GAZA FREEDOM MARCH. 31 dicembre Ultime notizie dal Cairo
Le
Autorita Egiziane hanno comunicato il 20 Dicembre che non
intendono aprire il valico di Rafah per permettere agli oltre
1300 partecipanti da 42 paesi, di entrare nella Striscia di
Gaza. La motivazione addotta è la tensione in corso al confine
con l'Egitto. A questo proposito il comitato organizzatore della
Gaza Freedom March, dopo aver sentito i coordinamenti nei vari
paesi, invita a proseguire il lavoro avviato e a recarsi al
Cairo, come previsto, nei prossimi giorni. Vi inviamo la lettera
che in queste ore sta circolando tra tutti i/le partecipanti e
tra coloro che hanno espresso il proprio sostegno alla
iniziativa. Vi invitiamo inoltre ad accogliere anche
l'indicazione di esercitare una pressione sulla Ambasciata
Egiziana in Italia, che abbiamo incontato nei giorni scorsi,
attraverso una valanga di mail. Perché il governo Egiziano vuole bloccarlo? Il 20 dicembre, il Ministero degli Esteri egiziano ha dichiarato che nelle prossime settimane il valico di Rafah (confine Egitto-Gaza) sarà chiuso, e che non verrà consentito a nessuno dei partecipanti alla “ Gaza Freedom March” di avvicinarsi al confine. Ciò significa impedire la realizzazione della iniziativa a cui sono iscritte 1360 persone provenienti da 42 paesi, oltre la metà europee. La motivazione addotta è “questioni di sicurezza”, a causa della tensione in corso al confine con l'Egitto. La comunicazione tra comitato organizzatore e autorità egiziane rimane tuttavia aperta.
Mentre già alcuni delegati/e si trovano al Cairo, a partire dal 26 dicembre vi arriveranno anche i/le 140 partecipanti italiani/e alla Marcia per la libertà di Gaza. E' un passo indietro del Governo Egiziano, con cui da settimane sono in corso colloqui da parte del comitato organizzatore, e che è stato debitamente informato,corrispondendo a tutte le richieste rivolte al comitato stesso. La posizione del Ministero degli Esteri egiziano ci preoccupa, ma non ci fa rinunciare al nostro progetto. In queste ore migliaia di telefonate, fax, mails vengono trasmesse alle Ambasciate della Repubblica araba d'Egitto nel mondo affinché il Governo egiziano renda possibile la realizzazione della Marcia. A un anno dal devastante attacco militare israeliano contro la popolazione di Gaza, ci sentiamo obbligati, anche moralmente, a continuare il nostro lavoro perché la condizione di un milione e mezzo di palestinesi imprigionati abbia tutta l'attenzione indispensabile da parte della comunità internazionale e che questa venga sollecitata ad agire per ripristinare lo stato di legalità internazionale e il rispetto dei diritti umani di centinaia di migliaia di donne e uomini che vivono in una prigione a cielo aperto. Chiediamo che il Governo egiziano, che si è sempre espresso contro l'assedio di Gaza, comprenda e condivida le ragioni della iniziativa internazionale, consentendo la sua realizzazione.
La delegazione italiana Action for Peace ECCP/Italy alla Gaza Freedom March cont. Alessandra Mecozzi 335 6513615; Farshid Nourai 06.95.55.84.58; Luisa Morgantini +20190490335 |