori, per la gestione di
questa delicata fase, aggiunge ulteriori preoccupazioni dando la
sensazione dell'assenza di una direzione industriale. È pertanto
necessario il massimo impegno e compattezza di tutti i lavoratori, anche
per le eventuali iniziative che verranno adottate sui tanti fronti
aperti in Ciet e in questo difficile settore. In attesa della risposta
alle nostre richieste è necessario che siano attuate tutte le iniziative
necessarie per il pieno rispetto della regolarità e legalità nei
rapporti di lavoro generalmente intese.
Fim, Fiom,
Uilm nazionali
Roma, 10
luglio 2009 |