Comunicato sindacale

Ibm. Incontro del 12 febbraio 2009 presso il Governo

 

Si è tenuto il 12 febbraio u.s., l’incontro presso il ministero dello Sviluppo Economico tra le OO.SS., il coordinamento nazionale delle RSU e l’azienda, sulla situazione generale della società e sugli investimenti nelle sedi “periferiche”.

I rappresentanti della Direzione Aziendale presenti, sulla base dei motivi della richiesta di incontro e delle domande delle OO.SS. hanno dichiarato quanto segue:

  • la dinamica di riduzione degli occupati sulle sedi periferiche è da ritenersi assolutamente spontanea e indipendente dalle volontà dell’azienda;

  • allo stato attuale non ci sono previsioni di utilizzo di strumenti straordinari nei confronti dei lavoratori;

  • non possono essere fatte – al momento - previsioni per il 2009 quanto riguarda gli investimenti, gli obiettivi, i livelli occupazionali etc.

Come OO.SS. dobbiamo purtroppo dare un giudizio negativo rispetto a quanto comunicato dai rappresentanti della società poiché, nel merito delle problematiche, la società non ha dato risposte convincenti e, in qualche caso, ha accresciuto le perplessità già manifestate all’azienda nel corso dell’incontro di informativa annuale tenutosi il 10 febbraio u.s., sulla base delle seguenti considerazioni:

  • sulle sedi periferiche la dinamica occupazionale ha visto nel corso degli anni ridurre fortemente il numero dei lavoratori impiegati in queste realtà; se IBM sostenesse veramente con i fatti le sue affermazioni i lavoratori usciti verrebbero reintegrati. La politica di IBM ha spesso penalizzato le professionalità esistenti in azienda a vantaggio dei business partners e questo è uno dei motivi della quantità di dimissioni su queste sedi;

  • le rassicurazioni aziendali che dicono che “allo stato attuale” non ci sono previsioni di utilizzo di strumenti straordinari nei confronti dei lavoratori, debbono essere valutate in riferimento alla dichiarazione di assoluta impossibilità di formulare previsioni sul 2009 in riferimento agli investimenti, agli obiettivi di budget, ai livelli occupazionali ed alle professionalità necessarie a sostenere un ipotetico piano industriale di IBM. Le due dichiarazioni aziendali, lette contestualmente, fanno emergere chiaramente la debolezza della strategia IBM e la complessità della situazione.

  • In realtà IBM fa scelte sulla base di una logica finanziaria e non industriale che “vede” gli investimenti solo nei paesi emergenti e con consistenti investimenti in campo IT a scapito delle realtà esistenti nei paesi cd “maturi”.

Per questo come OO.SS. abbiamo chiesto un intervento del Ministero per mantenere aperto un tavolo di confronto con IBM ma anche per ragionare su una politica più generale di investimenti nel settore del nostro Paese, che vede purtroppo ancora tassi di crescita specifici fortemente contenuti rispetto ad altri.

I settori che hanno trainato fortemente l’informatica negli ultimi anni sono quelli che stanno risentendo della crisi internazionale (banche, assicurazioni, industria), solo una decisa politica produttiva da parte del Governo, in termini di investimenti, interventi e sostegno al settore dell’IT può contenere gli effetti della crisi ed essere fattore di sviluppo economico e tecnologico del nostro Paese, cosa di cui abbiamo estremamente bisogno.


 

Fim, Fiom, Uilm nazionali

Roma, 17 febbraio 2009