Basta con le stragi e l'assedio di Gaza

 

L'esercito israeliano ha attaccato Gaza sabato 27 dicembre 2008 con grande dispiegamento di forze. Si parla di 270 vittime, moltissime civili, domenica mattina. La tregua - concordata il 19 giugno con durata di 6 mesi - che oggi viene ipocritamente dichiarata rotta da Hamas, non solo dalla stampa israeliana, ma da quella internazionale, per giustificare l'ingiustificabile, il massacro di civili palestinesi - era già stata violata nel periodo di vigenza, dall'esercito israeliano, facendo alcune decine di vittime. Nonostante questo l'Unione Europea ha continuato non solo a mantenere relazioni privilegiate con Israele, ma a sostenerne il potenziamento, fortunatamente non ancora votato dal Parlamento europeo, che ne ha chiesto la dilazione, ma sostenuto dai Ministri degli Esteri, compreso quello italiano.

La popolazione di Gaza, già ridotta allo stremo da quasi due anni di assedio ed embargo, nonché di privazione della libertà di movimento, in violazione di tutte le convenzioni internazionali, compreso il diritto internazionale umanitario, oggi vive sotto terrore e bombe. L'immobilità e il silenzio della Comunità internazionale, perfino di fronte alla espulsione da parte israeliana, di un suo rappresentante Robert Falk, relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani, è una delle premesse del massacro attuale. Ad Israele, nonostante i suoi crimini, viene garantita scandalosamente l'impunità.

Come ha dichiarato Eyad Sarraji, responsabile del Centro salute mentale di Gaza, e coordinatore della Campagna per la fine dell'assedio, "Tutto ciò è terribilmente triste. Questo massacro non porterà maggior sicurezza per lo Stato di Israele, né gli consentirà di essere parte del Medio Oriente. Adesso si diffondono dappertutto appelli alla vendetta".

Giudichiamo sbagliati i lanci di razzi Kassam sul sud di Israele, ma non è possibile né accettabile, stabilire una simmetria con la marea di fuoco e "piombo fuso" dell'attacco militare israeliano in corso. La popolazione palestinese sta pagando ancora una volta il prezzo anche delle politiche europea e americana che non hanno affrontato con qualche coraggio la realtà dell'occupazione dei territori palestinesi né dell'assedio di Gaza.

Contro il massacro chiamiamo a manifestare, come hanno già fatto ieri spontaneamente un migliaio di israeliani a Tel Aviv, ad esprimere solidarietà con quel milione e mezzo di donne e uomini schiacciati dalle bombe israeliane e dalla immobilità delle Istituzioni internazionali. Alla Unione europea, al Governo italiano, alle Nazioni Unite chiediamo di agire perché sia messa fine al massacro e al blocco di Gaza, perché il diritto internazionale, i diritti umani, il negoziato, prevalgano sulla cinica e omicida insensatezza delle armi.


 

28 dicembre 2008