Coordinamento Nazionale RSU Gruppo IBM Italia

Senza Maschera

Un fatto grave è avvenuto oggi in Ibm Turchia, un fatto rivelatore: alcuni nostri colleghi turchi, che manifestavano e chiedevano all’Ibm il riconoscimento dei diritti sindacali, sono stati licenziati in tronco.

La legge turca prevede che, per essere riconosciuti come sindacato, bisogna avere almeno il 50%+1 di lavoratori iscritti. Bene: i nostri colleghi ne hanno oltre il 70%.

Nonostante questo Ibm non ha voluto riconoscere la rappresentanza sindacale, dilazionando i tempi ed accampando varie scuse. Per questa ragione i colleghi Turchi hanno manifestato in occasione della presenza di Sam Palmisano ad un meeting Internazionale tenutosi ad Istanbul.

Questo è bastato per essere licenziati.

Incredibile!!

In Turchia non c’è l’equivalente dell’articolo 18 !!!!!!

Il riconoscimento dei diritti di rappresentanza, il rispetto dei lavoratori, il rispetto delle leggi sembrerebbero un optional per Ibm, un optional da verificare Paese per Paese.

Per l’azienda la globalizzazione va bene quando si tratta di trasferire attività in Paesi senza tutele, quando si parla di fare affari o di togliere diritti,.. ma quando si tratta di riconoscerli, questi diritti, ..beh...allora piacciono più le soluzioni nazionali...

Questa sarebbe l’Ibm che vuole mostrarsi “Cittadino esemplare”.

Protestiamo con forza contro questa violazione di un elementare diritto civile.

Chiediamo che siano ritirati i provvedimenti repressivi nei confronti dei nostri colleghi e rivendichiamo il diritto di esistenza e organizzazione sindacale a livello internazionale in Ibm.

 

Coordinamento Nazionale RSU Gruppo IBM Italia

 

20 novembre 2008