Alcatel. Comunicato sindacale

 

In un recente articolo di un giornale salernitano sono riportate”suggestive” interpretazioni della vertenza Alcatel di Battipaglia.

Crediamo necessario chiarirne alcuni aspetti, data l’evidente strumentalità di quanto sostenuto:

  1. Per quanto si possa considerare negativamente l’attuale sistema di utilizzo del lavoro interinale (lo stesso sindacato ha posto nella contrattazione di 2° livello la necessità di avviare un processo di stabilizzazione a partire dalle attività di ricerca e sviluppo, ricevendo un netto rifiuto dall’Alcatel), è un dato di fatto che qualsiasi soluzione si possa dare alla vertenza, non può prescindere da una piena garanzia dell’occupazione per tutti i lavoratori interessati e quindi anche degli oltre 400 giovani impegnati nel lavoro interinale “a rotazione”, nelle forme di rapporto di lavoro che potranno essere definite.

Sarebbe poi il caso di ricordare che gli interinali non hanno fruito di cassa integrazione,ma, una volta licenziati, avendone i requisiti di legge, della indennità di disoccupazione con l’applicazione della normativa vigente.

  1. La Fiom ha rigettato il progetto originariamente presentato dall’Alcatel e ha giudicato irricevibile l’ultima proposta presentata al Ministero per lo Sviluppo Economico non sulla base di un pregiudizio nei confronti dell’imprenditoria locale, ma di un giudizio motivato sul piano industriale e sul soggetto imprenditoriale che ne dovrebbe assumere il ruolo fondamentale. In particolare su questo ultimo aspetto un imprenditore che ha come unica attività industriale una piccola azienda con 40 dipendenti, ultimamente interessata da un contratto di solidarietà, che produce in modo praticamente esclusivo in conto lavorazione per Alcatel non può garantire un progetto industriale di riconversione che preveda l’occupazione di 200 addetti . Resterebbero solo 4 anni di commesse Alcatel, calanti di anno in anno, fino alla chiusura.

La stessa sovrapposizione di un nuovo brevetto e prodotto in campo biomedicale di una azienda genovese, nonché la sua conseguente partecipazione societaria non è assolutamente sufficiente per valutare positivamente l’ultima proposta che, va sottolineato, è stato giudicato irricevibile nel suo complesso e non solo dalla Fiom, ma unitariamente con Fim e Uilm.

  1. La grave vicenda che ha interessato un fornitore della Meditel , riconosciuto come tale dalla stessa azienda, non può che confermare e rafforzare le valutazioni espresse dal sindacato su Pastore.

Da quanto è emerso è necessario che ne traggano le logiche conseguenze sia l’Alcatel che il Governo.

Il fatto che il titolare della Meditek, come è noto, sia un Ex sindacalista, con il quale la nostra organizzazione ha risolto il rapporto dieci anni fa, rappresenta caso mai un motivo in più e non in meno per chiedere che siano accertate e punite le responsabilità delle violazioni di legge che si sono determinate nel ciclo produttivo dell’Alcatel a Battipaglia

  1. E’ necessario che anche la Provincia sia coerente con le posizioni espresse in documenti ufficiali sottoscritti congiuntamente da tutte le Istituzioni Locali (Comune, Provincia e Regione).

  1. A questo punto, a maggior ragione per le gravissime tensioni che si sono determinate nello stabilimento in questi giorni con iniziative estreme di alcuni lavoratori, il Governo, come si era impegnato a fare il Vice Ministro Romani, si assuma la responsabilità di avanzare una proposta per la soluzione della vertenza che riteniamo non possa prescindere da un piano che, attraverso un sostanziale impegno di continuità e garanzia dell’Alcatel e un sostegno e una partecipazione pubblica di Regione e Governo, garantisca le prospettive per le attività di ricerca e sviluppo e per le attività produttive a Battipaglia con il pieno mantenimento dell’occupazione degli addetti Alcatel e interinali .

 

FIOM NAZIONALE

FIOM REGIONALE CAMPANIA

FIOM PROVINCIALE SALERNO


Roma, 9 febbraio 2010