Ritel: basta ritardi
Questa è stata la perentoria affermazione fatta dalla delegazione sindacale all’incontro che si è svolto il 26 febbraio presso il Ministero dello Sviluppo Economico con i rappresentanti di Ritel, Alcatel, Finmeccanica, Regione Lazio e Sviluppo Italia. Pur prendendo atto dei primi timidi passi fatti in coerenza con il protocollo di intesa del luglio 2006, quali la delibera dei Consigli di Amministrazione di Alcatel, di Finmeccanica e di Ritel di costituzione del Consorzio per la Ricerca e Sviluppo (la cui compagine azionaria sarà costituita per il 55% da Alcatel, 30% Finmeccanica, 15% Ritel) e l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione di Ritel del progetto lettore/scrittore della card elettronica, si è purtroppo registrato il grave ritardo nell’avvio e nella realizzazione degli impegni sottoscritti nel protocollo. Infatti, rispetto agli assetti societari, le quote di capitale pubblico (Fidas e Sviluppo Italia) non sono state ancora deliberate. Rispetto ai programmi produttivi previsti nel piano industriale, Finmeccanica, che non ha ancora attivato il flusso di ordini previsto nel primo anno di attività, ha comunicato che intende farvi fronte attraverso Jabil Circuit, suo partner mondiale, che dovrà destinare a Ritel produzioni specifiche di ordini provenienti da aziende Finmeccanica. A tale riguardo le organizzazioni sindacali hanno ribadito che il protocollo di intesa prevede l’impegno diretto di Finmeccanica – e non di un soggetto terzo - a garantire tali ricadute produttive che dovranno avere carattere di continuità temporale e non essere semplicemente volumi “una tantum”. Per quanto riguarda le attività produttive che Ritel autonomamente avrebbe dovuto implementare al fine di saturare progressivamente gli impianti a fronte del calo delle produzioni Alcatel (che finora ha garantito volumi produttivi superiori al previsto), ad eccezione del progetto lettore/scrittore, è ancora tutto in alto mare. Su questo punto Ritel non ha ancora predisposto un adeguato piano industriale nonostante gli impegni assunti in tal senso. Fim Fiom Uilm nazionali hanno espresso forte preoccupazione sulle prospettive industriali e produttive del sito di Rieti ritenendo questa situazione non più sostenibile. A tal proposito oltre a sollecitare l’effettivo ingresso del capitale pubblico, hanno rivendicato la necessità di procedere al rafforzamento industriale della compagine societaria di Ritel. Il Ministero dello Sviluppo Economico dopo aver confermato l’importanza del protocollo 2006 e la necessità di onorarlo in tutte le sue parti per dare concreta e stabile prospettiva al sito di Rieti, ha affermato la necessità di superare i pericolosi ritardi oggi presenti e, a tal fine, ha proposto un serrato calendario di incontri presso il Ministero stesso per affrontare punto per punto tutti gli impegni e gli interventi previsti. lavoratrici, lavoratori i prossimi mesi saranno determinanti per voltare pagina rispetto a questa situazione di colpevole incertezza e dare futuro all’importante patrimonio industriale e occupazionale costituito dal sito di Rieti.
Fim Fiom Uilm nazionali Roma, 27 febbraio 2008 |