Alcatel. Comunicato sindacale
In un recente articolo di
un giornale salernitano sono riportate”suggestive” interpretazioni della
vertenza Alcatel di Battipaglia.
Crediamo necessario
chiarirne alcuni aspetti, data l’evidente strumentalità di quanto
sostenuto:
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Per quanto si possa
considerare negativamente l’attuale sistema di utilizzo del lavoro
interinale (lo stesso sindacato ha posto nella contrattazione di 2°
livello la necessità di avviare un processo di stabilizzazione a
partire dalle attività di ricerca e sviluppo, ricevendo un netto
rifiuto dall’Alcatel), è un dato di fatto che qualsiasi soluzione si
possa dare alla vertenza, non può prescindere da una piena garanzia
dell’occupazione per tutti i lavoratori interessati e quindi anche
degli oltre 400 giovani impegnati nel lavoro interinale “a
rotazione”, nelle forme di rapporto di lavoro che potranno essere
definite.
Sarebbe poi il caso di
ricordare che gli interinali non hanno fruito di cassa integrazione,ma,
una volta licenziati, avendone i requisiti di legge, della indennità di
disoccupazione con l’applicazione della normativa vigente.
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La Fiom ha rigettato il
progetto originariamente presentato dall’Alcatel e ha giudicato
irricevibile l’ultima proposta presentata al Ministero per lo
Sviluppo Economico non sulla base di un pregiudizio nei confronti
dell’imprenditoria locale, ma di un giudizio motivato sul piano
industriale e sul soggetto imprenditoriale che ne dovrebbe assumere
il ruolo fondamentale. In particolare su questo ultimo aspetto un
imprenditore che ha come unica attività industriale una piccola
azienda con 40 dipendenti, ultimamente interessata da un contratto
di solidarietà, che produce in modo praticamente esclusivo in conto
lavorazione per Alcatel non può garantire un progetto industriale di
riconversione che preveda l’occupazione di 200 addetti .
Resterebbero solo 4 anni di commesse Alcatel, calanti di anno in
anno, fino alla chiusura.
La stessa sovrapposizione
di un nuovo brevetto e prodotto in campo biomedicale di una azienda
genovese, nonché la sua conseguente partecipazione societaria non è
assolutamente sufficiente per valutare positivamente l’ultima proposta
che, va sottolineato, è stato giudicato irricevibile nel suo complesso e
non solo dalla Fiom, ma unitariamente con Fim e Uilm.
-
La grave vicenda che ha
interessato un fornitore della Meditel , riconosciuto come tale
dalla stessa azienda, non può che confermare e rafforzare le
valutazioni espresse dal sindacato su Pastore.
Da quanto è emerso è
necessario che ne traggano le logiche conseguenze sia l’Alcatel che il
Governo.
Il fatto che il titolare
della Meditek, come è noto, sia un Ex sindacalista, con il quale la
nostra organizzazione ha risolto il rapporto dieci anni fa, rappresenta
caso mai un motivo in più e non in meno per chiedere che siano accertate
e punite le responsabilità delle violazioni di legge che si sono
determinate nel ciclo produttivo dell’Alcatel a Battipaglia
-
E’ necessario che anche
la Provincia sia coerente con le posizioni espresse in documenti
ufficiali sottoscritti congiuntamente da tutte le Istituzioni Locali
(Comune, Provincia e Regione).
-
A questo punto, a
maggior ragione per le gravissime tensioni che si sono determinate
nello stabilimento in questi giorni con iniziative estreme di alcuni
lavoratori, il Governo, come si era impegnato a fare il Vice
Ministro Romani, si assuma la responsabilità di avanzare una
proposta per la soluzione della vertenza che riteniamo non possa
prescindere da un piano che, attraverso un sostanziale impegno di
continuità e garanzia dell’Alcatel e un sostegno e una
partecipazione pubblica di Regione e Governo, garantisca le
prospettive per le attività di ricerca e sviluppo e per le attività
produttive a Battipaglia con il pieno mantenimento dell’occupazione
degli addetti Alcatel e interinali .
FIOM NAZIONALE
FIOM REGIONALE CAMPANIA
FIOM PROVINCIALE SALERNO
Roma, 9 febbraio 2010 |