Alcatel-Lucent. Si preannuncia una fase difficile

 

Si è tenuto il 20 marzo, a Roma, il Coordinamento nazionale Fim Fiom Uilm di Alcatel Lucent, al fine di procedere a un esame della situazione dell’Azienda in Italia, alla luce anche di quanto emerso nella riunione del Comitato Aziendale Europeo (ECID) tenutasi nei giorni scorsi a Parigi.

La delegazione italiana presente all’incontro Europeo, ha comunicato al Coordinamento di avere chiesto, in tale circostanza, a seguito delle precedenti informazioni fornite, se vi erano decisioni in merito al futuro degli stabilimenti produttivi ed ulteriori sviluppi sul piano di riduzione dei costi annunciati.

I rappresentanti della “Corporate” hanno risposto che “non vi sono attualmente decisioni sui siti produttivi per il 2009”, e che “qualora ci dovessero essere, saranno tempestivamente comunicate alle rappresentanze sindacali”. Hanno aggiunto che “i siti attuali sono complementari e con missioni produttive non sovrapponibili”.

Per quanto riguarda il piano generale di riduzione dei costi, i rappresentanti della Corporate hanno confermato che il piano a livello globale prevede un taglio di 1000 manager, la riduzione di 5000 “contractors”, il taglio di attività di sviluppo e di R&D, un taglio pari al 50% - entro il 3° trimestre 2009 – dei lavoratori non Alcatel-Lucent Italia.

Nel corso della riunione Parigina, sulla base di tali risposte, i rappresentanti italiani del CAE hanno comunque ribadito la loro netta contrarietà alla strategia della Corporate che prevede un ulteriore ridimensionamento del Gruppo e delle sue attività industriali nel mondo e in Unione Europea, e in particolare sulla ipotesi di ridimensionamento dei siti produttivi presenti in Italia.

Il Coordinamento nazionale Alcatel-Lucent e le segreterie nazionali Fim Fiom Uilm, preso atto di ciò, e tenendo conto di voci sempre più insistenti circolanti a riguardo nel nostro Paese, ribadiscono che sarà nettamente respinta qualsiasi ipotesi di chiusura e/o cessione dei siti produttivi italiani.

Considerate poi le comunicazioni date all’ECID proprio in riferimento ai siti produttivi, è opportuno un tempestivo chiarimento sulle strategie e sulle eventuali iniziative in corso da parte del management italiano.

Il passato – anche quello di Alcatel – insegna che con le esternalizzazioni si sono persi centinaia di posti di lavoro e desertificati interi territori.

Il Coordinamento esprime anche contrarietà – in una situazione di crisi che potrebbe ulteriormente aggravarsi – alle scelte preannunciate dall’Azienda di trasferimento e delocalizzazione, verso Paesi a basso costo, di attività produttive oggi realizzate in Italia.

Questo colpirebbe pesantemente gli stabilimenti di Battipaglia e di Trieste, con gravi conseguenze sui livelli occupazionali – compresi i lavoratori somministrati – oggi presenti nelle due realtà industriale.

Il Coordinamento infine esprime preoccupazione per le ulteriori ricadute negative che il “piano generale riduzione costi varato dalla Corporate”, potrebbe avere sul nostro Paese (R&D, etc).

Lavoratrici, lavoratori, la fase che ci sta davanti si presenta quindi delicata e complessa; da qui il nostro impegno a seguirla con la massima attenzione, intelligenza e determinazione.

 

Fim Fiom Uilm nazionali

Coordinamento nazionale Alcatel-Lucent

 

Roma, 23 marzo 2009