ACTION FOR PEACE Lettera aperta al presidente Silvio Berlusconi in occasione del viaggio in Israele e nei Territori occupati palestinesi.
Signor Presidente, In occasione del Suo viaggio di tre giorni in Israele, insieme ad otto Ministri, e degli incontri con il governo e le Autorità israeliane, Lei ha giustamente messo in evidenza che la crescita degli insediamenti sono un serio ostacolo alla pace così come l’occupazione del Golan, proprio per questo desideriamo richiamare la Sua attenzione sui seguenti fatti: - Israele è uno Stato che occupa militarmente, illegalmente, i territori palestinesi da oltre 40 anni (Risoluzione Onu 242), distruggendo la sua economia e negando i diritti e la libertà dei suoi abitanti, violando quindi la Quarta Convenzione di Ginevra sui doveri di una potenza occupante; - L'estensione delle colonie, altrettanto illegali, è continua e il numero dei coloni ha superato i 400.000. Alcuni Paesi europei tra cui l'Inghilterra hanno cominciato ad effettuare controlli stringenti sulle merci importate a marchio israeliano per accertare se provenienti da tali colonie illegali. L'accordo di associazione Israele-Unione Europea, considerando illegali le colonie non prevede che le merci di loro produzione possano usufruire della facilitazioni doganali e condiziona la sua applicazione al rispetto dei diritti umani ma tale clausola viene quotidianamente violata; - Dal 2004 la Corte internazionale di giustizia ha dichiarato l'illegalità del Muro di Separazione e affermato la necessità che tutti gli Stati membri si astengano dal dare sostegno a tale costruzione che si snoda in gran parte sul versante palestinese della linea verde, impedisce il libero movimento della popolazione palestinese e afferma una separazione tra palestinesi e israeliani che fa pensare ad un regime di apartheid; - La striscia di Gaza, lasciata nel 2005 dai coloni, è sottoposta ad un rigido controllo militare del mare, della terra e dello spazio aereo, nonché sottoposta ad un assedio brutale che priva la sua popolazione di un milione e mezzo di persone non solo della libertà di entrare ed uscire (anche per curarsi) ma anche dei beni fondamentali alla sopravvivenza. La Convenzione di Ginevra, diritto umanitario internazionale, viene in tal modo calpestata, insieme ai i diritti umani di donne, uomini, bambini, anziani, malati; - Alla fine del 2008, l'esercito israeliano ha lanciato su Gaza un attacco militare che ha fatto oltre 1400 vittime, in buona parte civili, e distrutto infrastrutture, industria, agricoltura, facendo crollare occupazione e PIL dell'area, inquinando con agenti chimici degli armamenti suolo e acqua, secondo quanto testimoniato da Osservatori internazionali e agenzie delle Nazioni Unite; - Le Nazioni Unite, attraverso il rapporto di missione redatto dal giudice Goldstone, hanno testimoniato che l'Esercito israeliano in Gaza, con l'operazione Piombo Fuso, ha commesso crimini di guerra e la Gran Bretagna, in base alla giuridizione universale, ha ventilato la possibilità di incrimiazione dell'allora Ministro della difesa sig.ra Tzipi Livni, che ha annullato il suo viaggio in quel paese. In conseguenza di tali fatti e in occasione dei Suoi incontri Le chiediamo: - il non rinnovo dell'accordo di cooperazione militare con Israele, finché il suo Governo non corrisponda agli obblighi del diritto internazionale e della garanzia del rispetto dei diritti umani; - che venga rispettato l’accordo di Associazione Ue-Israele e non si permetta quindi il passaggio di merci provenienti dalle colonie con le facilitazione doganali, dando istruzione alle dogane affinché vigilino sulle etichette di provenienza e blocchino quelle che non sono conformi all’accordo; - che non venga stipulato nessun nuovo accordo commerciale con Israele senza una precisa e vincolante clausola che lo subordini al rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani. Tale clausola deve prevedere criteri e modi di verifica dell'adempimento e sottoporre alla stessa condizione gli accordi già in essere. Siamo cittadine e cittadini italiane/i da anni impegnati/e a sostenere l'iniziativa nonviolenta della società civile palestinese e delle organizzazioni pacifiste e anticolonialiste israeliane per la fine dell'occupazione, della discriminazione, dell'ingiustizia, per costruire una convivenza pacifica tra i due popoli, la sicurezza per entrambi, una giusta pace duratura per il Medio Oriente, di cui quei due popoli sono attori sociali e politici fondamentali. Sappiamo che questo è di importanza vitale anche per il nostro paese e tutta l'Europa, per il mondo intero. Ci rifiutiamo di accettare che il nostro paese, le sue istituzioni, le sue cittadine e cittadini possano essere complici di quelle gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani. Ci auguriamo che le nostre richieste siano da Lei ascoltate e che anche l'Italia, come altri paesi europei hanno cominciato a fare, giochi un ruolo efficace nei confronti del Governo israeliano affinché corrisponda ai suoi obblighi verso la popolazione palestinese e verso tutta la comunità internazionale.
Amisnet ; Associazione per la pace; Berretti Bianchi; Cgil; Ebrei contro l’occupazione; Fiom-Cgil; IPRI-RETECCP; Rete Radié Resch; Un Ponte per…; WILPF Roma, 3 febbraio 2010 |