Per il rilancio e la salvaguardia dello stabilimento di Rieti
Il coordinamento sindacale Fim, Fiom, Uilm di Alcatel Italia, riunitosi a Roma il 25 maggio 2006, riafferma la netta contrarietà alla scelta aziendale di procedere, anche formalmente con l’avvio della procedura ex art. 47 legge 428/90, alla cessione del sito di Rieti. Ritiene scorretto il comportamento aziendale che, pur in presenza di un tavolo di confronto istituzionale con diversi soggetti -Ministero delle Attività Produttive, Regione Lazio, Provincia e Comune di Rieti- e con la presenza di Finmeccanica e Agenzia Sviluppo Italia, ha comunque proceduto ad avviare la terziarizzazione verso il Consorzio Ritel, senza un serio piano industriale e risorse economiche che garantisca il futuro dei lavoratori di Rieti. A ciò si aggiungono le dichiarazioni di oggi in merito a “presunte” iniziative aziendali per la rimozione del presidio dei lavoratori di Rieti, che aggraverebbe la già grave tensione di queste settimane. Per queste ragioni il Coordinamento Sindacale
Alcatel Italia ha chiesto l’urgente convocazione di un tavolo di
trattativa alla presenza del neo-Ministro dello Sviluppo Economico e/o
alla Presidenza del Consiglio, con lo scopo di costruire le condizioni
affinché il sito di Rieti, sia per la parte ricerca che quella
produttiva, veda la presenza di più soggetti nel Consorzio a garanzia
dell’operazione medesima: - la permanenza di Alcatel Italia, non solo per un
periodo limitato - l’ingresso di Finmeccanica e di altri soggetti
–Sviluppo Italia e Filas- utili al conferimento di attività
e per il controllo dell’operazione di terziarizzazione. A sostegno della vertenza, che vede impegnati da
molte settimane i lavoratori di Rieti, per riaffermare il rilancio
dell’attività industriale il Coordinamento Alcatel Italia indice:
Inoltre il Coordinamento, in accordo con i delegati sindacali europei e il sindacato europeo, organizzerà, in occasione dell’Ecid già convocato nelle giornate del 13-14 giugno, una presenza e una delegazione italiana a Parigi, con lo scopo di riaffermare la propria contrarietà alla strategia internazionale di Alcatel che prevede la dismissione e la terziarizzazione dei siti produttivi in Europa, troppo spesso concluse con chiusure e licenziamenti. Coordinamento Fim, Fiom, Uilm Alcatel
Roma, 25 maggio 2006 |